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Lo Schiaccianoci dell’Accademia scaligera celebra 15 anni

È un appuntamento che da sempre scandisce le festività natalizie: ritorna in scena al Piccolo Teatro di Milano – Teatro Strehler l’incanto de Lo Schiaccianoci, interpretato da allieve ed allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, con la coreografia del Direttore, Frédéric Olivieri. La produzione, che debuttò nel 2011, è ormai una tappa essenziale nel percorso formativo della Scuola di Ballo e un pilastro della fortunata collaborazione fra l’Accademia e il Piccolo. In scena dal 9 al 21 dicembre per ben quattordici recite, oltre 100 giovani talenti torneranno a misurarsi con uno dei titoli più celebri e tecnicamente impegnativi del balletto ottocentesco, nel raffinato allestimento scaligero firmato da Roberta Guidi di Bagno. Sulle celeberrime musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij, Frédéric Olivieri ha plasmato una versione dinamica che mantiene intatta l’onirica atmosfera dell’originale di Lev Ivanov, ma ne esalta la freschezza coreografica. L’incontro con questo capolavoro è fondamentale per ogni grande scuola di tradizione e questa produzione, entrata stabilmente nel repertorio della Scuola, chiede ai suoi giovanissimi interpreti non solo eccellenza tecnica, ma anche una notevole maturità espressiva e una padronanza dello spazio scenico, trasformando ogni replica in una vetrina del potenziale artistico dei futuri professionisti. Olivieri ha saputo ...

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L’evoluzione della danza e del balletto al maschile

1. Origini antiche: il corpo maschile come forza rituale Nelle società antiche la danza maschile era spesso: * rituale (riti religiosi, guerrieri, di passaggio) * comunitaria * legata a forza, resistenza, abilità fisica – Esempi: danze guerriere greche (Pirrico), danze tribali africane, danze sciamaniche asiatiche. 2. Medioevo e Rinascimento: la danza come arte di corte Tra XV e XVI secolo: * i nobili uomini partecipavano ai balli di corte * la danza richiedeva controllo, eleganza, postura. Nasce la danza codificata che porterà al balletto. Gli uomini iniziano a diventare maestri di danza nelle corti europee. 3. Il Balletto (XVII-XIX sec.): centralità e poi marginalizzazione Periodo barocco e classico * Alla corte di Luigi XIV gli uomini sono protagonisti (il re stesso danza). * Ruoli maschili energici, salti, tecnica virtuosistica. Ottocento romantico * Le donne diventano centro del balletto (ballerina eterea). * Gli uomini spesso hanno ruoli di sostegno (partner, porteur), anche se esistono grandi virtuosi. 4. Novecento: rivoluzione della mascolinità in danza Con la modern dance e l’avanguardia: * Isadora Duncan, Rudolf Laban, Martha Graham ridefiniscono il corpo maschile come espressivo, non solo “forte”. * Con Vaslav Nijinsky la danza maschile torna al centro: fisicità esplosiva, ruoli psicologici. * Negli ...

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La Stagione di danza 25-26 del Teatro Lirico di Cagliari

Da quest’anno il Teatro Lirico di Cagliari accende maggiormente i riflettori sulla grande danza classica e contemporanea dando ampio spazio ad un’arte così raffinata ma anche apprezzabile e raggiungibile da tutti, attraverso un’importante Stagione di danza 2025-2026 che prevede sei singoli spettacoli (suddivisi in quattro nuovi turni di abbonamento) in cui si potrà godere il gotha della coreografia mondiale: il classico Lo schiaccianoci, Il lago dei cigni di Angelin Preljocaj, Beethoven 7 di Sasha Waltz, Peer Gynt di Edward Clug, Béjart Ballet Lausanne, Roberto Bolle in Caravaggio. Si inizia, quindi, come titolo di apertura di stagione, con il ritorno della grande danza classica d’autore, dal 20 al 24 dicembre (cinque recite, di cui una fuori abbonamento), con Lo Schiaccianoci, balletto in due atti, dal racconto Schiaccianoci e il re dei topi di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, e musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij (Kamsko-Votkinsk, governatorato di Vjatka, 1840 – San Pietroburgo, 1893), uno dei capolavori più amati dal pubblico, nella versione magica, colorata, onirica, effervescente portata in scena dal Corpo di Ballo e dai Solisti del TAM Ballet – Teatro Arcimboldi Milano e con la coreografia di Marius Petipa e Vasily Vainonen, ripresa da Ekaterina Dalskaya e Pierpaolo Ciacciulli e la ...

