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Dal 27 marzo apertura Teatri: con quali procedure? E soprattutto a quale prezzo? E il pubblico?

“Il confronto con il Cts e le integrazioni ai protocolli di sicurezza potranno consentire, in zona gialla, la riapertura dei teatri e cinema dal 27 marzo, Giornata mondiale del teatro, e l’accesso ai musei su prenotazione anche nel weekend”. Lo scrive il Ministro della Cultura Dario Franceschini su twitter.      Il confronto con il CTS e le integrazioni ai protocolli di sicurezza potranno consentire, in zona gialla, la riapertura di teatri e cinema dal 27 marzo, Giornata mondiale del teatro, e l’accesso ai musei su prenotazione anche nei week end. A decorrere dal 27 marzo 2021, gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi. E’ quanto prevede una bozza del nuovo Dpcm. www.giornaledelladanza.com  

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Nuovo Dpcm Draghi – Scuole di danza ancora chiuse. E i teatri?

La variante inglese del Coronavirus continua a diffondersi in Italia. Per questo motivo l’allerta deve restare massima, come ribadito dal Ministro della Salute Roberto Speranza. Il nuovo Dpcm, il primo del Governo Draghi, entrerà in vigore il prossimo 6 marzo e sarà valido fino al 6 aprile. Restrizioni previste anche per Pasqua, che quest’anno cade domenica 4 aprile. Le nuove regole saranno annunciate lunedì prossimo ma non mancano le prime indiscrezioni. Gli allentamenti con il nuovo Dpcm dovrebbero essere minimi: rimane il coprifuoco delle 22, l’obbligo di mascherina all’aperto e al chiuso, nonché il distanziamento sociale.  SCUOLE DI DANZA, PALESTRE E PISCINE. Il Cts ha già raccomandato la massima cautela per la ripresa delle attività sportive e dunque anche palestre e piscine continueranno a rimanere chiuse. Si sta valutando la possibilità di autorizzare esclusivamente le lezioni individuali. Restano consentite, anche in zona rossa, le attività individuali e all’aperto. Sempre vietati gli sport di contatto e di squadra, anche se per questi ultimi è possibile in zona gialla e arancione allenarsi singolarmente. CINEMA E TEATRI. Potrebbero riaprire a fine marzo (in concomitanza con la Giornata mondiale del teatro che cade il 27 marzo), secondo quanto indicato dai protocolli depositato ieri al Cts. Previste regole più severe: mascherina obbligatoria sempre, biglietti nominativi prenotati online per consentire il tracciamento, sanificazione ...

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Riapertura scuole di danza e palestre: lezioni individuali? Impensabile e improponibile!

Una serie di norme,  per permettere a palestre, piscine e impianti sportivi di riaprire. La decisione spetterà al nuovo Governo e sarà presa nel prossimo Dpcm e ci auguriamo che non sia questo il quadro definitivo! Lezioni soltanto individuali in palestra, 10 metri quadri a persona in piscina: solo un paio delle norme proposte  per chiedere la riapertura delle strutture sportive chiuse ormai da mesi per l’emergenza Covid-19. Una riapertura ritenuta importante per quei soggetti “nei quali il benessere psico-fisico acquisisce una dimensione fondamentale sullo stato di salute”, si sicuramente senza dubbio, ma a quale prezzo? Le precauzioni essenziali: tutti gli strumenti vanno costantemente sanificati, vietate le docce, bere da bicchieri monouso e da bottiglie personali, usare tappetini propri o da sanificare dopo ogni uso. Ovviamente in tutte le strutture dovranno essere a disposizione dispenser. Per quanto riguarda più in generale l’attività fisica è necessario mantenere sempre la distanza intepersonale di 2 metri e il maestro di danza non potrà correggere fisicamente gli allievi e dovrà sempre indossare la mascherina. Ricordiamo subito che la chiusura è prevista dall’ultimo Dpcm 16 gennaio fino al 5 marzo. Quindi l’eventuale riapertura dovrà essere contenuta nel prossimo Dpc, ma a quale prezzo? Le scuole di danza si trovano in una ...

