Il ruolo della protagonista è senza dubbio l’obiettivo principale del balletto. È uno spiritello d’acqua che il pubblico scopre ballando in una cascata e poi con la propria ombra. Il suo amore per Palemon è profondo, il che rende la sua infedeltà così drammatica. Il vecchio racconto dell’amore del Cavaliere Hulbrand per una strega, ninfa, fantasma o artificio di nome Ondina è il filo rosso che lega questa favola, composta secondo la tradizione dei grandi balletti narrativi. Sontuose scene e balli di gruppo di suggestivo effetto, divertissement e giochi d’insieme si alternano con gli “a solo”, i “pas de deux” e “pas de trois” di Palemon, della sua fidanzata terrena e di Ondina. Il balletto in tre atti e cinque scene fu creato dal coreografo Sir Frederic Ashton con raffinato stile neoclassico e melodie screziate del versatile Hans Werner Henze. La versione di Ashton supera tutte le altre – di cui andremo a parlare – per la magistrale compiutezza espressiva e la carica poetica. La creazione venne registrata nel 1959 da Paul Czinner alla “Royal Opera House” con il “Royal Ballet” ai tempi diretto da Dame Ninette de Valois in un filmato (oggi acquistabile il dvd) che contempla inoltre “L’uccello ...
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