Attraverso immagini di una forza e una potenza disarmanti, e sapientemente innestando nel tessuto musicale originario azzardi eterogenei di varia derivazione – da Max Richter a David Darling, da Philip Glass ad Haendel, passando per Beethoven – la Imperfect Dancers Company ci regala un racconto sospeso e teso alla ricerca di quel passato che ci è necessario conoscere e possedere per l’accesso al futuro. Ipotetico prosieguo dell’opera pucciniana assai nota, Madame Butterfly’s son ci consegna l’atmosfera di un tentativo di perlustrazione insieme incerto e smanioso di quel tempo accaduto di cui poco si ricorda – vaghe reminiscenze, qualche brandello – ma al quale con incontrollabile urgenza si ha bisogno di tornare ad accedere. Per immaginare e allo stesso tempo confermare che senza un prima – dal quale non possiamo prescindere – non ci è dato di possedere neanche un poi. Ispirata al figlio della celebre eroina pucciniana, la nuova creazione di Walter Matteini e Ina Broeckx racconta in danza una delle opere liriche più amate e conosciute al mondo da una prospettiva nuova. Forse proprio l’erede di Pinkerton e Cio Cio San può rappresentare la chiave di volta per una rilettura del capolavoro di Giacomo Puccini. Come si sarebbe evoluta ...
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