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Marco Spada (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Balletto-pantomima in tre atti e sei scene, vide la sua prima rappresentazione (titolo originale “Marco Spada ou La fille du bandit”) a firma di Joseph Mazillier sulla musica di Daniel-François-Esprit Auber (libretto di Eugène Scribe) presso l’Academie Royale de Danse et Musique (attualmente Opéra di Parigi), il 1° aprile 1857 con interpreti Carolina Rosati, Amalia Ferraris, Lucien Petipa, Domenico Segarelli, Louis Mérante, Eugène Coralli. La storia ruota intorno alla figura del conte Federici. Egli – pur essendo fidanzato promesso alla marchesa Sampietri, nipote del governatore di Roma – ama Angela senza sapere che lei è la figlia del bandito Marco Spada. A sua volta la marchesina è amata da Pepinelli, capitano dei dragoni. Al termine di un combattimento fra i dragoni e i banditi, il morente Marco Spada dichiara che Angela non è sua figlia. A questo punto non vi è più alcun ostacolo al matrimonio con il conte Federici e Pepinelli può sposare la sua amata marchesa. Malgrado la sua trama divertente, fresca e gioiosa la coreografia complessa e l’alto livello tecnico richiesto sia ai solisti che al corpo di ballo determinarono la sua scomparsa dal repertorio occidentale per più di un secolo. Nel 1981 Pierre Lacotte realizzò una ...

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Alessandra Ferri, “Giulietta è il sole! Sorgi, o bell’astro”  

Romeo (analizzando le parole usate nel titolo di questo articolo) paragona Giulietta al sole che sorge, mentre si affaccia alla finestra… In omaggio ai sessant’anni di Alessandra Ferri, prima ballerina assoluta, una delle più acclamate interpreti di danza classica e di questo ruolo shakesperiano, Rai Cultura ha proposto la registrazione dal Teatro alla Scala di “Romeo e Giulietta” nell’allestimento del 2000 con la coreografia in tre atti di Kenneth MacMillan. Al fianco della Ferri, Angel Corella e il Corpo di Ballo scaligero con la partecipazione degli allievi della Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, e la direzione d’Orchestra di David Garforth (che ha dimostrato una solida conoscenza del linguaggio musicale di Prokof’ev), le maestose scene di Ezio Frigerio che dilatano il fascino dello spettacolo, i preziosi e sontuosi costumi di Franca Squarciapino. Nel cast gli ottimi scaligeri Michele Villanova (Mercuzio), Gianni Ghisleni (Tebaldo), Alessandro Grillo (Benvolio), Bryan Hewison (Paride), Matteo Buongiorno (Lord Capuleti), Bruna Radice (Lady Capuleti), Danilo Tapiletti (Duca), Flavia Vallone (Rosalinda), Laura Costa (Nutrice), Sergio Sanvito (Frate Lorenzo), Maurizio Licitra (solista Mandolino), Sabrina Brazzo (prima zingara), Beatrice Carbone (seconda zingara), Raffaella Benaglia (terza zingara), Maurizio Tamellini (Lord Montecchi), Roberta Voltolina (Lady Montecchi), Piera Pedretti (una dama), Camillo ...

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“Giselle”: il Teatro San Carlo rende omaggio ad Elisabetta Terabust

    Torna in scena, al Teatro di San Carlo di Napoli, da sabato 24 marzo 2018, Giselle con la coreografia di Anna Razzi ripresa dall’originale di Coralli. Punta di diamante dell’allestimento sancarliano Marianela Nuñez nel ruolo della protagonista, è fra le più apprezzate ballerine della scena internazionale, amata non solo per il virtuosismo e la tecnica solidissima, ma anche per le sue capacità interpretative. Accanto a lei, nel ruolo di Albrecht, Vladislav Lantratov, talento dalla spiccata personalità, principal del Bolshoi di Mosca. Nel corso delle repliche ad interpretare il ruolo di Giselle anche Claudia D’Antonio e Anna Chiara Amirante del Corpo di Ballo del San Carlo mentre nel ruolo di Albrecht danzerà il primo ballerino della Wiener Staatsballet Denys Cherevychko. Sul podio dell’orchestra del Massimo napoletano ci sarà David Garforth. Assolutamente classica e legata alla tradizione la coreografia di Anna Razzi. Sono particolarmente affezionata a questo ruolo – afferma l’étoile – che ho avuto modo di danzare alla Scala, poi a New York con Nureyev, al San Carlo, al Teatro Verdi di Trieste, al Petruzzelli di Bari e in Belgio con le Ballet Royal di Wallonie. Credo che Giselle, nonostante gli anni e le numerose rivisitazioni, resti e resterà sempre un balletto di ...