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“A scuola danzando” con l’étoile Roberto Bolle in un linguaggio che unisce

La danza ha il potere di parlare a tutti, senza bisogno di parole. È un linguaggio che unisce, che educa, che accende la scintilla dell’emozione. È su questo principio che nasce e cresce la Fondazione Roberto Bolle, con la convinzione che la danza possa essere una chiave per aprire il mondo ai giovani, per aiutarli a conoscersi, a esprimersi, a sentirsi parte di qualcosa di più grande. Da questa visione prende vita A scuola danzando, un progetto che porta la danza direttamente tra i banchi delle scuole medie superiori. Un appuntamento settimanale che non è solo una lezione, ma un viaggio: un’ora in cui ogni ragazzo può lasciarsi andare, trovare la propria voce nel ritmo, scoprire la forza del corpo e la bellezza del gruppo. Non servono esperienze pregresse, né ambizioni da palcoscenico. Basta la curiosità, la voglia di provare, di mettersi in gioco. Perché la danza, come la vita, è un incontro — con sé stessi, con gli altri, con l’energia che ci attraversa quando finalmente ci permettiamo di essere liberi. E alla fine dell’anno, quel viaggio si trasforma in emozione pura: una grande esibizione al Castello Sforzesco di Milano, dove i giovani danzatori condivideranno con la città il ...

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Roberto Bolle alla chiusura dei Giochi Olimpici Invernali 2026

Roberto Bolle sarà il volto principale della cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici Invernali Milano‑Cortina 2026, in programma il 22 febbraio 2026 nell’Arena di Verona. L’evento, dal titolo Beauty in Action, unirà sport, arte e cultura in una cornice storica unica, trasformando l’anfiteatro romano in un palcoscenico globale. Bolle, che da sempre porta la danza classica oltre i confini dei teatri, ha commentato: «L’Arena di Verona è un luogo che amo profondamente. Essere parte di questa cerimonia è un’emozione unica, un’occasione per mostrare la bellezza in movimento a tutto il mondo». La sua presenza sottolinea il ruolo della danza come linguaggio universale, capace di emozionare e unire, anche in contesti sportivi di grandissima portata. Michele Olivieri www.giornaledelladanza.com ©️ Riproduzione riservata

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“Bolle and Friends” al TAM – Teatro Arcimboldi Milano

Dal 14 al 16 novembre 2025, il TAM – Teatro Arcimboldi Milano ospiterà una nuova edizione di Bolle and Friends, format ideato e curato da Roberto Bolle, étoile del Teatro alla Scala di Milano e Principal Dancer dell’American Ballet Theatre. L’evento, ormai consolidato nel panorama internazionale, si configura come una piattaforma di riflessione e confronto sulle modalità di coesistenza e di tensione, tra la grammatica del balletto classico e le scritture coreografiche contemporanee. Originariamente concepito come gala, Bolle and Friends ha progressivamente ridefinito la propria identità, evolvendo verso un dispositivo curatoriale compiuto. L’intervento di Bolle come direttore artistico si distingue per una visione che supera la mera selezione di brani e interpreti, per approdare a una progettualità estetica e concettuale capace di articolare, all’interno di un unico spazio performativo, diversi livelli di temporalità, linguaggio e gesto. Ogni edizione si struttura come un campo dinamico in cui la tradizione accademica è sottoposta a processi di riscrittura, decostruzione e riattivazione attraverso le poetiche del presente. Il programma 2025, il cui cast è ancora in via di definizione, si prospetta come un itinerario coreografico eterogeneo e stratificato, in cui la linearità narrativa del repertorio ottocentesco convive con le estetiche frammentarie e processuali della ...

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“Romeo e Giulietta”: Prokof’ev si fa gesto al Regio di Torino

La danza è un appuntamento che scandisce da sempre la Stagione del Regio, un rito collettivo che torna e si rinnova; in questa Stagione 2025/2026 rafforza la sua presenza dando appuntamento già nel mese di novembre per proseguire fino a fine dicembre. Dal 27 al 29 novembre Roberto Bolle inaugura il percorso con Caravaggio, creazione di Mauro Bigonzetti su musiche di Bruno Moretti ispirate a Monteverdi (produzione Artedanza). A dicembre il Rosso della Stagione si fa amore, conflitto, incanto e perdita: dal 5 al 14 dicembre il Balletto del Teatro Nazionale di Praga presenta Romeo e Giulietta di Sergej Prokof’ev nella coreografia di John Cranko, e dal 19 al 28 dicembre debutta il Balletto dell’Opera Nazionale di Riga con Il lago dei cigni di Čajkovskij nella ripresa di Aivars Leimanis. Da venerdì 5 a domenica 14 dicembre per 10 rappresentazioni va in scena Romeo e Giulietta, balletto in tre atti musicato da Sergej Prokof’ev sul libretto che lo stesso Prokof’ev e Sergej Radlov trassero dalla tragedia di Shakespeare. L’interpretazione è affidata al prestigioso Balletto del Teatro Nazionale di Praga, già ospite nel 2023 con La bella addormentata di Čajkovskij. La coreografia è di John Cranko; scene e costumi originali di ...

