Il 19 maggio 2017, all’interno del Festival Interplay, al Teatro Astra di Torino sarà in scena la Compagnia Aldes con la prima regionale di In girum imus nocte et consumimur igni, progetto, coreografia e musiche di Roberto Castello, interpreti Mariano Nieddu, Giselda Ranieri, Ilenia Romano e Irene Russolillo. Associazione di artisti diretta da Castello (coreografo vincitore del Premio Ubu 1986 e 2003), Aldes produce e promuove opere di sperimentazione coreografica, con particolare attenzione per le forme di danza contemporanea non convenzionali che sperimentano originali relazioni spazio/temporali tra spettatori e performer, attraverso la coesione e il confronto tra danza, arti visive, nuove tecnologie e teatro, creando spettacoli che hanno come oggetto il corpo e il movimento. Menzione speciale al Be-festival di Birmingham del 2016, In girum imus nocte et consumimur igni è un riuscito mix di cinema, danza e teatro, che racconta una società allo sbando in un luogo senza tempo, un’umanità che si dibatte nella vita con movimenti bruschi e sconnessi, al ritmo di una musica ipnotica, toccante metafora del vivere come infinito consumarsi nei desideri e nelle passioni. ORARI & INFO 19 maggio 2017, ore 21.00 Teatro Astra Via Rosolino Pilo, 6 10100 Torino (TO) Telefono: +39 011 5634352 Stefania ...
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“In girum imus…” al Teatro Vascello
La danza riparte dal Teatro Vascello. Con In girum imus nocte et consumimur igni di Roberto Castello, in scena nel Teatro romano i prossimi 16, 17 e 18 ottobre, la danza contemporanea, di qualità, ritorna in scena. Uno scabro bianco e nero e una musica ipnotica sono l’ambiente nel quale si inanellano le micro narrazioni di questo peripatetico spettacolo notturno a cavallo fra cinema, danza e teatro. Illuminato dalla fredda luce di un video proiettore che scandisce spazi, tempi e geometrie, il nero profondo dei costumi rende diafani i personaggi e li proietta in un passato senza tempo abitato da un’umanità allo sbando che avanza e si dibatte con una gestualità brusca, emotiva e scomposta, oltre lo sfinimento; mentre il ritmo martellante trasporta poco a poco in una dimensione ipnotica e ad un’empatia quasi fisica con la fatica degli interpreti. In girum imus nocte et consumimur igni, ovvero andiamo in giro la notte e siamo consumati dal fuoco, enigmatico palindromo latino dalle origini incerte che già fu scelto come titolo da Guy Debord per un famoso film del 1978, va così oltre la sua possibile interpretazione di metafora del vivere come infinito consumarsi nei desideri, per diventare un’esperienza catartica della ...
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