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Bozza Dpcm: scuole di danza chiuse fino al 5 marzo 2021

Brutte notizie per la danza. Il nuovo provvedimento da approvare si aggiunge al decreto varato mercoledì. Nel nuovo Dpcm che viene portato questa sera in Consiglio dei ministri ci sarà una nuova stretta per scuole di danza, impianti sciistici, piscine e palestre. È quanto emerge dalle anticipazioni della bozza. Il nuovo Dpcm si aggiunge al decreto varato mercoledì sera e tutte le nuove norme saranno in vigore dal 16 gennaio al 5 marzo (fatta eccezione per il divieto di spostamento fra le regioni che per ora è confermato fino al 15 febbraio). Domani, poi, ci sarà la pubblicazione del nuovo monitoraggio: in base ai dati, il ministero della Salute stabilirà, con una ordinanza, i “colori” delle regioni.  Si protrae ulteriormente, invece, lo stop per scuole di danza, palestre e piscine: il ministro Spadafora, a fine dicembre, aveva detto che l’obiettivo era quello di poterle riaprire in sicurezza a fine gennaio. I nuovi dati hanno sconsigliato invece questa accelerazione. Una notizia che arriva dopo un anno faticoso per le scuole di danza italiane, ancora un duro colpo che rischia di mettere in ginocchio per sempre il settore coreutico, già in difficoltà da anni. Redazione www.giornaledelladanza.com

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Scuole di danza, palestre e teatri ancora chiusi. Un anno terribile e tante incertezze

Il DPCM del 25 ottobre ha fermato questo importante settore che continua a tenere spente le luci. Un trimestre a primavera, l’altro trimestre sta per concludersi a fine gennaio, il 25. Il grido d’allarme di Duregon, Presidente ANIF: “ Il comparto giù provato è allo stremo, sull’orlo del precipizio. Salviamo questo universo e ridiamo ai 20 milioni di italiani il diritto allo sport”. Le date ipotizzate: 18 o 25 gennaio, oppure 1 febbraio Un anno terribile per lo sport. A ottobre fermare palestre, scuole di danza, teatri e piscine dopo l’impennata dei contagi estivi, sembrava la formula magica per poter accendere in dicembre le luminarie di Natale. La scelta non ha dato i frutti ipotizzati: le luci delle feste si sono illuminate a intermittenza, le sale fitness, i centri sportivi, le piscine continuano a rimanere chiusi. E molti non riapriranno più. Numeri importanti in questo settore che conta 1 milione di addetti ai lavori e 20 milioni di cittadini che frequenta i centri, che cercava e sperava a settembre di riportare in palestra il 30/35% degli utenti che dopo il primo lockdown di marzo e dopo l’estate non era ancora rientrato. Ora dopo la seconda serrata, bisognerà ripartire da zero, ammesso che si possa ripartire. Redazione www.giornaledelladanza.com

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Ipotesi “zona bianca”in cui scuole di danza, palestre, teatri e cinema potrebbero riaprire

Con il nuovo dpcm anti Covid potrebbe essere introdotta nella classificazione delle fasce di rischio la ‘zona bianca’: con una bassa circolazione del virus, se i parametri lo permetteranno, sarà possibile riaprire in alcune Regioni i luoghi della cultura, come cinema e teatri, ma anche palestre e piscine. Dopo il 15 gennaio la suddivisione in tre zone potrebbe subire delle modifiche, con la possibile introduzione di una ‘zona bianca’, in cui palestre, teatri e cinema potrebbero riaprire. Del resto lo ha anticipato il ministro dello Sport Spadafora, spiegando che entro gennaio le palestre potrebbero riprendere le attività. La proposta di una ‘zona bianca’ è stata avanzata dal ministro Dario Franceschini, che ha trovato una sponda nel ministro della Giustizia Bonafede. Nelle Regioni in cui il virus circola meno potrebbero riaprire non solo i luoghi della cultura, come cinema, teatri, sale da concerto, musei, ma anche palestre e piscine.  La zona bianca potrebbe essere introdotta già nel prossimo dpcm. Redazione www.giornaledelladanza.com  

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Nuovo Dpcm scuole di danza e teatri chiusi fino al 3 dicembre 2020

