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Applausi, ovazioni e grande successo per il “Gala Fracci” alla Scala [RECENSIONE]

Carla Fracci è stata una delle ballerine più celebri e amate del ventesimo secolo. Nata a Milano il 20 agosto 1936, ha iniziato la sua carriera alla autorevole Scuola di Ballo del Teatro alla Scala sotto l’attenta guida di Edda Martignoni, Paolina Giussani, Vera Volkova ed Esmée Bulnes, diplomandosi nel 1954, diventando prima ballerina nel 1958 ed in seguito étoile. Nel 1981 il “New York Times” la definì a ragion veduta “prima ballerina assoluta” (titolo assegnato in passato solamente alle più grandi, tra cui Pierina Legnani, Mathilde Kschessinska, Alicia Markova, Galina Ulanova, Alicia Alonso, Maya Plisetskaya, Eva Evdokimova, Margot Fonteyn, Alessandra Ferri, Yvette Chauviré e poche altre). La sua interpretazione di “Giselle” è considerata ancora oggi leggendaria e ha reso il balletto romantico per eccellenza un simbolo della sua nobile arte. La Fracci è stata una figura chiave, lavorando con compagnie di fama mondiale e collaborando con alcuni dei più grandi ballerini della sua epoca, come Rudolf Nureyev, Eric Bruhn, Vladimir Vasiliev, Paolo Bortoluzzi, Roberto Fascilla, Gheorghe Iancu (presente in platea al Gala), Mario Pistoni, Patrick Dupond, Andris Liepa e Mikhail Baryshnikov. La sua vita è stata un’espressione di grazia, talento e dedizione, che ha lasciato un’impronta indelebile. La sua ...

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Mikhail Baryshnikov clown in incognito sul palco del Teatro Strehler

Il mito della danza, 75 anni, si è esibito per due settimane camuffato tra i clown nello spettacolo del famoso clown russo Slava Polunin.  Non lo sapeva nessuno. Ma sul palco dello Strehler, sotto il naso rosso, il trucco e la tuta gialla informe da clown, c’era il ballerino vivente più famoso al mondo: Mikhail Baryshnikov. Per due settimane si è esibito in incognito a Milano. Niente scarpette, ma una magia di neve e palloncini in Slava’s Snowshow, famosissimo spettacolo del clown russo Slava Polunin che da anni, ovunque, fa il tutto esaurito.  Un ritorno sul palco a sorpresa e in segreto per il grande danzatore in uno spettacolo che è diventato negli anni un’icona e che dopo il sold out di Milano arriverà a marzo ad Assisi, Catania e Palermo. Sara Zuccari

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Guerra in Ucraina, la lettera di Mikhail Baryshnikov

“Tra poco saranno cinquant’anni che non vivo più in Russia: ho trascorso tutti questi anni della mia vita in una società libera, ma sono cresciuto in Lettonia, figlio di un ufficiale russo di quella che ai tempi era l’Urss. La mia famiglia prese parte a un’occupazione. Nonostante ciò, perfino la Lettonia occupata era più aperta e più europea della Russia di allora. Di conseguenza, sono un prodotto dell’Europa, della Russia e, ovviamente, degli Stati Uniti. Per quello che valgono, le mie riflessioni sono influenzate da questa triplice ottica”, sono le parole del ballerino russo Mikhail Baryshnikov, della lettera pubblicata sul quotidiano francese Le Figaro e tradotta da Repubblica. “Fin dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina ho provato uno sgomento enorme e la certezza che sarebbe stato un conflitto sanguinoso e tremendo. Ho capito subito che questa offensiva dell’esercito russo sarebbe stata più destabilizzante dell’“annessione” della Crimea e dell’insurrezione separatista nella regione del Donbass. Gli ucraini sono sempre stati amici, vicini, membri di famiglia – e lo sono ancora. Il rapporto tra popolo russo e popolo ucraino è una relazione fluida tra lingue, culture e frontiere. I due Paesi sono straordinariamente intrecciati tra loro, ma nella consapevolezza e con l’apprezzamento di sottili differenze culturali”, scrive il danzatore. “Non riesco proprio a comprendere come alcune ...

