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Nijinsky (balletti): storia, personaggi, curiosità e trama

Il più celebre balletto dedicato a Nijinsky, andato in scena nel 2017 presso l’Hamburg State Opera con la regia di Thomas Grimm porta la firma coreografica di John Neumeier. La sua danza è una lucida pennellata, le forme e l’uso dello spazio si sviluppano espressivamente in crescendo, trasformando pagine di vita in sculture viventi che poggiano sulla fragilità dell’animo. Un corpo vivido, un’architettura che ha definito i limiti della follia, i tormenti, la guerra, la pazzia, i silenzi, i fantasmi, le costrizioni umane. Le inquadrature, come in un film, tratteggiano nettamente il personaggio di Nijinsky dove il tormento viene rivissuto mediante flashback evocativi in cui i danzatori illuminano le zone oscure della mente, tamponando le sfumature del male oscuro. Il ballerino protagonista si fonde in totale simbiosi con Nijinsky descrivendo l’azione col pensiero, attento al gesto, al suo valore, ai suoi significati, ai suoi modi. Lo spettacolo, diventato negli anni un cult, rimane ad oggi opera magistrale nel racchiudere i sentimenti e i deliri di uno dei più grandi ballerini di tutti i tempi, il cuore e l’anima dei Ballets Russes, narrati da Neumeier con ritmo compulsivo e incalzante, a tratti poetico e malinconico, spingendo lo spettatore più empatico ad ...

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Margot Fonteyn: un omaggio alla divina nel 106° dalla nascita

  Dame Margaret Evelyn Hookham, conosciuta con il nome d’arte di Margot Fonteyn (Reigate, 18 maggio 1919 – Panama, 21 febbraio 1991) è considerata tra le più grandi ballerine di tutti i tempi. Ha trascorso l’intera carriera come artista del Royal Ballet (ex Sadler’s Wells Theatre Company), ed è stata nominata prima ballerina assoluta. Essere riconosciute con tale titolo è un grande onore, tradizionalmente riservato solo a ballerine eccezionali. La Fonteyn fu designata nel 1979, come premio per il suo 60º compleanno. Il titolo fu ratificato dalla Regina Elisabetta II in qualità di patrona della compagnia inglese di balletto. I primi anni li trascorse in Cina, dove la famiglia si trasferì per seguire il lavoro del padre. All’inizio della sua carriera, Margaret trasformò il cognome Fontes in Fonteyn (lo stesso fece suo fratello) e iniziò a prendere lezioni di danza classica all’età di quattro anni, studiando sia in Inghilterra che in Cina. La sua formazione a Shanghai avvenne con il ballerino russo espatriato Georgy Goncharov, contribuendo al suo continuo interesse per il balletto russo. La compagna di Goncharov, Vera Volkova, divenne in seguito influente nella carriera e nella formazione di Fonteyn. Tornata a Londra all’età di quattordici anni, si formò ...

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Paolo Bortoluzzi: un ricordo nell’87° anniversario dalla nascita

Paolo Bortoluzzi nacque a Genova il 17 maggio del 1938 e si spense a Bruxelles il 15 ottobre del 1993. Sicuramente fu uno dei più grandi ballerini del nostro tempo, un’eccellenza e un artista aperto alle esperienze tersicoree tra le più moderne, oltre alle innate doti da danseur noble per intimenticabile grazia. Sostenuto da un fisico massimamente duttile e controllato, possedeva una netta precisione nei movimenti, un calibrato rigore e una sensibilità esecutiva che lo trasformarono in un grande interprete. Studiò danza dapprima a Genova. Allievo di Ugo Dell’Ara, Nora Kiss, Viktor Gzovskij e di Asaf Messerer, debuttò a diciannove nel capoluogo ligure, partecipando al Festival internazionale del Balletto di Nervi diretto da Mario Porcile nel 1957 e poi a Milano. Negli anni a Nervi si vide con il Balletto Europeo diretto da Léonide Massine, con i Ballets des Etoiles di Milorad Miskovitch e con il Balletto del Novecento di Maurice Béjart. In quegli anni nasce il suo sodalizio con Carla Fracci che li vedrà in seguito splendidi protagonisti in numerose coreografie. Bortoluzzi si distinse come un danzatore classico di nuovo stile, adatto ad una nuova epoca. Vinse al concorso Viotti di Vercelli nel 1958 il premio di pas de deux ...

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Debutta alla Scala la coreografia di Edward Clug ispirata a Ibsen

Per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano è di scena Peer Gynt di Edward Clug, balletto narrativo ma onirico, con un evocativo impianto teatrale che accompagna il viaggio fisico e interiore di questa leggendaria figura del folklore nordico, personaggio drammatico tra i più complessi usciti dalla penna di Ibsen. Un lavoro potente e avvincente, nato dalla ricerca sul testo del grande drammaturgo e sulla musica di Grieg al fine di unire le rispettive ispirazioni, superando le limitazioni di ognuna. Clug ha creato un nuovo libretto che segue in senso cronologico la narrazione di Ibsen e accosta la musica di scena di Grieg per Peer Gynt ad altri suoi celebri brani da concerto e da camera, per uno sviluppo dinamico e coerente della narrazione. Fondendo i mondi artistici di Ibsen e di Grieg, si crea un nuovo insieme, e un paesaggio con molte porte: Clug ha scelto le sue, che apre agli spettatori e invita a varcarle, per entrare in una nuova esperienza di balletto contemporaneo. Edward Clug è nato in Romania e ha studiato balletto classico a Cluj-Napoca. Nel 1991 Clug si unì al Teatro Nazionale Sloveno di Maribor (SNT) come ballerino principale, esibendosi anche con il ...

