Il prossimo 13 e 14 giugno, alla Galleria Toledo di Napoli, Flegreinarte e Artgarage presentano Il cerchio primo, una produzione E45 Fringe Napoli Teatro Festival Italia e Campania Dei Festival con Giuseppe Brancaccio e Raffaele Sorrentino, coreografia di Emma Cianchi, video creazioni di Gilles Dubroca, con la collaborazione di Federica Capo, Luca Cacciapuoti e Giuditta Di Meo. Lo spettacolo è scritto e diretto da IF0021, un collettivo di artisti di diversa provenienza che, sperimentando nelle nuove tecnologie, uniscono e contaminano i linguaggi, indagando nelle infinite possibilità creative. Lo spazio circolare è plasmato dal movimento e dalle azioni sceniche del performer, in dialogo con un violoncellista e diventa spazio immaginario, confinato da sensori, che codificano il movimento in suono creando una barriera sonora, utilizzando anche un processo di live coding. Interventi video, le cui immagini vengono proiettate su oggetti e spazi non convenzionali danno vita, tramite la luce in-motion, allo spazio scenografico. Silenzio e suono e immagini si alternano alla ricerca di una sintesi tra corpo|suono| ambiente. Un esperimento coreo-sonoro in cui il movimento nello spazio circolare si traduce in “spazio timbrico”, che, a sua volta, diventa l’unico luogo d’incontro tra un uomo e un albero. Albero come luogo, territorio, funzione, ove il cielo e la ...
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La Compagnia Danza Flux presenta “Horse Boy in Apnea”
Nell’ambito dell’E45 Napoli Fringe Festival, Napoli Teatro Festival Italia, la Compagnia Danza Flux presenta il suo ultimo lavoro inedito Horse Boy in Apnea, in coproduzione con Fondazione Campania dei Festival – E45 Napoli Fringe Festival, che andrà in scena il 15 e il 16 giugno presso il Museo d’Arte Contemporanea Donna Regina. Si tratta di un solo di danza contemporanea che vede come interprete principale Fabrizio Varriale, che ne condivide la regia con Chiara Alborino. Il solo è nato dall’esigenza di esplorare il senso dell’animalità nell’agire umano come generatrice di alterità e fisicalità. Un ragazzo si incarna all’interno di un cavallo invisibile, creato attraverso un’installazione, attraversandone vari stati di coscienza fisica, emotiva e mentale. Il ragazzo-cavallo lotta tra il desiderio della libertà e la propria condizione di limite che lo porta alla scoperta di se stesso, verso una danza dell’interiorità che poi si scopre segno irrompente nello spazio. Horse Boy è in apnea, vive l’esperienza del limite, crea una dimensione di tensione che si accumula e si frantuma in un respiro di liberazione e genera una partitura di movimento capace di far echeggiare nello spazio scenico un segno irrompente e allo stesso tempo sottile, preciso, evocativo, restituendo al corpo spontaneità ...
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