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Il coreografo Adriano Bolognino “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Don Quixote e Jewels. Il balletto contemporaneo prediletto? Sadeh 21 di Ohad Naharin e Shoot the Moon di Lightfoot/Leon. Il Teatro del cuore? Teatro Carignano di Torino. Un romanzo da trasformare in balletto? Il Colore Viola. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Diamanti di Ferzan Ozpetek. Il costume di scena indossato che hai preferito? Il preferito di uno dei miei lavori: “Gli Amanti”. Quale colore associ alla danza? Rosso. Che profumo ha la danza? Chanel Égoïste. La musica più bella scritta per balletto? Il lago dei cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Il film di danza irrinunciabile? Billy Elliot. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Pina Bausch e Merce Cunningham. Il tuo “passo di danza” preferito? Pirouette. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio classico? L’Uccello di Fuoco. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Ci sono tanti nomi che vedo come grandi geni: Mats Ek, Ohad Naharin, Jiri Kylian. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Ringrazierei di aver fatto entrare nella mia anima qualcosa di così speciale, profondo e curativo. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Poetica, ...

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Le diversità tra danza moderna e danza contemporanea

Nata all’inizio del Novecento, la danza moderna è figlia del rifiuto. Rifiuto del tutù, delle punte, delle regole rigide del balletto accademico. Le pioniere — Isadora Duncan, Ruth St. Denis, Martha Graham — non volevano solo cambiare il modo di danzare: volevano cambiare il modo di sentire. Il corpo moderno si libera ma resta disciplinato. Graham, ad esempio, fonda una tecnica basata sul contraction and release, un linguaggio preciso, codificato, emotivo ma strutturato. Doris Humphrey lavora con la caduta e la sospensione. L’espressione personale è centrale, ma all’interno di una forma ben riconoscibile. La danza moderna ha un vocabolario, dei fondatori, delle scuole. Ha una genealogia, quasi una linea di sangue. In breve: la danza moderna è una rivoluzione ordinata. La danza contemporanea arriva dopo. Non è un singolo movimento, né una singola scuola. È una costellazione, un continuo interrogarsi su cos’è la danza. E, spesso, su cosa non è. Nasce negli anni ’60-’70 e continua a mutare. Merce Cunningham, uno dei nomi chiave, rompe con la narrativa emotiva della danza moderna e introduce l’idea che movimento e musica possano coesistere senza legami. Trisha Brown porta la danza nei muri, nelle strade, negli angoli. Pina Bausch la trasforma in teatro-danza, ...

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95 anni fa nasceva Paul Taylor: l’architetto del movimento

Quando si parla di danza moderna americana, nomi come Martha Graham o Merce Cunningham emergono con prepotenza. Eppure, tra le colonne portanti di questo linguaggio corporeo del Novecento, Paul Taylor ha occupato un posto unico, spesso in bilico tra l’eleganza classica e la ribellione sperimentale. La sua arte ha sfidato le convenzioni pur senza mai distruggerle, trasformando il corpo umano in un veicolo di ironia, lirismo e sorprendente umanità. Paul Taylor nacque il 29 luglio 1930 a Wilkinsburg, in Pennsylvania, e si formò in pittura e nuoto prima di dedicarsi interamente alla danza. Studente alla Juilliard School, si affermò presto come danzatore nel leggendario ensemble di Martha Graham, con cui collaborò negli anni ’50. L’influenza della Graham fu importante, ma Taylor non tardò a trovare una sua propria voce coreografica — una voce a volte ironica, altre volte filosofica, sempre sincera. Ciò che distingue Paul Taylor da molti suoi contemporanei è l’ampiezza della sua visione artistica. Il suo repertorio, che comprende oltre 140 coreografie, è un labirinto stilistico: dalla satira sociale di “Big Bertha” (1970) all’astrazione sublime di “Esplanade” (1975), ogni opera è costruita con un senso profondo della teatralità e del tempo musicale. La “Paul Taylor Dance Company”, fondata ...

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Angelin Preljocaj presenta a Bolzano Danza la sua nuova creazione

Da venerdì 18 luglio a venerdì 1° agosto, la 41ª edizione del Festival Bolzano Danza prende vita sotto la guida della nuova e audace direzione artistica di Anouk Aspisi & Olivier Dubois. Due settimane di danza e performance elettrizzanti, con star internazionali e i talenti emergenti più sorprendenti della scena italiana. Il festival si apre il 18 luglio con la prima italiana di HELIKOPTER/LICHT, la nuova creazione di Angelin Preljocaj, uno dei coreografi più influenti della scena mondiale. Tra i massimi protagonisti della danza internazionale, Angelin Preljocaj presenta per la prima volta in Italia uno straordinario doppio spettacolo che unisce uno dei lavori iconici della sua compagnia alla nuova creazione del coreografo, che ha debuttato ad aprile al Théâtre de la Ville di Parigi con tre settimane di sold-out. Punto di partenza del primo spettacolo, vincitore tra gli altri dell’Herald Angel Award al Festival di Edimburgo, è il celebre Helikopter-quartet di Karlheinz Stockhausen, figura chiave dell’avanguardia musicale del 900 e precursore della musica elettronica: un’opera rivoluzionaria, composta nel 1996 per un quartetto d’archi e quattro elicotteri, nella quale il suono dei rotori entra in risonanza con le note suonate dai musicisti. Ispirato dal lavoro del compositore, al quale sarà legato ...