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Rai5 mercoledì 2 febbraio Don Chisciotte di Mikhail Baryshnikov per l’Opera di Roma

In onda mercoledì 2 febbraio 2022, ore 21.15 Don Chisciotte. E’ lo spettacolo che ha aperto la stagione di balletto 2017/2018 del Teatro dell’Opera di Roma: il “Don Chisciotte” in prima mondiale. Un balletto firmato da due grandi nomi: il coreografo Laurent Hilaire, étoile parigino attuale direttore artistico dello Stanislavsky Ballet di Mosca e Mikhail Baryshnikov, un mito della danza, autore della versione originale per l’American Ballet Theatre. La coreografia, da Marius Petipa e Aleksandr Alekseevic Gorskij, è di Laurent Hilaire, ispirata alla versione originale per l’American Ballet Theatre di Mikhail Baryshnikov. Protagonisti della serata alcuni grandi nomi: Laurent Hilaire, il coreografo, étoile parigino attuale direttore artistico dello Stanislavsky Ballet di Mosca e Mikhail Baryshnikov, un mito della danza, ospite d’onore della serata. Tra gli interpreti principali: Iana Salenko principal dancer dello Staatsballett di Berlino, Isaac Hernández principal dancer dell’English National Ballet e Angelo Greco principal dancer del San Francisco Ballet. Con loro Étoiles, Primi Ballerini, Solisti e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma danzano sulle scene pop e con i costumi dal sapore fumettistico firmati da Vladimir Radunsky. Le musiche al Maestro David Garforth. Sara Zuccari

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Tanti auguri a Mikhail Baryshnikov, stella della danza!

Oggi 27 gennaio Mikhail Baryshnikov compie gli anni. Mikhail Baryshnikov è un ballerino, coreografo e attore statunitense di origine sovietica. Nato in Lettonia, a Riga il 27 gennaio del 1948 da genitori russi, viene avviato giovanissimo alla danza classica: a dodici anni entra nell’Accademia di Ballo Vaganova, a diciotto diventa solista del Balletto Kirov e nel 1974, durante una tournée in Canada con il Bolshoi Ballet, chiede asilo politico a Toronto. Successivamente, da Toronto si trasferisce negli Stati Uniti d’America e divenne cittadino nel 1976. Dal 1974 al 1979 è primo ballerino dell’American Ballet Theatre, continuando tuttavia a fare sporadiche esibizioni con altre compagnie di balletto classico e danza moderna. Nel 1980 entra nel New York City Ballet per un anno e mezzo, dove lavora con il coreografo George Balanchine. Dopo questa esperienza ritorna all’American Ballet Theatre come ballerino e direttore artistico (posizione che manterrà per dieci anni). Dal 1990 al 2002 lavora come direttore artistico del White Oak Dance Project, una compagnia fondata da lui e Mark Morris. Al di là del suo instancabile lavoro di animatore culturale del mondo della danza, Baryshnikov rimane nell’immaginario collettivo come uno dei più grandi ballerini viventi, protagonista di più di cento allestimenti ...

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Dentro la Danza – le notizie di danza più importanti di agosto 2021

Torna con grande successo una rubrica storica del Giornale della Danza – DENTRO LA DANZA – con una veste completamente rinnovata di forma e contenuto. Sarà un appuntamento mensile, una rassegna stampa,  che ripercorrerà tutte le notizie, curiosità, fatti di attualità, cronaca e interviste più importanti di danza del mese . Inoltre sarà una racconta anche degli articoli più letti e più “cliccati”. Dentro la Danza – Agosto 2021. La stella Liliana Cosi ospite del festival di danza “I cento passi” l’Aquila 1 Agosto 2021 Nasce a L’Aquila il festival di danza ‘I cento passi’: dal 31 Luglio al 22 settembre, 6 appuntamenti con compagnie di danza di fama internazionale che saranno presenti in città con un programma che copre tutti i settori della danza.  La kermesse ha la direzione artistica della coreografa Amalia Salzano e di Loredana Errico, responsabile del Centro studi L’Aquila Danza – Teatro dei 99. “Il festival Danza dal titolo ‘I cento passi’, convintamente sostenuto dall’amministrazione comunale, arricchisce il cartellone di eventi dell’estate aquilana e conferma la validità delle attività promosse dall’associazione L’Aquila Danza – Teatro dei 99, che proprio in virtù di questa importante iniziativa ha recentemente ottenuto dal ministero della Cultura il riconoscimento di Istituzione Culturale afferente al Fondo ...

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Editoriale del Direttore Sara Zuccari: Addio a Micha van Hoecke…

Cari lettori e amici della danza ben ritrovati, eccoci qui, con settembre alle porte un mese per tutti noi della danza molto importante, di ripresa e di riorganizzazione per affrontare un nuovo anno… Le difficoltà ci sono le conosciamo bene e le abbiamo vissute sulla nostra pelle. Ma con fierezza e con il fuoco della passione per la danza troveremo la forza e la strada per andare avanti: perché la danza è vita! Anche per questo numero di settembre vi presento l’editoriale mensile, dedicato alla notizia principale che ha contraddistinto il mese di agosto 2021, segnalando anche altri importanti avvenimenti e approfondimenti seguiti dal giornale. Buona danza! Sara Zuccari – Direttore Giornale della Danza Photo Federica Boncompagni Addio a Micha van Hoecke: il grande coreografo tra danza e magia Addio al grande coreografo Micha van Hoecke, si è spento oggi nella serata di sabato 7 agosto, all’età di 77 anni all’ospedale di Massa. Nasce a Bruxelles, il padre era un pittore belga e la madre una cantante russa; studia a Parigi con Olga Preobrajenskaya e nel 1960 fa parte della Compagnia di Roland Petit. In questo stesso periodo svolge anche attività come attore di cinema (“Les loup dans la bergerie”, “Samdi soir”, “Le petit ...

