Una delle principali barriere per i ballerini e i coreografi durante la pandemia sono le limitazioni al contatto fisico e il cosiddetto distanziamento sociale. La danza, infatti, richiede vicinanza, fisica ed emotiva, tra compagni e con insegnanti e pubblico. Il Lincoln Center, il Teatro Bolshoi, la Royal Opera House ora sono vuoti, gli eventi culturali di tutto il mondo sono stati posticipati, cancellati o digitalizzati. Il settore del balletto, già finanziariamente instabile, ha subito inevitabilmente un grave contraccolpo finanziario. Il New York City Ballet ha annunciato il rinvio della sua stagione a settembre 2021, ma non sono solo le grandi compagnie a risentire della pandemia. Tutta la danza ne ha sofferto, i ballerini hanno trasformato i loro salotti in studi di danza, gli insegnanti si sono attrezzati per poter continuare le lezioni su Zoom. Tuttavia, com’è tipico dell’arte, dalla crisi e dalla difficoltà sono emerse nuove possibilità e nuove idee. American Ballet Theater e New York City Ballet hanno incrementato i loro contenuti digitali con discussioni, prove aperte e conferenze, eventi solitamente riservati ai sostenitori economici delle compagnie, e che ora sono disponibili online e raggiungono un pubblico più ampio. Il National Canadian Ballet ha annunciato una partnership con VIBE ...
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