La Gauthier Dance Company torna nella “sua” Stoccarda e porta in scena l’attesissima pièce Poppea//Poppea. Un lunghissimo tour europeo vedrà, poi, protagonista quest’anno la compagnia tedesca che ha fatto di questo spettacolo uno dei punti di forza di ciascuna esibizione e che concluderà le proprie performance in Svizzera e poi in Italia, al Teatro Ponchielli di Cremona. L’incoronazione di Poppea narra gli intrighi dell’ardente e lasciva Poppea e il despotismo dell’imperatore Nerone. Il coreografo Spuck riprende la trama del libretto liberamente, puntando il dito sull’esplosiva passione e sul sovversivo desiderio di potere che domina i personaggi più che sulla vicenda. La danza, il testo e i filmati raccontano con ammaliante forza gli inganni, i tradimenti, gli amori e le debolezze, in primis quella di Nerone (Eric Gauthier) che uccide la moglie Ottavia per aprire la strada al trono a Poppea. Nonostante la musica barocca e il plot ambientato nell’antica Roma, il lavoro di Spuck mostra la sua assoluta contemporaneità nella struttura narrativa frammentata, nella caratterizzazione dei personaggi, nella danza, nella commistione dei linguaggi e delle arti. Dwayne Holliday ha scritto: “Poppea//Poppea è brillante, viscerale, avvincente e soprattutto sexy”. E noi non vediamo l’ora di vedere questa meraviglia della Gauthier Dance ...
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Francesco Nappa: “sono stato il colore delle tele di vari coreografi per molti anni. Adesso voglio creare i quadri con le idee e le fantasie che riempiono la mia testa”
Il tuo primo approccio alla danza… Un giorno che assistevo annoiato alle lezioni di danza delle mie sorelle (ero il più piccolo di casa), fui notato dal maestro Nuñez che mi consigliò di studiare danza. Ne fui molto sorpreso… pensavo che il ballo appartenesse solo al mondo femminile, ma l’idea di stare corpo a corpo con loro mi piaceva molto! I miei mi chiesero se volevo provarci e mi dissero che, se non mi fosse piaciuta la danza, avrebbero cercato qualcos’altro per me, ma non ce n’è stato bisogno. Hai iniziato la tua carriera col Balletto di Napoli e poi hai studiato all’English National Ballet, successivamente sei entrato a far parte come solista dei Ballets de Monte-Carlo e in breve tempo sei diventato principal, come hai vissuto il passaggio da una realtà artistica all’altra? Ho cominciato a 9 anni con l’insegnamento fondamentale di una grande maestra, Alessandra Matarrelli. A 15 anni ero già nel Balletto di Napoli. Al primo vero ingaggio a soli 17 anni ai Ballets de Monte-Carlo arrivavo già con un po’ di esperienza di scena e con gli esempi dei ballerini étoile della compagnia, come Olivieri, Cantalupo, Gil. Con la guida di Maillot sono riuscito a dimostrare ...
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