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Melissa Toogood: nuova direttrice della danza alla Juilliard School

La Juilliard School è lieta di annunciare che Melissa Toogood, ballerina, coreografa e docente vincitrice del “Bessie Award”, è stata nominata preside e direttrice della Divisione Danza della Juilliard, a partire dal 1° luglio 2025. Toogood succede ad Alicia Graf Mack, che diventerà la prossima direttrice artistica dell’Alvin Ailey American Dance Theater la prossima estate. Siamo davvero fortunati ad accogliere Melissa Toogood alla Juilliard, ha dichiarato il presidente della Juilliard, Damian Woetzel. È un’artista straordinaria del nostro tempo, la cui arte ispiratrice è accompagnata dal suo profondo impegno per la formazione e la promozione della danza. Melissa porta nel suo lavoro un potente mix di chiarezza, avventura e cura, qualità che supportano magnificamente lo sviluppo dei giovani ballerini. Una presenza unica nel mondo della danza, Toogood è stata membro dell’ultima compagnia di Merce Cunningham, dove oltre ad esibirsi, ha iniziato ad insegnare su sollecitazione di Cunningham. È una stager ufficiale del Merce Cunningham Trust e continua ad esibirsi e lavorare con una serie di voci di spicco della danza. Tra i suoi collaboratori nel corso degli anni figurano Pam Tanowitz, Kyle Abraham, Rosie Herrera, Stephen Petronio, Bobbi Jene Smith, Michelle Dorrance e Jamar Roberts, tra gli altri. Toogood ha contribuito ...

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Due icone e una prima mondiale a Vienna [RECENSIONE]

La nuova serata di danza del Wiener Staatsballett, presentata in debutto mercoledì 9 aprile, è stata un triplo spettacolo che ha unito “Divertimento No. 15” di George Balanchine, “Summerspace” di Merce Cunningham e “Pathétique” di Martin Schläpfer. Grazie alla diretta streaming è stata visibile a tutti, risultando un trittico vincente. Il direttore Martin Schläpfer ha saputo scegliere con lungimiranza i due pezzi da accostare alla sua nuova creazione in prima mondiale, con la quale conclude il lavoro coreografico per il “Balletto di Stato di Vienna”, sotto la sua direzione artistica, in attesa dell’arrivo di Alessandra Ferri a settembre. “Divertimento No. 15” di Balanchine (qui ripreso da Sandra Jennings) risale al 1956 ed è un balletto nel più esemplare stile neoclassico, sulla musica di Wolfgang Amadeus Mozart. Come affermava il grande coreografo a proposito di questa sua creazione “Cerco di trovare proporzioni interessanti del movimento nel tempo e nello spazio, perché la musica è tempo”. Il pezzo infatti è ben risaputo che nasce interamente dalla musica, e lo si percepisce immediatamente. La partitura di Mozart – qui eseguita dall’Orchestra del Balletto di Stato di Vienna diretta da Christoph Altstaedt – richiama splendidamente l’immagine del divertissement che nel dizionario ballettistico è composto ...

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2024 un anno di danza e balletto

Molti gli spettacoli di danza e balletto in tutto il mondo che hanno accompagnato il pubblico lungo il 2024 passando dall’accademismo al contemporaneo. Per ragioni di spazio è impossibile stilare una lista completa ma di seguito citiamo una nutrita selezione degna di nota in ordine sparso: il “Balletto dell’Opera di Tblisi” con l’incantevole edizione del titolo forse più noto e amato dell’intero repertorio “Il lago dei cigni” nella messa in scena di Alexei Fadeechev e Nina Ananiashvili (quest’ultima GD Awards 2024). Per passare ad una serata contemporanea voluta dal Direttore del Ballo alla Scala, Manuel Legris con tre firme (Garrett Smith / duo Sol León e Paul Lightfoot / Simone Valastro) appartenenti a differenti generazioni e universi creativi con una ripresa e inediti debutti. Il Teatro Stanislavskij e Nemirovič-Dančenko di Mosca ha riproposto un classico del repertorio sovietico oggi meno frequentato: “Il fiore di pietra” su musica di Sergej Prokof’ev con la coreografia di Jurij Grigorovič. Un altro momento importante si è visto grazie al Direttore Frédéric Olivieri (GD Awards 2024) con il “Gala della Scuola di Ballo della Scala” che ha unito la tradizione e l’innovazione per illuminare gli elementi dei corsi accademici ancor prima del diploma confermando la ...