Stop alle scuole di danza e teatri. Sono questi i due interventi principali per frenare l’aumento dei contagi di cui si è discusso  nella riunione tra il premier Giuseppe Conte, e i capi delegazione della maggioranza, che riguardano il mondo della danza.  E’ quanto prevede il nuovo  Dpcm le scuole di danza rimarranno chiuse fino al  3 dicembre 2020 anziché fino al 24 novembre come era previsto. Cessare l’attività delle Scuole di Danza vuol dire affamare migliaia di lavoratori, e con essi le loro famiglie. I debiti assunti per ottemperare agli obblighi per la riapertura sono stati ingenti. Ed ora questo peso è insostenibile. Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico nei teatri,  in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto. Con la chiusura totale di cinema e teatri si profila uno scenario drammatico per l’intero settore dello spettacolo. Redazione www.giornaledelladanza.com

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Compagnia EgriBiancoDanza

Fondazione Egri per La Danza: rimodulazione e aggiornamento attività

Come conseguenza delle decisioni del Governo italiano contenute nell’ultimo nell’ultimo DPCM del 25 ottobre 2020, la Fondazione Egri diretta da Susanna Egri e Raphael Bianco si adegua alla sospensione dell’attività di spettacolo dal vivo. La stagione IPUNTIDANZA 2020/21 e la RASSEGNA INTERSCAMBI COREOGRAFICI già partite a pieno regime e in massima sicurezza fin dal mese di settembre con gli appuntamenti di Cuneo, Genova e Vigliano Biellese, saranno ricalendarizzate. La produzione della Compagnia EgriBiancoDanza proseguirà con la creazione dello spettacolo dedicato ad Einstein, di cui saranno condivisi, attraverso i canali social, alcuni estratti dalle prove fatte in studio. Sarà un periodo di incubazione e gestazione anche di altri progetti in cui la Compagnia cercherà di  restare sempre e comunque  in contatto con il pubblico. Anche l’attività di formazione della scuola prosegue con la pratica motoria online, ma anche nell’ottica, in questo momento difficile, di esplorare un’ulteriore opportunità, quella di scandagliare ambiti teorici della danza che spesso nel normale cursus di studi non vengono praticati, incrementando dei corsi che prevedano esclusivamente lo studio di materie quali la storia della danza e l’analisi del movimento. La Fondazione Egri, come centro culturale già aderente al CID- Conseil International de la Danse e ad ELIA ...

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Danilo Di Leo

Danilo Di Leo: un arabesque di protesta

Durante la manifestazione tenutasi a Napoli il 26 ottobre 2020 nel terzo giorno di proteste contro le restrizioni imposte dal DPCM del Governo, il danzatore del Teatro San Carlo Danilo Di Leo, aggrappato ad un palo della segnaletica stradale sotto il palazzo della Regione Campania, ha effettuato un arabesque: un gesto di protesta espressa nel linguaggio elegante e leggiadro della Danza. Sui suoi profili social l’artista ha dichiarato: Un arabesque di protesta! Ridateci la nostra quotidianità, la nostra vita, il nostro lavoro… ridateci l’arte, la cultura! In questo periodo di pandemia l’unica soluzione per sconfiggere il virus è rispettare delle regole, ma forse non tutti sanno che chi vive la realtà teatrale sa perfettamente cosa significa fare sacrifici e rispettare le regole… quindi quale posto migliore per sentirsi sicuri se non vedere un Teatro? I teatri sono un posto sicuro! Redazione www.giornaledelladanza

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Teatro alla Scala

Teatro alla Scala: i ballerini protestano con una foto

In queste ore di grande sconforto in seguito alle disposizioni del DPCM del 25 ottobre 2020 tutti i comparti della cultura stanno levando la loro voce per esprimere il dissenso verso la decisione del Governo di chiudere i teatri. C’è chi ha scelto di scendere in piazza per protestare e chi ha deciso di farlo in modi diversi, come i ballerini del Teatro alla Scala di Milano, che hanno espresso il loro rammarico di non poter più andare in scena attraverso una foto che in poche ore è stata diffusa su tutti i profili social dei tersicorei scaligeri. Nell’immagine, diffusa in rete con la frase “ci avete già messo da parte”,  i danzatori indossano la mascherina e una maglia nera, con su scritto “make it possible”: un appello accorato per far sì che la loro arte sia appunto “resa possibile” in quello che può essere considerato il tempio della Danza. Nel pomeriggio anche Roberto Bolle ha lanciato un appello sui social: Nel rispetto delle esigenze sanitarie che restano prioritarie, mi unisco alla voce di coloro che chiedono di non sottovalutare il danno che la chiusura di teatri e cinema, realtà che avevano magnificamente interpretato le norme di sicurezza con risultati eccezionali, ...

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