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Mikhail Baryshnikov e Jan Fabre a Venezia per la Biennale Danza

Un corpo iconico per ragionare su che cosa sia un corpo e, di conseguenza, che cosa siamo e in che modo esistiamo noi. L’artista belga  ha portato a Venezia, per la Biennale Danza, la propria installazione filmica “Not Once”, interpretata dal leggendario ballerino Mikhail Baryshnikov, la cui immagine viene manipolata, duplicata, sezionata, utilizzata per creare la drammaturgia del racconto, in una parola viene usata. Il lavoro di Fabre è potente e l’interpretazione di Baryshnikov ne è il motore centrale, tutto teso a essere qualcosa, a performare qualcosa che però, in fondo, sembra essere alla fine, come ha detto l’artista, solo la consapevolezza che il nostro corpo esiste esclusivamente nel modo in cui altri lo guardano. E senza l’occhio esterno non rimane nulla, solo una maschera che pian piano il tempo sgretola, nonostante il racconto, inesausto, che da quel corpo continua ad arrivare allo spettatore. Come se la voce venisse dallo spazio profondo, da un cosmonauta disperso tra le stelle. Stelle che però si rivelano essere molto più vicine, si rivelano appartenere al nostro stesso mondo. Perché la distanza parte da dentro di noi. Da alcuni bisogni fondamentali. Così, in quella disperata ricerca della fotografa, della sua creatrice, il modello-uomo esprime ...

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La danza è uomo. Fuori gli stereotipi e i pregiudizi dall’arte!

La danza è sempre stata vittima di stereotipi, considerata un’attività da femmine, i pochi maschi che decidono di praticarla sono spesso vittime di prese in giro e pregiudizi. Ricorderete tutti il film Billy Elliot, uscito nel 2000 e diretto da Stephen Daldry. Ispirato alla vita del ballerino Philip Mosley, la pellicola racconta la storia di un ragazzino di undici anni che vorrebbe studiare danza classica ma che vive in una famiglia e una società che ostacolano la sua passione. In questo film emerge l’importanza di seguire le proprie attitudini, fondamentale soprattutto per i bambini.  Per definizione lo stereotipo è “qualsiasi opinione rigidamente precostituita e generalizzata, cioè non acquisita sulla base di un’esperienza diretta e che prescinde dalla valutazione dei singoli casi, su persone o gruppi sociali”. Lo stereotipo di genere è definito invece come “un insieme rigido di credenze condivise e trasmesse socialmente, su quelle che sono e devono essere i comportamenti, il ruolo, le occupazioni, i tratti, l’apparenza fisica di una persona, in relazione alla sua appartenenza di genere”. Uno dei più comuni stereotipi riguarda proprio la danza che viene superficialmente considerata una attività ‘da ragazze’. Se scelta da un individuo di genere maschile, porta direttamente a un falso preconcetto di ...

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Biennale Danza 2021: il programma completo

Al suo primo anno di direzione, Wayne McGregor illumina con il 15. Festival Internazionale di Danza Contemporanea (23 luglio-1 agosto 2021) la complessità, l’ampiezza, la “trasformabilità” di una disciplina in continuo rinnovamento e che, in dialogo con il pensiero più avanzato, concorre agli sviluppi dell’arte contemporanea. La mappa del 15. Festival Internazionale di Danza Contemporanea si articola in sette passi/tempi: gli spettacoli dal vivo con coreografi e compagnie da tutto il mondo, le installazioni all’insegna del multilinguismo, le nuove energie di Biennale College, la ricca produzione di opere filmate sulla e con la danza, le collaborazioni fra discipline in seno alla stessa Biennale, le conversazioni con gli artisti e le commissioni di nuova danza. Ricchissimo il programma artistico: dieci giorni di attività con oltre 100 artisti, tutte prime per l’Italia, due prime mondiali e tre prime europee. SPETTACOLI DAL VIVO Xie Xin e Yin Fang dalla Cina con lo Xiexin Dance Theatre; Hervé Koubi, coreografo franco-algerino con la sua compagnia multietnica e la vocalist ebreo-egiziana Natacha Atlas; Soon-ho Park e la Bereishit Dance Company dalla Corea del Sud; Marco D’Agostin dall’Italia; le statunitensi Pam Tanowitz – danzatrice e coreografa – e Simone Dinnerstein, pianista, accompagnate dalla Pam Tanowitz Dance; Olivier ...

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