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Blanca Li rinnova “Lo Schiaccianoci” in chiave hip hop

Per Blanca Li, l’anima russa è sempre stata in risonanza con lo sfarzo spagnolo. È quindi naturale che rinnovi la storia intramontabile e popolare dello “Schiaccianoci” con le sue stesse armi: hip hop, cross-breeding e un crack team. La celebre ballerina e coreografa franco-spagnola, nuova direttrice della Grande Halle de la Villette a Parigi, doma il capolavoro musicale di Čajkovskij in una riorchestrazione urbana. Lo fa vibrare sulle orme di otto ballerini il cui talento è nutrito sia dalle radici culturali ispaniche, sia da un movimento hip hop iberico che rimane molto autentico e vicino alle sue origini newyorkesi, caraibiche e californiane. Dopo il debutto del 30 ottobre lo spettacolo rimane in scena a “Le Théâtre Libre” di Parigi fino al 4 gennaio 2025 con le coreografie firmate da Blanca Li e la direzione di Tao Gutiérrez. Interpreti sono i danzatori Daniel Barros del Rio, Jhonder Daniel Gomez Rondon, Daniel Delgado Hernandez, Daniel Elihu Vazquez Espinosa, Silvia Gonzales Regio, Lidia Rioboo Ballester, Asia Zonta, Graciel Stenio Lisboa Recio. Blanca Li, originariamente Blanca María Gutiérrez Ortiz, ha creato in passato coreografie per il “Balletto dell’Opéra di Parigi”, “Balletto di Berlino”, “Metropolitan Opera”, per registi come Pedro Almodóvar e Michel Gondry, e ...

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Il Mandarino Meraviglioso: storia, personaggi, curiosità e trama

La pantomima in un atto composta composta da Béla Bartók tra il 1918 e il 1919 è basata su un racconto scritto da Melchior Lengyel. La prima esecuzione avvenne il 27 novembre 1926 all’Opernhaus di Colonia (Germania) con regia, scenografia, costumi di Hans Strobach e, come interpreti, Ernst Zeiller (Mandarino), Wilma Aug (ragazza), Hans Robert (vecchio cavaliere), Helmut Zehnpfenning (giovane), Josef Horn, Hans Salomon, Josef Weiser (tre malviventi). La versione originale della partitura era affidata all’azione mimica con ampi segmenti musicali in forma recitativa per restituire in toto la messa in atto. Le riletture successive hanno condotto la partitura ad una forma nettamente più sinfonica. Il debutto scatenò una sommossa e una palpabile insofferenza tanto che Bartók non ebbe mai più l’occasione di vedere la sua creazione in scena. La trama è ambientata nella periferia di una metropoli dove tre malviventi costringono una ragazza ad adescare uomini, da una finestra, per poi aggredirli e derubarli una volta entrati nella stanza. Il primo a cadere nel tranello è un anziano nobile decaduto che rivolge alla giovane grottesche avances; non avendo denaro viene subito liquidato dai tre che lo gettano dalla finestra dopo avergli rubato i pochi spiccioli dalle tasche. Arriva poi ...

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Tutto il programma della 38a edizione di MilanOltre Festival

MILANoLTRE Festival 2024 è in scena dal 24 settembre al 17 ottobre con più di 50 appuntamenti tra focus internazionali, 16 prime nazionali, oltre 20 appuntamenti dedicati alle nuovissime generazioni, incontri, masterclass e nuovi progetti. Il Teatro Elfo Puccini, il Pac Padiglione di Arte Contemporanea e altri luoghi della città sono i “palcoscenici” dove la danza prende forma e si irradia a Milano, coinvolgendo il pubblico in sala ma anche giovani studenti delle accademie cittadine con le quali da qualche anno il Festival sta costruendo un vero e proprio programma formativo e di scouting. Il Festival è, dal 2024, ufficialmente co-diretto da Rino De Pace e Lorenzo Conti che, nel solco di un ricambio generazionale che ha caratterizzato l’ultimo triennio di MILANoLTRE, scelgono come simbolo di questa trasformazione la spirale. Il ricco programma di MILANoLTRE inaugura presso il Teatro Elfo Puccini, sede principale del Festival, martedì 24/09 (replica il 25/09) con l’ultimo lavoro di Roberto Zappalà (Artista Associato) co-prodotto anche dal Festival, “L’après midi d’un Faune”, “Boléro”, “Le Sacre du Printemps” (trilogia dell’estasi). Una nuova sfida per il coreografo catanese che per ritrarre l’inquietudine del presente, le relazioni umane e le derive della società contemporanea nei rapporti tra uomini e ...

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