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I Balletti Russi dell’Opéra di Parigi arrivano al cinema

Balletti nell’arte coreografica: L’Après-midi d’un faune

Comunemente tradotto nella nostra lingua con “Il pomeriggio di un fauno” nasce dall’idea di Vaclav Fomič Nijinsky (con l’aiuto di sua sorella Bronislava Nijinska) a beneficio dei “Ballets Russes” di Sergej Diaghilev, con interprete lo stesso Nijinsky nel ruolo del fauno e Lydia Nelidova nel ruolo della Ninfa principale con le ninfe Leokadia Klementowicz, Henryka Majcherska, Kazimiera Kopycinska, Lubov Tchernicheva, Helena Staszko e Bronislava Nijinska. Andato in scena al Théâtre du Chatelet di Parigi nel maggio 1912 su partitura musicale di Claude Debussy (Prélude à l’après-midi d’un faune) con la direzione d’orchestra di Pierre Monteux, e le scenografie a cura di Léon Bakst, il quale riuscì a riprodurre quell’idea di simbolismo e modernità. Per il balletto Nijinsky prese spunto dalla poesia di Stéphane Mallarmé che racconta le esperienze sensuali ed erotiche di un fauno (metà uomo e metà animale) come fosse un sogno in una visione mitologica. Infatti Nijinsky si lasciò influenzare dai bassorilievi della Grecia arcaica con figurazioni frontali o di profilo segnatamente spigolose ed angolari, con l’aggiunta mimica di un amplesso sessuale. Il balletto di dodici minuti richiese una novantina di prove perché i movimenti erano del tutto innaturali ed inusuali per le estetiche della danza applicate fino a ...

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Balletti nell’arte coreografica: La Sylphide

“La Syplhide” è il primo balletto danzato interamente sulle punte. Il tutù ha dato vita ad uno stile che ha contrassegnato l’arte coreutica per più di un secolo, e continua ancora oggi a definire al meglio il tradizionale canone della ballerina classica accademica. Questo costume fu creato da Eugène Lamy. Con l’introduzione del tutù “La Sylphide” diventa il capostipite dei “ballets blancs” segnando in assoluto lo stile Romantico, nel quale dominano personaggi fantastici ed eterei, portati in scena ben appunto con i costumi bianchi in tulle. Il libretto reca la firma di Adolphe Nourrit e, nella prima versione la musica fu composta da Jean Schneitzhöeffer, su coreografia di Filippo Taglioni. Il balletto condensa tutta la poesia tipica del “movimento romantico” nato nella prima metà del XIX secolo che influenzò l’arte, la letteratura, la musica e naturalmente l’arte di Tersicore. James, un contadino scozzese, sta per sposare una contadina che si chiama Effie. Una Silfide, uno spirito alato dei boschi, si innamora di lui il giorno del matrimonio. Si rende visibile a James che si innamora a sua volta di lei e cerca di trattenerla, ma lei sfugge attraverso il camino. Entrano numerosi amici, la sua fidanzata, e la madre di ...

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Balletti nell’arte coreografica: La Bella Addormentata

“La bella addormentata”, nota anche come “La bella addormentata nel bosco” è una fiaba europea ispirata a quella di Giambattista Basile, viene ricordata soprattutto nella versione dei fratelli Grimm e in particolare in quella di Charles Perrault. Nell’arte tersicorea, il balletto è il secondo per cronologia di composizione, dei tre composti da Pëtr Il’ič Čajkovskij (per cui delineò la musica in soli quaranta giorni). Il libretto fu scritto dal principe e sovrintendente dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo, Ivan Vsevoložskij, la coreografia venne affidata a Marius Petipa. La prima rappresentazione ebbe luogo il 15 gennaio 1890 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo ed ebbe successo fin da subito. Marie Petipa, figlia del coreografo Marius, danzò al debutto il ruolo della Fata dei Lillà (inizialmente il ruolo era mimico; dal 1922 si trasformò sulle punte), Varvara Nikitina (la Principessa Florina), il padre della celebre prima ballerina assoluta Matil’da Feliksovna Kšesinskaja, Felix Kschessinsky (Re Florestan), Giuseppina Cecchetti (La regina), Timofei Stukolkin (Catalabutte), Pavel Gerdt (Principe Desiré). La prova generale avvenne alla presenza dello zar Alessandro III che si complimentò con l’autore. La direzione orchestrale fu di Riccardo Drigo, protagonista la milanese Carlotta Brianza (Aurora) che si formò alla Scuola di Ballo della Scala. “La bella ...