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Il fotografo della danza Alessio Buccafusca “allo specchio”

Balletto classico preferito? Il Lago dei cigni. Balletto contemporaneo preferito? La Sagra della Primavera di Maurice Béjart. Il Teatro del cuore? Il Teatro San Carlo di Napoli. Un romanzo da trasformare in un balletto? Il Codice da Vinci scritto da Dan Brown. Un film da cui trarre uno spettacolo di balletto? Casablanca per la regia di Michael Curtiz, con Humphrey Bogart e Ingrid Bergman. Il costume che hai visto indossato in scena e che hai preferito? Il tutù nero del Lago dei Cigni. Quale colore associ alla danza? Il bianco come quello del Lago dei Cigni. Secondo te che profumo ha la danza? Il profumo del mare. La musica più bella scritta per il balletto? Quella del Lago dei cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Due miti della danza del passato, maschile e femminile? Carla Fracci e Paolo Bortoluzzi. Due miti della danza del presente, maschile e femminile? Eleonora Abbagnato e Roberto Bolle. Da fotografare qual è il tuo “passo di danza” preferito? L’Arabesque. Tra i ruoli del grande repertorio del balletto classico quale ti affascina maggiormente? Sicuramente quello di Giselle. Chi è stato il genio per eccellenza dell’arte coreografica? Maurice Béjart che ha regalato a milioni di persone i suoi ...

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Manni-Andrijashenko in “La gioia di danzare” a Modena

Entrata nel Corpo di Ballo del Teatro alla Scala nel 2013, Nicoletta Manni ne è divenuta prima ballerina nel 2014 ed étoile nel 2023, affermandosi tra le maggiori interpreti del repertorio classico. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti si ricordano il Premio Roma Danza, il Premio Danza&Danza, la nomina a ‘Danzatrice dell’anno’ nel 2014 dal Giornale della Danza e quella di ‘Promessa della danza’ dalla rivista tedesca Tanz. Ha partecipato a spettacoli prestigiosi come Stelle del XXI secolo (a San Pietroburgo) e, dal 2014, affianca Roberto Bolle in Roberto Bolle & Friends e nei suoi spettacoli televisivi. Insieme al marito e primo ballerino scaligero Timofej Andrijashenko, Nicoletta Manni presenta a Modena, presso il Teatro Comunale Pavarotti-Freni, domenica 2 novembre alle ore 20.30, un nuovo spettacolo che celebra la bellezza e la grande tradizione della danza, affiancata dai talenti del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala. Lo spettacolo, che ha debuttato a Lecce nel 2024 con successo di critica e pubblico, propone un programma di ispirazione classica arricchito da nuove proposte e collaborazioni di livello internazionale. La gioia di danzare riprende il titolo e lo spirito dell’omonimo libro di Nicoletta Manni (2023), esprimendo una vita dedicata alla danza: una dichiarazione d’amore per ...

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TCBO: la nuova stagione con Roberto Bolle e tanta danza

Verso Itaca è il titolo della Stagione 2026 del Teatro Comunale di Bologna, la prima firmata dalla Sovrintendente Elisabetta Riva e dal Direttore artistico Pierangelo Conte. Un appellativo che racconta metaforicamente l’ultima tappa del viaggio della fondazione lirico-sinfonica felsinea verso il rientro nella storica sede di Largo Respighi – previsto all’inizio del 2027 – dopo i lavori di riqualificazione. Come sempre, la proposta artistica si snoderà da gennaio a dicembre attraverso i tre principali cartelloni, Opera, Danza, Concerti, con un’ampia offerta che mira a spaziare tra le epoche facendo dialogare linguaggi anche molto distanti tra loro; la programmazione abbraccerà anche inedite rassegne e iniziative ramificate in una pluralità di luoghi, che diventano l’occasione per nuove sfide, visioni e ripensate forme di incontro con il pubblico. «La Stagione 2026 del Teatro Comunale di Bologna è la stagione del ritorno – dice la Sovrintendente Elisabetta Riva – Come Ulisse nel suo viaggio verso Itaca, anche il nostro Teatro, dopo anni di lontananza, difficili ma fecondi, si avvicina alla riapertura della sua sede storica, rinnovata e restituita alla città. Un percorso che non è soltanto fisico, ma simbolico: un cammino condiviso con il pubblico, gli artisti e le istituzioni, in cui l’arte diventa ...

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