Perché si danza? Esistono diverse risposte a questa domanda apparentemente semplice e dipendono da due fattori: la motivazione intrinseca e la motivazione estrinseca. La prima si esplica con il fatto che la danza è parte del ballerino, è la sua vita. Il danzatore vuole danzare, sia che si tratti di un professionista, di un amatore innamorato della danza o di un insegnante, indipendentemente dal livello tecnico delle sue classi e dallo stile che insegna. Il secondo tipo di motivazione è invece collegata agli altri, per esempio ai genitori che pagano corsi di danza o accademie, comprano abbigliamento costoso e attribuiscono il loro sogno ai figli. O alla necessità del ballerino di ottenere ammirazione per cercare negli applausi quella sicurezza di cui è carente come persona. La motivazione è un insieme di forze che guidano la direzione, l’intensità e la regolazione dell’impegno comportamentale. Il raggiungimento o meno degli obiettivi legati alla danza è influenzato da ciò che motiva a ballare. Capire la differenza tra motivazioni sane e non sane è fondamentale per il successo del danzatore. La motivazione infatti costituisce il fondamento delle capacità mentali di qualsiasi performer. Imparare a riconoscerla aiuta gli artisti a raggiungere il loro massimo potenziale, sia in ...
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L’errore, il più prezioso alleato del danzatore
Nella nostra società, a partire dalla famiglia e dalla scuola, l’errore viene vissuto come una colpa. Un compito di matematica andato male, un lavoro svolto non egregiamente vengono giudicati e puniti. Le persone quindi crescono con la falsa idea che sbagliare sia una cosa da evitare a tutti i costi. I ballerini invece no. In sala danza il danzatore impara che l’errore è un prezioso alleato, il suo migliore amico. I danzatori possiedono una vena di perfezionismo nel loro DNA. Hanno uno standard elevato, una forte etica per il lavoro che svolgono, attenzione ai dettagli, una spinta insaziabile a continuare a fare sempre meglio. Tendere alla perfezione è positivo, purché non ci si lasci sopraffare da questa chimera. La realtà è che nella vita, come nella danza, nulla sarà mai perfetto e gli errori sono la testimonianza del fatto che si sta crescendo. Essi insegnano a essere resistenti e forti, a sopravvivere in un mondo pieno di sfide, in cui per l’appunto l’errore è considerato un fallimento. Gli errori al contrario favoriscono l’apprendimento, costringono a esplorare alternative, stimolano a riesaminare un problema e a pensare in modo creativo per trovare o sviluppare soluzioni o approcci originali. Sbagliare dunque è utile per ...
Read More »Come la danza costruisce la forza mentale
Danzare richiede un delicato equilibrio tra forma fisica, abilità tecnica, capacità artistica e forza mentale. La forza muscolare gioca un ruolo fondamentale per la longevità e il successo di un danzatore. Gli consente di saltare a grandi altezze, di eseguire movimenti complessi e diversi, e di aumentare e stabilizzare il raggio di movimento e le posizioni estese. Tuttavia, la forza generata dalla danza non si limita all’aspetto fisico, ma afferisce anche e soprattutto alla condizione mentale e psicologica. La danza, infatti, insegna a perseverare, a tenere duro quando le cose si fanno difficili. Permette di focalizzare il pensiero non sul fallimento o sull’errore, ma sul modo di rimediare e superare una situazione avversa sviluppando un nuovo piano per andare avanti. Essere mentalmente forti significa utilizzare una combinazione di abilità mentali, senza permettere alla pressione di ostacolare il raggiungimento degli obiettivi. Queste abilità includono il saper gestire lo stress, riprendersi dagli errori, essere flessibili di fronte ai cambiamenti improvvisi, affrontare gli imprevisti con sicurezza e mantenere un atteggiamento positivo in ogni momento. Tali competenze travalicano la sala danza e diventano ordinarie nella vita spesso impregnata di fatica, dolore, imprevisti, scontri e paure. Un ballerino infatti utilizza quotidianamente il problem ...
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