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Una vita per la danza Éric Vu-An: stella tra le stelle

Molteplici personalità del mondo culturale e dello spettacolo, figure internazionali della danza, gente comune, istituzioni, fondazioni, enti lirici, compagnie di danza, tra cui “Ballet Nice Méditerranée”, “Teatro alla Scala”, “Opéra National de Paris”, “Les Ballets de Monte-Carlo”, “Fondation Maurice Béjart” e “Béjart Ballet Lausanne”, hanno ricordato in questi giorni la straordinaria levatura artistica di Éric Vu-An scomparso prematuramente l’8 giugno 2024. Era nato il 3 gennaio 1964 a Parigi con origini vietnamite da parte del padre adottivo (quello naturale era di Guadalupa). Da sempre aveva voluto danzare, era il suo desiderio più grande. Infatti a soli cinque anni entra nello Studio di Rue de Tournon a Parigi e prende la sua prima lezione di classica da Madame Edith George (maestra di danza di origini italiane, il cui vero nome era Adèle Marie Romana Lazzarotto che fu in precedenza ballerina, cantante e attrice anche nel celebre film musicale “Folies-Bergère” diretto da Henri Decoin con Eddie Constantine e Zizi Jeanmaire). Nel 1974 Éric Vu-An prende parte al Concorso per l’ammissione alla “Ecole de Danse de l’Opéra National de Paris” sostenendo l’audizione da solo senza accompagnamento di un insegnante, convinto che l’arte di Tersicore fosse la sua unica e insostituibile guida. La Scuola ...

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Alessandra Ferri, “Giulietta è il sole! Sorgi, o bell’astro”  

Romeo (analizzando le parole usate nel titolo di questo articolo) paragona Giulietta al sole che sorge, mentre si affaccia alla finestra… In omaggio ai sessant’anni di Alessandra Ferri, prima ballerina assoluta, una delle più acclamate interpreti di danza classica e di questo ruolo shakesperiano, Rai Cultura ha proposto la registrazione dal Teatro alla Scala di “Romeo e Giulietta” nell’allestimento del 2000 con la coreografia in tre atti di Kenneth MacMillan. Al fianco della Ferri, Angel Corella e il Corpo di Ballo scaligero con la partecipazione degli allievi della Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, e la direzione d’Orchestra di David Garforth (che ha dimostrato una solida conoscenza del linguaggio musicale di Prokof’ev), le maestose scene di Ezio Frigerio che dilatano il fascino dello spettacolo, i preziosi e sontuosi costumi di Franca Squarciapino. Nel cast gli ottimi scaligeri Michele Villanova (Mercuzio), Gianni Ghisleni (Tebaldo), Alessandro Grillo (Benvolio), Bryan Hewison (Paride), Matteo Buongiorno (Lord Capuleti), Bruna Radice (Lady Capuleti), Danilo Tapiletti (Duca), Flavia Vallone (Rosalinda), Laura Costa (Nutrice), Sergio Sanvito (Frate Lorenzo), Maurizio Licitra (solista Mandolino), Sabrina Brazzo (prima zingara), Beatrice Carbone (seconda zingara), Raffaella Benaglia (terza zingara), Maurizio Tamellini (Lord Montecchi), Roberta Voltolina (Lady Montecchi), Piera Pedretti (una dama), Camillo ...