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Romeo e Giulietta (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

La tragedia dei due innamorati di Verona, scritta da William Shakespeare nel 1593, è una grande storia d’amore diventata eterna e trasposta in musica da uno dei più talentuosi compositori vissuti nel periodo sovietico, Sergej Sergeevič Prokof’ev. Basti pensare che nel 1914 si diplomò al Conservatorio con i voti più alti, vincendo il premio “Anton Rubinstein” come miglior allievo di pianoforte. Partì per un viaggio a Londra, dove conobbe, tra gli altri Claude Debussy, Maurice Ravel, Richard Strauss e in particolare Sergej Diaghilev (fondatore dei “Ballets Russes) nel 1912 mentre assisteva agli spettacoli di danza “L’uccello di fuoco”, “Petruskha” e “Dafni e Cloe”. Fu proprio su richiesta di Diaghilev che iniziò a comporre il suo primo balletto dal titolo “Ala e Lollij” su testo di Serghei Gorodecki. Nel 1915 Prokof’ev incontrò nuovamente Diaghilev a Roma e gli sottopose la partitura (ricca di ritmi selvaggi tanto da rimandare a “La Sagra della Primavera” di Stravinsky). Il celebre impresario mosse diverse perplessità (soprattutto rivolte alla carente russicità melodica) e invitò Prokof’ev a scrivere la musica per un altro balletto tratto da una fiaba popolare russa dello scrittore Aleksandr Nikolaevič Afanas’ev. A differenza di “Ala e Lollij” che rimase incompiuto (venne poi rielaborato ...

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“Mi nutro di danza”: intervista a Vito Conversano

Vito Conversano è nato a Napoli. Dall’anno 2003 ha frequentato i corsi della Scuola di ballo del Teatro San Carlo di Napoli sotto la direzione della Signora Anna Razzi e vanta un numero tale di esperienze nazionali e internazionali. Dopo la Scuola entra a far parte del Corpo di ballo del Teatro Massimo di Palermo diventando, in breve tempo, Solista con la direzione del M° Luciano Cannito. Nel 2010 si classifica secondo nella trasmissione televisiva “Amici di Maria De Filippi”. Nel 2011 per una stagione diventa membro dell’“English National Ballet” di Londra. Nel 2012 diventa ballerino Solista al Teatro Maggio Musicale Fiorentino sotto la direzione di Francesco Ventriglia dove viene inserito in produzioni di prestigio danzando al fianco di celebri ballerine. Nel 2013 viene invitato dal “Moscow Ballet” per una tournée in più di sessanta città in Usa e Canada ballando come primo ballerino nel ruolo del Principe nello “Schiaccianoci”. Nello stesso anno entra a far parte del “Balletto del Sud” a Lecce sotto la direzione di Fredy Franzutti ballando al fianco della divina Carla Fracci. Nel 2014 si aggiudica la nomina a Primo Ballerino Solista presso l’“Israel Ballet” a Tel Aviv ed in seguito si è trasferito presso “Ness ...

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Elogio a Stravinskij con una “Serata” di capolavori alla Scala

Elogio a Stravinskij con una “Serata” di capolavori alla Scala

  La stagione Balletto 2016/2017 del Teatro alla Scala di Milano giunge al secondo appuntamento in cartellone, proponendo una coppia di capolavori della storia della danza musicati da uno dei più celebri compositori per il balletto russi, uniti sotto il nome di Serata Stravinskij: si tratta di Petruška  e Le Sacre du Printemps, di produzione esclusivamente scaligera. A deliziare il pubblico di estimatori ben 7 occasioni per assistere a uno spettacolo di un tale clamore: è in scena, infatti, dall’11 febbraio al 1° marzo sempre in fascia serale, alle ore 20. Le intramontabili note del musicista di Lomonosov per l’occasione sono dirette dal Maestro Zubin Mehta, a capo dell’Orchestra scaligera e per la prima volta in collaborazione con l’ensemble dell’altrettanto prestigioso teatro, ensemble composto tanto dal Corpo di Ballo quanto dagli Allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia omonima. Per quanto riguarda Petruška la coreografia è quella originale di Michail Fokine, ripresa da Isabella Fokine, mentre le scene e i costumi (supervisionati da Irene Monti) sono di Aleksandr Benois, co-autore del libretto insieme allo stesso Stravinskij. Infine le luci sono ad opera di Marco Filibeck, già da molto tempo firma creativa in tale ambito del Teatro alla Scala. La coreografia de ...

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