La Veronal, una delle compagnie più in voga della scena internazionale guidata dal coreografo Marcos Morau, sceglie di intitolare il proprio spettacolo con il nome di una delle più belle città italiane per portare in scena, oltre al patrimonio storico e artistico, una concezione dell’essere umano che affonda le sue radici nel Rinascimento -un periodo storico in cui l’uomo riacquisisce consapevolezza di sé stesso- per estendere i suoi rami fino alla contemporaneità. Perché proprio l’uomo e il suo sistema di percezione e di autorappresentazione sono il fulcro dell’opera della formazione spagnola. Nella sala di un museo una donna seduta osserva un quadro, la celeberrima “Venere di Urbino” nuda e carnale sovrasta la scena. Vicino alla porta un uomo in piedi osserva la scena. Questo è il punto di partenza che ci porta fino alla città italiana di Siena per iniziare una riflessione sul corpo umano. Proprio da questo esercizio di osservazione e contemplazione e dalla sottile differenza tra i due termini si sviluppa Siena. In uno spazio dedicato allo sguardo, il corpo umano è connessione tra passato e futuro. Qui esso si impone nella sua narcisistica singolarità, pronto a riconoscersi in qualunque sua forma di rappresentazione materiale o immateriale. Un ...
Read More »