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Rai5, Gala Nureyev del 2002 del Teatro alla Scala con José Manuel Carreno, Alina Cojocaru, Maximiliano Guerra e Svetlana Zakharova

FLASH NEWS – Venerdì 26 aprile – Gala Nureyev del 2002 – La Scala danza 11:59 Dal Teatro degli Arcimboldi Gala del Teatro alla Scala di Milano dedicato ai successi che hanno fatto di Nureyev un mito. Le stelle della danza internazionale interpretano le sue coreografie e raccontano. Con Roberto Bolle, José Manuel Carreno, Alina Cojocaru, Lorna Feijóo,  Maximiliano Guerra,  Svetlana Zakharova.

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Il Balletto di Stoccarda online con – Don Chisciotte – di Maximiliano Guerra

Da oggi, mercoledì 20 gennaio,  in streaming il Teatro dell’Opera di Stoccarda con ”Don Chisciotte”, il celebre balletto di Minkus rappresentato per la prima volta nel 1869 al Teatro Bolscioi di Mosca, rivisitato da Maximiliano Guerra, uno dei piu’ grandi danzatori della sua generazione, al suo debutto nella coreografia. In scena i solisti e il corpo di ballo dello Stuttgart ballet con Maximiliano Guerra, Elena Pencicova, Robert Conn, Roberta Fernandez nei ruoli protagonisti. Qui il link per vederlo Redazione www.giornaledelladanza.com

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Maximiliano Guerra, eccellenza della danza [ESCLUSIVA]

Maximiliano Guerra è nato in Argentina, ha studiato all’Istituto delle Arti del Teatro Colón di Buenos Aires con Wasil Tupin, Mercedes Serrano, Leandro Regueiro e, all’estero, con Woitek Lowsky e Stanley Williams. Dopo aver danzato con il Balletto del Teatro Argentino di La Plata e con la Teresa Carreno Foundation in Venezuela, nel 1985 entra a far parte della Compagnia del Teatro Colón di Buenos Aires. Nel 1988 inizia la sua carriera internazionale, con l’invito di John Clifford a partecipare con il Los Angeles Ballet a una lunga tournée negli Stati Uniti. Nello stesso anno, invitato da Peter Schaufuss, entra a far parte dell’English National Ballet come Principal Dancer e, un anno più tardi, è nominato Senior Principal Dancer. Nel 1991 passa come Primo ballerino alla Deutsche Oper di Berlino. E nello stesso anno, invitato dal Teatro dell’Opera di Novosibirsk, danza “Spartacus” di Jurij Grigorovic, diventando il primo ballerino non sovietico a interpretare questa produzione. Il 1992 segna l’inizio della sua straordinaria carriera come ospite delle più prestigiose compagnie del mondo. Partecipa, inoltre, a una tournée del Kirov negli Stati Uniti e inizia una lunga collaborazione con il Teatro alla Scala di cui è stato “Primo ballerino ospite principale”. Nella ...

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Maximiliano Guerra è il nuovo Direttore del Balletto del Teatro Colòn di Buenos Aires

Ci occupiamo spesso della danza d’oltreoceano, soffermandoci però più spesso ancora su quella nordamericana. Ma anche il sud America ci ha regalato più di un nome meraviglioso di ballerino, o di coreografo. Uno di questi nomi è certamente quello di Maximiliano Guerra, ballerino argentino, noto per la sua notevole tecnica e la sua versatilità. Qualità che l’hanno portato, dopo gli studi al Teatro Colòn di Buenos Aires (della cui compagnia entrerà a far parte nel 1985, dopo la parentesi al Teatro La Plata) alla nomina a Principal dell’English National Ballet nel 1988. Da lì inizia un’impegnativa e premiata carriera in Europa e negli Stati Uniti, che lo vede protagonista anche sul palco del Teatro alla Scala, di cui è Primo ballerino ospite e dove si è esibito anche nel 2005 per il Gala des Etoiles. È stato il primo ballerino non sovietico ad esibirsi nel ruolo di Spartacus di Grigorovic, e, tanto per citare solo alcuni dei coreografi dei quali ha portato in scena i capolavori, ha danzato in numerose creazioni di Cranko, Béjart, Ashton e Neumeier, che creò per lui Nachtskizzen. Dopo una carriera internazionale, è arrivato finalmente il momento di tornare a casa però: è di questi giorni ...

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