In continuità con la precedente stagione, nel 2024/25 si conferma al Teatro Mecenate di Arezzo La danza che muove, la rassegna di danza contemporanea rivolta ad un pubblico ampio ed eterogeneo, curata da Sosta Palmizi con il contributo del Ministero della Cultura, Regione Toscana, Fondazione CR Firenze; finanziata dall’Unione Europea – Next Generation EU e con il sostegno del Comune di Arezzo, Fondazione Guido d’Arezzo, UnicoopFirenze – sez. soci Arezzo. Con armonia e organicità i cinque spettacoli in programma da ottobre 2024 a marzo 2025 accompagneranno gli spettatori alla scoperta del poetico linguaggio della danza, unendo la bellezza del gesto all’urgenza di un messaggio attuale. La programmazione intreccia alla trasversalità di linguaggi la necessità di evocare riflessioni e ispirare un cambiamento positivo coinvolgendo attivamente il pubblico che, oltre al programma di spettacoli in replica pomeridiana alle 17:00 presso il Teatro Mecenate, avrà la possibilità di partecipare ad incontri con artisti e artiste, a numerosi laboratori aperti a tutta la cittadinanza, a percorsi specifici e spettacoli dedicati alle scuole e ad appuntamenti con letture destinate ai più piccoli, grazie alla rinnovata collaborazione con virtuose realtà del territorio. In occasione dello spettacolo di dicembre è inoltre prevista una masterclass speciale dedicata ad ...
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Sosta Palmizi in scena con “Alcune coreografie” per la rassegna – La Danza che Muove
Domenica 21 gennaio secondo appuntamento con la programmazione LA DANZA CHE MUOVE, in scena alle 17:00 al Teatro Mecenate di Arezzo, Alcune Coreografie del coreografo, performer e videomaker Jacopo Jenna: un dialogo continuo tra la danzatrice Ramona Caia e una moltitudine di frammenti video montati in una sequenza serrata, spaziando nella storia della danza e della performance, attraversando il cinema e internet, in un viaggio concreto e virtuale che abbraccia i generi più lontani. In Alcune Coreografie la danzatrice incarna, trasforma, connette e riporta al presente il corpo dell’immagine, ne sonda la dinamica, la libertà e l’immediatezza linguistica senza un punto di vista privilegiato, lo sradica dall’immaginario nello svolgimento di una coreografia esatta. La danza tenta di liberarsi dalla forza dell’immagine, smettendo di riferirsi a qualcos’altro, per iniziare a rifarsi solo a se stessa. Nella seconda parte un video originale dell’artista Roberto Fassone offre una sequenza di coreografie visive, un paesaggio simbolico dove l’umano è assente ma che ancora cerca un rapporto con il corpo in scena e riflette su quella materia intangibile di cui la danza è fatta. Lunedì 22, come di consueto per la rassegna, lo spettacolo sarà presentato in replica matinée per le scuole, un appuntamento arricchito ...
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