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Tag Archives: Pëtr Il’ič Čajkovskij

Il solista Salvatore Perdichizzi “allo specchio”

Balletto classico preferito? Don Chisciotte. Balletto contemporaneo preferito? Six Dances di Jiří Kylián. Il Teatro del cuore? Il Teatro alla Scala di Milano. Un romanzo da trasformare in un balletto? Il nome della rosa di Umberto Eco. Un film da cui trarre uno spettacolo di balletto? Il diavolo veste Prada. Il costume di scena che hai indossato e che hai preferito? Quello dello zingaro in Don Chisciotte. Quale colore associ alla danza? Celeste. Che profumo ha la danza? Glicine. La musica più bella scritta per il balletto? Quella di Pëtr Il’ič Čajkovskij per Il Lago dei cigni. Il film di danza imperdibile? Il sole a mezzanotte. Due miti della danza del passato, maschile e femminile? Mikhail Barysnikov e Natalja Makarova. Il tuo “passo di danza” preferito? I grandi salti. Chi avresti voluto essere nella vita reale tra i personaggi del grande repertorio del balletto classico? Solor. Chi è stato il genio per eccellenza dell’arte coreografica? Pina Bausch. Guardando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? La ringrazierei per questa arte che ci ha donato. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Rigore, stile di vita, intensità. Come ti vedi oggi allo specchio? Mi vedo più introspettivo, riflessivo e consapevole. ...

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Modena Danza al Teatro Comunale Pavarotti-Freni (2025/2026)

La rassegna di Danza del Teatro Comunale di Modena abbraccia l’intera stagione 2025/26 con undici spettacoli che vanno da ottobre a maggio in un cartellone di grandi compagnie di provenienza internazionale, novità assolute e stelle della danza, come sempre proponendo una scelta artistica varia e diversificata che spazia dal classico al contemporaneo. Fra i prestigiosi ospiti, il Nederlands Dans Theater (NDT2), la Martha Graham Dance Company e l’étoile Nicoletta Manni con Timofej Andrijashenko e i ballerini del Teatro alla Scala. Largo spazio anche a realtà italiane, con una prima assoluta della Compagnia Zappalà Danza in coproduzione con il Teatro Comunale di Modena, la MM Contemporary Dance Company impegnata nella prima italiana di un nuovo Schiaccianoci firmato da Mauro Bigonzetti, sempre in coproduzione con il Teatro di Modena, Sogno di una notte di mezza estate commissionato a Davide Bombana da COB – Compagnia Opus Ballet e una serata con tre novità del Centro Coreografico Nazionale / Aterballetto. La rassegna presenta come sempre anche grandi titoli di repertorio affidati a compagnie di tradizione classico contemporanea. Si va da La bella addormentata presentata dal Balletto dell’Opera di Tbilisi in versione classica, alla Cenerentola del Balletto di Rijeka in una nuova coreografia di Leo ...

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Il coreografo Adriano Bolognino “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Don Quixote e Jewels. Il balletto contemporaneo prediletto? Sadeh 21 di Ohad Naharin e Shoot the Moon di Lightfoot/Leon. Il Teatro del cuore? Teatro Carignano di Torino. Un romanzo da trasformare in balletto? Il Colore Viola. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Diamanti di Ferzan Ozpetek. Il costume di scena indossato che hai preferito? Il preferito di uno dei miei lavori: “Gli Amanti”. Quale colore associ alla danza? Rosso. Che profumo ha la danza? Chanel Égoïste. La musica più bella scritta per balletto? Il lago dei cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Il film di danza irrinunciabile? Billy Elliot. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Pina Bausch e Merce Cunningham. Il tuo “passo di danza” preferito? Pirouette. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio classico? L’Uccello di Fuoco. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Ci sono tanti nomi che vedo come grandi geni: Mats Ek, Ohad Naharin, Jiri Kylian. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Ringrazierei di aver fatto entrare nella mia anima qualcosa di così speciale, profondo e curativo. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Poetica, ...

