Con “Deepstaria”, Wayne McGregor crea un’esperienza sonora e di danza pura, altamente sensoriale e meditativa, che riflette sul nostro profondo rapporto con il vuoto e sulla nostra mortalità. Il titolo dello spettacolo è ispirato ad una specie enigmatica di medusa con un nome dal suono stellare, una creatura bella, che cambia forma, vive nelle profondità del mare e si autogenera, evocando il tema dell’immortalità in modo poetico, con risonanze alle profondità abissali del mare e a quelle siderali dello spazio. Fin dall’inizio dei tempi, l’umanità ha subito il fascino del vuoto. Dagli abissi marini allo spazio profondo, queste zone oscure e misteriose accendono la nostra immaginazione e il nostro desiderio di esplorare il mondo fino ai suoi limiti. Nello spettacolo che ha debuttato nel 2024 al festival “Montpellier Danse”, Wayne McGregor sfrutta il potenziale creativo delle più recenti tecnologie dell’intelligenza artificiale, della ricerca acustica e del calcolo spaziale per esplorare la relazione fra esperienza reale e digitale. Un progetto sviluppato anche grazie al “Centre for Creative and Immersive eXtended Realities” della University of Portsmouth nel contesto di una coproduzione internazionale presentata con il Festival dei Due Mondi di Spoleto, Pfalzbau Bühnen di Ludwigshafen, Sadler’s Wells di Londra. Pluripremiato coreografo e ...
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DANCE UMBRELLA – Diana Niepce: “The Other Side of Dance”
Nell’ambito di DANCE UMBRELLA, Festival di Danza Moderna e Contemporanea, istituito da Val Bourne e Jeremy Alliger, che si svolge a Londra ogni ottobre, la danzatrice, coreografa e acrobata Diana Niepce presenterà The Other Side of Dance, assolo in cui la coreografa approfondisce il passato della danza e i principi gerarchici che guidano il movimento, mettendo rigorosamente alla prova il proprio corpo, utilizzando una messa in scena minima e occasionalmente un sarcasmo tagliente per presentare il corpo non normativo come rivoluzionario piuttosto che vittimizzato. Lo spettacolo andrà in scena al Southbank Centre’s Queen Elizabeth Hall il 16 e il 17 ottobre 2024. Nei suoi lavori precedenti, l’artista ha esplorato il suo viaggio di auto-guarigione in seguito a una lesione del midollo spinale causata da un incidente al trapezio. Da allora, ha cercato modi innovativi per esprimere sé stessa, con l’obiettivo di integrare il corpo disabile nella danza tradizionale. Questo sforzo sfida il pubblico a riconsiderare l’estetica convenzionale del corpo. L’artista racconta: Quando ero piccola, avevo una gamba più corta dell’altra. Si usavano dei morsetti di ferro che posizionavano le mie gambe in rotazione esterna (en dehors). Mia madre ricorda che piangevo molto. Quando mi liberava le gambe ero felice e ...
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