Gli scienziati hanno sottovalutato gli effetti neurologici della danza fino a tempi relativamente recenti, quando hanno iniziato a comprendere la complessa coordinazione mentale che la danza richiede. Muoversi e danzare sono capacità innate e forme di espressione culturali, mentre la danza codificata è un atto più ‘evoluto’ e complesso. Richiede un serio allenamento per affinare i movimenti attraverso la tecnica e coinvolge molte funzioni del sistema nervoso. La danza dunque è un’arte che coinvolge attenzione, memoria, volontà, sensibilità, consapevolezza e molte modalità sensoriali, oltre al movimento. Le regioni cerebrali che contribuiscono all’apprendimento e alle prestazioni nella danza includono corteccia motoria, corteccia somatosensoriale, gangli basali e cervelletto. La prima è coinvolta nella pianificazione e nell’esecuzione dei movimenti volontari. La seconda è responsabile del controllo motorio e svolge un ruolo nella coordinazione occhio-mano. I gangli della base, un gruppo di strutture situate in profondità nel cervello, collaborano con le altre regioni cerebrali per coordinare i movimenti, mentre il cervelletto contribuisce alla pianificazione di azioni motorie complesse. Ogni stile di danza dunque richiede un’intricata pianificazione delle sequenze di movimenti, l’integrazione della musica e l’espressione di sentimenti. Una delle più grandi qualità dei ballerini è che sembrano fluttuare sulla musica, in una fusione perfetta che dipende ...
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