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Quattro titoli nella stagione di Danza del Massimo di Palermo

Il Direttore del Corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo, Jean-Sébastien Colau, ha illustrato i quattro titoli del ballo, con particolare attenzione all’atteso ritorno del Lago dei cigni che vedrà la partecipazione di due étoiles di prima grandezza come Maia Makhateli e il palermitano Andrea Sarri. IL LAGO DEI CIGNI di ČAJKOVSKI AMBIENTATO NELLA SICILIA DEL GATTOPARDO Dal 22 gennaio 2026 sarà proposto il grande classico del balletto romantico, Il lago dei cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij, in una nuova versione coreografica firmata da Jean-Sébastien Colau per il Corpo di ballo del Teatro. La direzione musicale sarà di Nicola Giuliani, alla guida dell’Orchestra del Teatro. Nel Lago dei cigni, la magia trasforma il corpo e condanna l’amore. La principessa-cigno è intrappolata in una doppia identità, in una notte senza fine. Il trionfo della principessa Odile è la condanna del suo doppio Odette. Jean-Sébastien Colau propone una ripresa classica di questo capolavoro del repertorio, rispettosa dell’eredità di Marius Petipa e Lev Ivanov, mettendo in risalto la precisione, l’eleganza e l’espressività del Corpo di ballo della Fondazione. Questa nuova produzione del Teatro Massimo sarà ambientata nell’epoca del Gattopardo, in un’atmosfera aristocratica e raffinata: crinoline, sete, scarpe eleganti e abiti d’epoca trasporteranno ...

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Il Direttore Jan Linkens “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Violin concerto di George Balanchine. Il balletto contemporaneo prediletto? Bella figura di Jiří Kylián. Il Teatro del cuore? Teatro San Carlo di Napoli. Un romanzo da trasformare in balletto? Mi piacciono i balletti astratti. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Idem come sopra, mi piacciono i balletti astratti. Il costume di scena indossato che hai preferito? Symphonic Variations di Frederick Ashton. Quale colore associ alla danza? Blue. Che profumo ha la danza? Sudore. La musica più bella scritta per balletto? Quella di Pëtr Il’ič Čajkovskij per “Il lago dei cigni”. Il film di danza irrinunciabile? Fame. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Rudolf Nurejev e Margot Fonteyn. Il tuo “passo di danza” preferito? Pas de bourrée. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio classico? Match in “La Sylphide”. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Jiří Kylián. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Grazie per la tua dedizione. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Duro lavoro, motivazione, curiosità. Come ti vedi oggi allo specchio? Felice! Michele Olivieri www.giornaledelladanza.com © Riproduzione riservata

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L’étoile Ethéry Pagava “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Giselle. Il balletto contemporaneo prediletto? La table verte di Kurt Yoss. Il Teatro del cuore? Gran Teatro La Fenice di Venezia. Un romanzo da trasformare in balletto? Via col vento. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? I film di Charlie Chaplin. Il costume di scena indossato che hai preferito? Giulietta. Quale colore associ alla danza? Rosa. Che profumo ha la danza? Fragrante. La musica più bella scritta per balletto? Quella di Pëtr Il’ič Čajkovskij per “Il lago dei cigni”. Il film di danza irrinunciabile? I film con Michail Baryšnikov. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Serge Lifar e Carla Fracci. Il tuo “passo di danza” preferito? Arabesque. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio classico? La bella addormentata. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Serge Lifar. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? La danza esisteva prima di ogni altra cosa. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Perseveranza, lavoro, radiosità. Come ti vedi oggi allo specchio? Come une “danseuse”. Michele Olivieri www.giornaledelladanza.com © Riproduzione riservata

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L’étoile Salvatore Manzo “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Lo Schiaccianoci. Il balletto contemporaneo prediletto? Chroma di Wayne McGregor. Il Teatro del cuore? Teatro di San Carlo a Napoli. Un romanzo da trasformare in balletto? Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Midnight in Paris di Woody Allen. Il costume di scena indossato che hai preferito? Uno jabot di Rudolf Nureyev. Quale colore associ alla danza? Bianco. Che profumo ha la danza? Un’essenza forte e raffinata con note di legni, polvere e tessuto. La musica più bella scritta per balletto? Quella di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Il film di danza irrinunciabile? Il ritmo del successo. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Carla Fracci e Rudolf Nureyev. Il tuo “passo di danza” preferito? Le pirouettes. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico? Un principe. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Sir Kenneth MacMillan. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? La ringrazierei per la possibilità che mi ha dato di vivere questa arte. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Determinazione, costanza, passione. Come ti vedi oggi allo specchio? Con ...

