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Tag Archives: Ezio Frigerio

Ritorna “Il lago dei cigni” di Rudolf Nureyev alla Scala

“Il lago dei cigni è per me un lungo sogno del principe che, nutrito di letture romantiche che hanno esaltato il suo desiderio di infinito, rifiuta la realtà del potere e del matrimonio che gli impongono la madre e il precettore. È lui, quindi, che, per sfuggire al malinconico destino che gli si prepara, fa entrare nella sua vita la visione del lago. Nella sua mente nasce un amore idealizzato e la proibizione che esso comporta: di qui il cigno nero e Rothbart, figure speculari, trasposizioni negative del cigno bianco e del precettore. Quando il sogno svanisce la ragione del principe non potrà sopravvivere.” Nella lettura di Rudolf Nureyev al centro di tutte le linee drammaturgiche è Siegfried, principe romantico dall’animo malinconico e meditativo. Una versione introspettiva e complessa sul piano tecnico e interpretativo, che omaggia la storia, la tradizione e il grande repertorio nelle iconiche figurazioni dei candidi cigni. 7, 10, 12, 15, 16, 18 luglio 2025 IL LAGO DEI CIGNI Coreografia Rudolf Nureyev da Marius Petipa e Lev Ivanov Regia di Rudolf Nureyev Supervisione coreografica Laurent Novis Musica Pëtr Il’ič Čajkovskij Scene Ezio Frigerio Costumi Franca Squarciapino Luci Andrea Giretti Direttore Vello Pähn Corpo di Ballo e Orchestra ...

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Coppelia del NBC: il riflesso della bellezza [RECENSIONE]

Marinel Stefanescu portò in scena, per la prima volta, la sua Coppelia nel 1982 al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia con la Compagnia Balletto Classico, protagonisti Liliana Cosi e lo stesso Stefanescu. Una storia d’amore che, a differenza di altri balletti romantici, in cui la passione non corrisposta porta alla morte, si conclude felicemente (con il matrimonio, rispettando così le convenzioni del XIX secolo). La versione di Stefanescu, tecnicamente forte e ricca di virtuosismi, è stata all’epoca del debutto un’opera pionieristica la quale incorporava diversi aspetti innovativi. Ancora oggi appare senza tempo per freschezza, potenza estetica e vitalità. Il balletto Coppelia si annovera senz’altro tra i capolavori del grande repertorio della disciplina classica per gli elementi artistici misurati perfettamente: coloritura musicale vivace e romantica, una storia credibile, ambientazione facilmente riconoscibile. Il nuovo allestimento presentato come spettacolo istituzionale di fine anno accademico dal NBC diretto da Elena Casolari, Rezart Stafa, Nicoletta Stefanescu al Teatro Ariosto di Reggio Emilia, sabato 14 giugno, ha posto in primo piano la coreografia di Marinel Stefanescu per il primo e terzo atto (mantenendo la sua versione musicale originale e così la trama) mentre per il secondo è stato un autentico debutto nello stile contemporaneo ad ...

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La Collezione Nureyev al “Centre national du costume et de la scène”

Il Centre national du costume et de la scène in Francia ospita dal 2020 una mostra permanente dedicata a Rudolf Nureyev, uno dei più grandi ballerini del XX secolo. La Collezione, che svela aspetti della vita personale e professionale di un artista che ha raggiunto un’eccezionale carriera internazionale, è presentata da un’interpretazione teatrale creata dallo scenografo e caro amico di Nureyev, Ezio Frigerio, assistito da Giuliano Spinelli. Questo omaggio alla memoria dell’artista è stato reso possibile grazie alla collezione di oggetti donati dalla Fondazione Rudolf Nureyev nel 2008 e per onorare la richiesta dell’artista di vedere il suo nome vivere sotto forma di un museo o di una galleria d’arte. Una collezione di circa cento oggetti tra cui mobili, strumenti musicali, opere d’arte, stampe, sculture, costumi indossati sul palco e fuori, fotografie e film svelano la vita artistica di Rudolf Nureyev e la sua estetica unica. Due volte all’anno, gli oggetti esposti vengono scambiati con altri della collezione, consentendo ai visitatori di scoprire nuove opere della Collezione Nureyev. Fondata come The Ballet Promotion Foundation, Rudolf Nureyev creò la sua Fondazione nel 1975. Inizialmente istituita con lo scopo di aiutare la sua famiglia rimasta in URSS, la Fondazione avrebbe anche distribuito ...

