L’arte è cultura, e fa bene a chi la crea e a chi ne è spettatore. Se associata al gesto fisico, come nel caso della danza, l’arte fa bene anche al corpo, e non solo a quello dei ballerini. Tra la regione motoria e l’area percettiva cerebrale avviene un fenomeno di ‘rispecchiamento’ generato dai neuroni specchio, implicati nel processo di apprendimento, nella capacità empatica e nel tradurre l’azione danzata, incorporata da chi la osserva come se fosse egli stesso a compierla. Recenti studi scientifici hanno dimostrato che l’area cerebrale che si attiva quando ci si innamora è la stessa che viene stimolata durante l’osservazione di opere d’arte e immagini di profonda bellezza, come un quadro o una coreografia. Quando ammiriamo l’arte, infatti, nella corteccia orbitofrontale si innesca un improvviso innalzamento dei livelli di dopamina che genera sensazioni di intenso piacere. L’arte dunque contribuisce ad alleviare stati di ansia, tensioni e depressioni, fino addirittura a normalizzare alcuni parametri vitali, come il battito cardiaco, la pressione arteriosa e i livelli di cortisolo, ormone surrenale responsabile, tra le altre cose, della diminuzione delle difese immunitarie. Se il semplice atto di osservare arte è in grado di indurre una tale reazione nel cervello, essere ...
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Il potere dell’empatia cinestetica generata dalla danza
Si tende a considerare la danza un lavoro prettamente fisico e non intellettuale, eppure quando separiamo il movimento dall’intelletto, limitiamo ciò che la danza può fare, per il singolo e per la comunità. Il movimento quindi è un mezzo per dar vita a idee complesse e tradurre le conoscenze intellettive in linguaggio corporeo. I nostri corpi pensano, si muovono, reagiscono e, grazie alla danza, raccontano le nostre storie e le diverse culture, travalicando confini e generazioni, creando una connessione tra noi e gli altri. La danza, infatti, possiede il potere di comunicare attraverso un processo noto come empatia cinestetica, quella capacità di stabilire una connessione empatica semplicemente osservando i movimenti di un altro essere vivente. Lo spettatore osserva il danzatore non sono solo con gli occhi, ma con tutto il corpo che accompagna e segue silenziosamente i suoi movimenti. Tale processo avviene grazie ai neuroni specchio, una speciale classe di neuroni motori che si attiva nell’eseguire e nell’osservare un’azione motoria. Oltre che nell’apprendimento imitativo, i neuroni specchio sono implicati anche nella comprensione delle azioni, permettendo addirittura di anticiparne l’esito, e nell’assimilazione delle emozioni, meccanismo correlato alla cosiddetta intelligenza emotiva che ci permette di entrare in empatia con gli altri. La ...
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