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Presentata la stagione Danza 2026 del Teatro Regio di Parma

Les Ballets de Monte-Carlo, Balletto del Teatro Nazionale Croato Ivan Zajc di Fiume, CCN/Aterballetto, Balletto di Maribor, Artemis Danza, Orchestra e Ballo della Fondazione Arena di Verona sono i protagonisti di Parma Danza 2026, sei spettacoli da febbraio a dicembre e una prima nazionale, con compagnie di danza nazionali e internazionali che offrono un ampio e vario panorama del balletto e della danza contemporanea. Les Ballets de Monte-Carlo, sotto la presidenza di S.A.R. la Princesse de Hanovre, inaugura Parma Danza sabato 28 febbraio 2026, ore 20.30, con Roméo et Juliette di Sergej Prokof’ev, nella versione coreografica di Jean-Christophe Maillot. La compagnia monegasca interpreta il celebre balletto ispirato alla tragedia di William Shakespeare, nella messinscena, presentata per la prima volta all’Opéra di Monte-Carlo nel 1996, che si avvale delle scenografie di Ernest Pignon-Ernest, dei costumi di Jérôme Kaplan e del disegno luci di Dominique Drillot. Jean-Cristophe Maillot adotta una prospettiva coreografica che evita di parafrasare il monumento letterario di Shakespeare, raccontando la disputa fra Capuleti e Montecchi fino al suo tragico epilogo, e sceglie di rivivere la tragedia dal punto di vista dell’animo tormentato di Frate Lorenzo, il quale, desiderando fare del bene, alla fine provoca invece la morte dei due ...

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Onegin, il dramma in danza di John Cranko al Teatro di San Carlo

La Stagione di Danza 2024-2025 del Teatro di San Carlo prosegue con Onegin, il dramma in danza ispirato al romanzo in versi di Aleksandr Puškin, nella versione di John Cranko. La supervisione coreografica è di Reid Anderson-Graefe, già Direttore dello Stuttgart Ballet che ne custodisce l’eredità artistica, affiancato da Jane Bourne per la messa in scena. L’allestimento vede le scene e i costumi di Elisabeth Dalton riprodotti da Steen Bjarke, anche light designer, e Diana Eckmann. Le musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij, rielaborate da Kurt-Heinz Stolze, verranno eseguite dall’Orchestra del Teatro di San Carlo diretta da Martin Yates. Prima rappresentazione in calendario giovedì 26 giugno alle ore 20:00. Onegin sarà in scena per sei repliche, fino a giovedì 3 luglio. Impegnati Étoiles, Solisti e Corpo di Ballo del Lirico di Napoli, sotto la direzione di Clotilde Vayer. I protagonisti, Onegin e Tatjana, vedranno l’alternarsi di tre coppie: Danilo Notaro e Claudia D’Antonio danzeranno il 26 giugno e il 3 luglio. Per le recite del 27 giugno e del 1 luglio, interpreteranno i due ruoli Alessandro Staiano e Anna Chiara Amirante. Stanislao Capissi e Luisa Ieluzzi, infine, saranno sul palcoscenico il 29 giugno e il 2 luglio. Creato nel 1965 per ...

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Anna Karenina (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

La leggendaria ballerina Maya Plisetskaya è stata la prima a tradurre Anna Karenina nella lingua del balletto nel 1971 e suo marito Rodion Shchedrin ha composto la musica. La grande produzione in tre atti di Maya Plisetskaya nell’appassionato ritratto della sfortunata protagonista offre una donna lacerata e infine distrutta da una relazione impossibile dimostrando quanto la danza e il teatro siano intrecciati. Esiste una performance registrata dal vivo sul palcoscenico del Bolshoi con la regia di Margarita Michajlovna Pilichina e un cast di prim’ordine con i costumi originali disegnati da Pierre Cardin, in cui la divina Maya cattura la forza drammatica della tragica storia di Tolstoj. Questa produzione si è vista anche al Teatro alla Scala nel 1973 durante la tournée milanese del Teatro Bolscioj dell’allora U.R.S.S. con protagonisti Maya Plisetskaya (Anna), Aleksandr Godunov (Vronskij), Nikolaj Fadeecev (Karenin), Nina Sorokina (Kiti), Iurij Vladimirov (capostazione), Alla Boguslavskaja (Betsi) e molti altri nomi del balletto russo. Questa è stata seguita da coreografie classiche e moderne a cura di Boris Eifman, Jochen Ulrich, Alexei Ratmansky, André Prokovsky, Yuri Possokhov, Teet Kask, John Neumeier per citarne alcune tra le più significative. Da menzionare la recente versione di Christian Spuck ricca di temi su moralità, ...

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