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Al Teatro San Carlo di Napoli torna in scena Coppélia di Roland Petit e per l’occasione si terrà anche una mostra che rievoca la storia del giocattolo. Un classico della danza torna in scena al Teatro di San Carlo di Napoli dopo sette anni di assenza: Coppélia, balletto su musica di Léo Delibes, in programma al Massimo napoletano da giovedì 31 marzo ore 20.30 fino a martedì 12 aprile per 6 recite. La versione coreografica, che vedrà impegnati i solisti e il corpo di ballo sancarliano, è quella innovativa, ambientata nel periodo della Belle Époque, che Roland Petit creò per il Ballet National de Marseille nel 1975, inizialmente pensato per la moglie adorata, la celebre danzatrice Zizi Jeanmarie, che si infortunò, così da costringere Roland Petit a ideare una scena con una bambola, per non ballare con nessun’altra donna il ruolo che aveva pensato per la sua compagna. A Luigi Bonino, suo fidato collaboratore e tra i suoi pupilli, già ballerino all’epoca della creazione e presente alla prima assoluta, oggi custode del repertorio del grande coreografo francese, è affidato il compito di rimontare e riproporre il balletto, rappresentato per la prima volta al San Carlo nel 1998. La produzione è impreziosita dalle scene e i costumi di Ezio Frigerio e dalle luci di Jean Michel Desiré; si alterneranno nel ruolo del protagonista, il Dottor Coppélius, lo stesso Luigi Bonino insieme a Massimo Sorrentino (12 aprile); la bella Swanilda sarà interpretata da Anbeta Toromani (31 marzo, 6 aprile ore 17), Ksenia Ryzhkova (5, 6 aprile ore 21, 7 aprile) e Luisa Ieluzzi (12 aprile), mentre Alessandro Macario (31 marzo, 6 aprile ore 17), Dimitrij Sobolevskij (5, 6 aprile ore 21, 7 aprile) e Alessandro Staiano (12 aprile) danzeranno il ruolo di Frantz. David Garforth, direttore inglese specialista nel balletto, guiderà l'Orchestra stabile del Lirico partenopei nell'esecuzione delle musiche di Leo Délibes. Balletto in tre atti su libretto di Charles Nuitter e Arthur Saint–Léon tratto dal racconto Der Sandmann (L’Uomo della Sabbia) scritto da Hoffmann nel 1815, Coppélia, ou la Fille aux yeux d’émail (Coppélia, ovvero la fanciulla dagli occhi di smalto) è considerato uno dei titoli più celebri del repertorio classico, andato in scena per la prima volta all’ Opéra di Parigi il 25 maggio 1870. Delizioso intreccio di amore e gelosia, Coppélia narra la storia della dispettosa Swanilda e del suo fidanzato Frantz, alle prese con un misterioso costruttore di automi, il dottor Coppélius. Coppélia è la bambola creata da quest'ultimo e in cui egli vorrebbe disperatamente veder nascere un soffio di vita. Frantz, scorgendo da lontano Coppélia alla finestra se ne innamora, ma Swanilda si intrufola in casa di Coppélius e si sostituisce alla bambola Coppélia. Quando anche Frantz entrerà in casa, Coppélius lo addormentarà, cercando di rubargli il soffio vitale per donarlo alla sua bambola. Interverrà Swanilda, che, ancora nei panni di Coppélia, per salvare il suo Frantz, fingerà di animarsi, evitando che l'amato venga privato della vita. Il divertente plot si chiude con nozze e festeggiamenti finali per i fidanzati, e uno smacco per il povero Coppélius. Coppélia, elaborata da Roland Petit, è una reinvenzione di quella originale. In questa edizione il vero protagonista è Coppélius, non più goffo e vecchio stregone, che i ragazzi del paese sbeffeggiano, ma un elegante viveur, che si costruisce una bambola identica a Swanilda perché egli stesso ne è perdutamente innamorato. Al chiuso, tra le mura della sua casa, vive con lei una patetica storia d'amore: trasportandola tra le sue braccia, egli conversa, mangia, brinda, danza con Coppélia. Il Teatro di San Carlo ha visto sei repliche di questa Coppélia nell’ottobre 1977 con il Ballet de Marseille Roland Petit. Lo stesso Petit, sosteneva la parte di Coppélius. La coreografia di Roland Petit è stata ripresa al Teatro di San Carlo da Luigi Bonino nell’ottobre 1998. In occasione dello spettacolo, dal 26 marzo al 30 aprile 2016, nel Foyer del Teatro, è stata allestita un’esposizione che rievoca la storia del giocattolo. Il progetto, che vede coinvolti il Teatro di San Carlo, l'Università Suor Orsola Benincasa, l'Accademia delle Belle Arti di Napoli e la Soprintendenza BEAP Napoli - Palazzo Reale, prevede un percorso espositivo curato dall'Architetto Lucio Turchetta, con la collaborazione del Prof. Vincenzo Capuano, coadiuvati dagli allievi dell'Accademia. Photo Credits: Francesco Squeglia/Ufficio Stampa Teatro San Carlo di Napoli