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Prosegue con successo all’Opéra di Parigi la “Bella” di Rudolf Nureyev

Dopo oltre dieci anni di assenza dalle scene parigine è tornata all’Opéra La Bella Addormentata nel Bosco di Rudolf Nureyev, con l’intramontabile partitura musicale firmata da Pyotr Ilyitch Tchaikovsky, le scenografie di Ezio Frigerio, i costumi di Franca Squarciapino e luci di Vinicio Chelli. Interpreti Les Étoiles, les Premières Danseuses, les Premiers Danseurs et le Corps de Ballet de l’Opéra diretti da José Martinez. In scena nei ruoli principali Bleuenn Battistoni e Guillaume Diop (13 marzo, 3, 7, 10 aprile); Sae Eun Park e Paul Marque (2, 5, 8, 11 aprile); Dorothée Gilbert e Guillaume Diop (18, 21, 23 aprile) e dal 27 giugno al 14 luglio con Léonore Baulac e Marc Moreau (27, 30 giugno, 4 luglio); Valentine Colasante e Guillaume Diop (29 giugno, 1, 3 luglio); Hannah O’Neill e Germain Louvet (6, 9, 12 luglio); Amandine Albisson e Guillaume Diop (7, 10, 14 luglio). Il balletto (tre atti e un prologo) tratto dalla storia di Charles Perrault, in questa ripresa datata 2025 è rappresentato per trenta volta sul palcoscenico dell’Opéra Bastille fino al 23 aprile, e nuovamente dal 27 giugno al 14 luglio con diversi cambi di cast e la direzione musicale di Vello Pähn (marzo-aprile) e Sora ...

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All’Opéra Bastille dopo 10 anni torna “La Bella Addormentata” di Nureyev

“La Bella Addormentata nel Bosco”, nella versione di Rudolf Nureyev, su musica di Pyotr Ilyitch Tchaikovsky, ritorna dopo più di dieci anni di assenza a Parigi in scena all’Opéra Bastille in due riprese (dal 8 marzo al 23 aprile e poi dal 27 giugno al 14 luglio) offrendo al pubblico l’opportunità di scoprire più di sette coppie diverse nei ruoli di Aurore e del Principe Désiré, con le scenografie di Ezio Frigerio e i costumi di Franca Squarciapino. Quando Rudolf Nureyev si recò a Parigi nel 1961 per la tournée con il Kirov, poco prima della sua richiesta di asilo politico, affascinò il pubblico dell’Opéra Garnier nel ruolo del Principe nella “Bella addormentata”. Trent’anni dopo, ha proposto con il “Balletto Nazionale dell’Opéra di Parigi” una nuova coreografia di quest’opera che considerava “il balletto dei balletti”. Pur conservando la magia spettacolare del balletto e della musica di Tchaikovsky dal fascino frizzante, riequilibra la coreografia originale di Marius Petipa concedendo maggiore spazio ai ruoli maschili, in particolare a quello del Principe. Per dieci anni assente dal palco dell’Opéra Nazionale di Parigi, non c’è dubbio che Aurore e Désiré, la Fata dei Lillà e l’Uccellino Azzurro, senza dimenticare la terribile Carabosse, sapranno affascinare ...

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Romeo e Giulietta (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

La tragedia dei due innamorati di Verona, scritta da William Shakespeare nel 1593, è una grande storia d’amore diventata eterna e trasposta in musica da uno dei più talentuosi compositori vissuti nel periodo sovietico, Sergej Sergeevič Prokof’ev. Basti pensare che nel 1914 si diplomò al Conservatorio con i voti più alti, vincendo il premio “Anton Rubinstein” come miglior allievo di pianoforte. Partì per un viaggio a Londra, dove conobbe, tra gli altri Claude Debussy, Maurice Ravel, Richard Strauss e in particolare Sergej Diaghilev (fondatore dei “Ballets Russes) nel 1912 mentre assisteva agli spettacoli di danza “L’uccello di fuoco”, “Petruskha” e “Dafni e Cloe”. Fu proprio su richiesta di Diaghilev che iniziò a comporre il suo primo balletto dal titolo “Ala e Lollij” su testo di Serghei Gorodecki. Nel 1915 Prokof’ev incontrò nuovamente Diaghilev a Roma e gli sottopose la partitura (ricca di ritmi selvaggi tanto da rimandare a “La Sagra della Primavera” di Stravinsky). Il celebre impresario mosse diverse perplessità (soprattutto rivolte alla carente russicità melodica) e invitò Prokof’ev a scrivere la musica per un altro balletto tratto da una fiaba popolare russa dello scrittore Aleksandr Nikolaevič Afanas’ev. A differenza di “Ala e Lollij” che rimase incompiuto (venne poi rielaborato ...

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A Roma la mostra fotografica in omaggio a Roland Petit

Sono trascorsi cento anni dalla nascita di Roland Petit, uno dei più grandi coreografi del Novecento. La mostra “Hommage a Roland Petit. I Rapporti del grande coreografo francese con l’Italia e gli Enti Lirici” – nata nel 2004 per celebrare gli ottant’anni del Maestro grazie alla volontà di Asmed (Associazione Sarda Musica e Danza) e la cura di Paola Leoni e Carmela Piccione – viene riallestita dopo venti anni per celebrare il centenario dalla nascita del coreografo francese e sarà visitabile dal 25 ottobre al 10 novembre presso l’Antica Fornace del Canova a Roma. Un allestimento originale e inedito in un luogo non convenzionale e suggestivo che raccoglie scatti e testimonianze preziose sui rapporti che Petit ebbe nel corso della sua lunga carriera con i maggiori teatri italiani (Teatro dell’Opera di Roma, San Carlo di Napoli, Teatro alla Scala di Milano) e con le étoiles per le quali ha creato ruoli indimenticabili: da “Carmen” a Esmeralda in “Notre Dame de Paris”, da “Chérie” a “Coppélia” accanto a “Le jeune homme et la mort”, “L’Arlésienne”, “Duke Ellington Ballet”. A distanza di venti anni la mostra sembra dunque aggiungere al suo interno una retrospettiva protofemminista dedicata alle grandi interpreti come Carla Fracci, ...

