Prende il via il 6 luglio prossimo il Festival di Avignone, classico appuntamento per il teatro, e ovviamente per la danza. Quest’anno in programma due nomi molto noti, e molti nomi del vicino oriente, cui il festival dedica un focus, in un’edizione che riflette sui temi della rivoluzione e sul ruolo del teatro davanti a una politica inesistente o aggressiva: “Non possiamo fare la rivoluzione da soli” scrive nel programma Olivier Py “le rivoluzioni sono sempre fatte da forze collettive spinte dal vento della storia. Ma cosa fare quando quel vento tace? Quando la rivoluzione è impossibile ci resta il teatro”, e conclude: “sì, noi insistiamo, se chi ha il potere non crede nella cultura, allora non crede più nella sovranità del popolo”. La danza si apre quindi con una performance che si rivolge alle nuove generazioni, Straight to the Heart di Thierry Thieu Niang, che vede protagonisti performer dagli otto ai diciotto anni e che mette in scena storie di crescita e perdita con uno stile fragile, studiato per sottolineare la fragilità dell’infanzia. Trajal Harrel invece porta in scena con Caen Amour un immaginario show in cui stranezze della moda, dei rituali magici e delle performance contemporanee si fondono ...
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Panorami sulla danza – sequel: alcuni nomi della danza contemporanea italiana in Europa
Se c’è tanto clamore attorno alle stagioni “ufficiali” dei teatri italiani, specie in occasione di un evento che non interesserà solo Milano, l’Expo, e di fronte a una situazione che logora sempre più le possibilità di nuove produzioni, ci si può rallegrare per la crescita di nuovi talenti non solo nelle accademie legate ai teatri stabili, ma anche nell’ambito della danza contemporanea. Accanto alle tradizionali figure di coreografi e ballerini, sta crescendo anche una nuova figura, quella del danz’autore, una figura che concentra in sé le precedenti, e che lavora su temi legati alla società contemporanea attraverso collaborazioni con altri autori o artisti di altri ambiti. Tra i danz’autori più in vista anche a livello internazionale c’è Francesca Foscarini, che ha collaborato anche con Yasmeen Godder, e che ha ottenuto ottime critiche dopo l’esibizione al Festival d’Avignone con Cantando sulle ossa, con cui aveva vinto il premio Equilibrio 2013: la stampa francese ne parla meravigliata, arrivando addirittura a suggerire il “genio” coreografico, parlando di questa coreografia come di un must da vedere e di una danzatrice dalla altissima tecnica al servizio dell’interiorità, per esplorarla insieme alla propria comunicatività. In questo periodo la Foscarini è stata in scena anche al Dancemakers ...
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