“Coppélia”, ovvero la fanciulla dagli occhi di smalto

Al Teatro San Carlo di Napoli torna in scena Coppélia di Roland Petit. Per l’occasione, nel foyer del teatro, si terrà una mostra che rievoca la storia del giocattolo. Un classico della danza torna in scena al Teatro di San Carlo di Napoli dopo sette anni di assenza: Coppélia, balletto su musica di Léo Delibes, in programma al Massimo napoletano da giovedì 31 marzo ore 20.30 fino a martedì 12 aprile per 6 recite. La versione coreografica, che vedrà impegnati i solisti e il corpo di ballo sancarliano, è quella innovativa, ambientata nel periodo della Belle Époque, che Roland Petit creò per il Ballet National de Marseille nel 1975, inizialmente pensato per la moglie adorata, la celebre danzatrice Zizi Jeanmarie, che si infortunò, così da costringere Roland Petit a ideare una scena con una bambola, per non ballare con nessun’altra donna il ruolo che aveva pensato per la sua compagna. A Luigi Bonino, suo fidato collaboratore e tra i suoi pupilli, già ballerino all’epoca della creazione e presente alla prima assoluta, oggi custode del repertorio del grande coreografo francese, è affidato il compito di rimontare e riproporre il balletto, rappresentato per la prima volta al San Carlo nel 1998. La produzione ...

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Mitologia e Danza: “La Sylphide” – MaggioDanza

MaggioDanza porta in scena da mercoledì 3 aprile a domenica 7 La Sylphide il primo balletto realizzato sulle punte considerato il capostipite del balletto romantico, la coreografia è quella creata nell’ottocento dal danese August Bournonville. Nell’allestimento, proposto dal Direttore Francesco Ventriglia, l’adattamento è quello di Frank Andersen, già primo ballerino del Royal Danish Ballet, e sottolineano l’atemporalità del soggetto come una delle chiavi del successo dell’intramontabile capolavoro: Naturalmente la sua popolarità può essere attribuita alla meravigliosa coreografia e alla bellissima musica – afferma Andersen – ma è anche il soggetto in sé che la rende sempre attuale: infatti dibattersi fra le rassicuranti comodità di un’esistenza borghese e il fascino dell’ignoto è un dilemma che caratterizza ancora oggi il mondo moderno. Sulla pedana David Garforth dirigerà l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Il balletto è ispirato al racconto di Charles Nodier Trilby, ou le Lutin d’Argail (1822) la cui trama romantica è incentrata sull’impossibile amore tra un essere umano e una creatura soprannaturale. La vicenda è ambientata nelle Highland scozzesi: dove il protagonista è James, che riceve in sogno una visita da una Silfide alla vigilia delle sue nozze con la sua fidanzata Effie. Il capolavoro che Filippo Taglioni coreografò per la ...

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