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Due balletti nella nuova stagione del Massimo Bellini di Catania

Dopo la chiusura della stagione 2024 nel mese di ottobre con “Après-midi d’un faune | Boléro | Le Sacre du Printemps (trilogia dell’estasi)” della “Compagnia Zappalà Danza”, il Teatro Massimo Bellini di Catania propone per il 2025 due titoli di balletto in cartellone. Dal 2 all’8 maggio 2025 il recente “Othello 2.0”, balletto di Amilcar Moret Gonzalez, che firma pure la coreografia su musiche di Antonio Vivaldi, Max Richter, Ezio Bosso. L’adattamento, tratto da William Shakespeare, è di Marina Marchione e punta sulle passioni che fanno perdere il controllo, come la gelosia più cieca e l’invidia che non conosce rimorso. Scenografia di Eva Adler e costumi di Angelo Alberto. Produzione e Corpo di ballo del Teatro di Kiel. Lo stesso Amilcar Moret Gonzalez si alterna con Ricardo Urbina nel ruolo del titolo, Virginia Tomarchio con Marina Kadyrkulova (Desdemona), Didar Sarsembayev con Vitalii Netrunenko (Iago), Emilia Leisa Martínez Santana con Gulzira Zhantemir (Emilia), Rauan Orazbayev con Alexey Irmatov (Cassio), Sabina Faskhi con Erika Asai (Bianca), Alexey Irmatov con Christopher Carduck (il sacerdote), e in tutti i turni Henri Frey (un mendicante). Balletto di Amilcar Moret Gonzalez Tratto da William Shakespeare Adattamento di Marina Marchione Musiche di Antonio Vivaldi, Max Richter, Ezio ...

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Cenerentola: storia, personaggi, curiosità e trama

  Un racconto intramontabile di splendore e romanticismo, senza tempo. Il balletto “Cenerentola” in tre atti con musica di Sergej Prokof’ev, venne scritto tra il 1940 e il 1944. La coreografia originale era firmata da Rostislav Zakharov (coreografo russo, ballerino, direttore d’opera e professore all’Accademia delle Arti a Mosca); il libretto a cura di Nikolaj Volkov era ratto dalla celebre fiaba di Charles Perrault. La rappresentazione per problemi organizzativi del Teatro venne spostato all’anno successivo. Precisamente vide la luce il 22 novembre 1945 al Teatro Bol’šoj di Mosca con le scene di Pëtr Villjams e l’orchestra diretta da Yuri Fayer; interprete principale fu la grande prima ballerina Ol’ga Lepešinskaja che si alternò nel ruolo della protagonista con un’altra straordinaria interprete, Galina Ulanova. Il successo fu immediato. Nel 1946, il Teatro Kirov di San Pietroburgo portò in scena la versione di “Cenerentola” ideata da Konstantin Sergeyev (ballerino e coreografo sovietico) che si calò anche nel ruolo del Principe, con protagonista femminile la prodigiosa Natalija Dudinskaja che fu una delle più grandi danzatrici dell’epoca sovietica, altrettanto prestigiosa come insegnante. Prokofiev considerava la favola “essenzialmente come la cornice per una rappresentazione di autentici esseri umani con le loro passioni e le loro debolezze, ...

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Balletti nell’arte coreografica: La Bella Addormentata

“La bella addormentata”, nota anche come “La bella addormentata nel bosco” è una fiaba europea ispirata a quella di Giambattista Basile, viene ricordata soprattutto nella versione dei fratelli Grimm e in particolare in quella di Charles Perrault. Nell’arte tersicorea, il balletto è il secondo per cronologia di composizione, dei tre composti da Pëtr Il’ič Čajkovskij (per cui delineò la musica in soli quaranta giorni). Il libretto fu scritto dal principe e sovrintendente dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo, Ivan Vsevoložskij, la coreografia venne affidata a Marius Petipa. La prima rappresentazione ebbe luogo il 15 gennaio 1890 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo ed ebbe successo fin da subito. Marie Petipa, figlia del coreografo Marius, danzò al debutto il ruolo della Fata dei Lillà (inizialmente il ruolo era mimico; dal 1922 si trasformò sulle punte), Varvara Nikitina (la Principessa Florina), il padre della celebre prima ballerina assoluta Matil’da Feliksovna Kšesinskaja, Felix Kschessinsky (Re Florestan), Giuseppina Cecchetti (La regina), Timofei Stukolkin (Catalabutte), Pavel Gerdt (Principe Desiré). La prova generale avvenne alla presenza dello zar Alessandro III che si complimentò con l’autore. La direzione orchestrale fu di Riccardo Drigo, protagonista la milanese Carlotta Brianza (Aurora) che si formò alla Scuola di Ballo della Scala. “La bella ...

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