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Tag Archives: William Forsythe

A Brescia il progetto “Double Reality” tra danza e realtà virtuale

Double Reality è il terzo progetto firmato Fondazione Brescia Musei e CCN/Aterballetto dopo i grandi successi di Stanze/Rooms (2022), ideato in occasione del riallestimento della sezione del Settecento della Pinacoteca Tosio Martinengo, e MicroDanze (2023), che aveva animato tutti i musei cittadini in occasione della inaugurazione di Brescia Bergamo Capitale italiana della Cultura. Double Reality, nuovo progetto che unisce arti performative e innovazione tecnologica, propone un’esperienza immersiva che intreccia danza, realtà virtuale e valorizzazione del patrimonio culturale. Il dialogo tra opera, performance e spazio espositivo trasforma l’abituale incontro tra passato e futuro, tipico della fruizione museale, grazie all’interfaccia mediata dalla danza nella quale l’utente dei luoghi della cultura vive grazie all’uso di strumenti digitali e interattivi come le applicazioni della VR una esperienza che amplifica il valore del patrimonio. Le Collezioni dei Musei civici, digitalizzate ad altissima risoluzione, forniranno il materiale visivo da cui prenderanno vita animazioni 3D capaci di interagire con le performance coreografiche. La danza contemporanea diventa così un linguaggio attraverso cui riscoprire il patrimonio cittadino, in una narrazione che mette in relazione corpo, immagine e architettura. Il progetto coinvolge tutti i siti museali gestiti da Fondazione Brescia Musei — dal Museo di Santa Giulia e Brixia. Parco ...

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“Serata William Forsythe” alla Scala [RECENSIONE]

Il sipario si apre su un silenzio che sembra già coreografato. Prologue non è un preludio ma un atto di nascita: il corpo che si prepara, la linea che si definisce e subito si dissolve. Forsythe costruisce il tempo come materia, lo piega, lo sospende. 
I danzatori della Scala avanzano in una grammatica classica che però non cerca perfezione: è un linguaggio che si incrina, che si lascia contaminare dal dubbio. Gli arabesque si inclinano, gli equilibri diventano vibrazioni, e la musica di James Blake (su base registrata) si infila tra un respiro e l’altro, come un pensiero che non vuole cessare. 
In questa apertura si percepisce un’urgenza: quella di un nuovo inizio che non rinneghi il passato, ma lo riavvolga, lo osservi da un’altra angolatura. Prologue diventa così un territorio sospeso tra memoria e desiderio, tra gesto e intenzione. Poi la scena si svuota e resta una sbarra. Semplice, verticale, necessaria.
 The Barre Project è l’idea della disciplina portata all’essenza. Forsythe la trasforma in una riflessione sull’atto stesso del danzare: il corpo si misura, si sostiene, si spinge oltre i propri limiti. Ogni appoggio diventa interrogazione, ogni rilascio una risposta. 
Qui la danza non racconta, ma pensa. La musica ...

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Alla Scala le architetture coreografiche di William Forsythe

Dopo il Trittico Lander/Kylian/Béjart il viaggio tecnico e artistico che ha coinvolto danzatori e pubblico nella creatività dei maestri del Novecento proseguirà con Serata William Forsythe – The Blake Works, che nel 2023 ha visto il Corpo di Ballo scaligero diventare parte dello sviluppo creativo del grande coreografo. Dall’11 al 29 novembre l’attesissimo ritorno di questa produzione vedrà la Compagnia diretta da Frédéric Olivieri rinnovare in scena lo straordinario entusiasmo di due anni fa caratterizzato da un profondo senso di libertà, dinamismo e gioia nel superamento dei propri limiti che tutti gli artisti riconoscono nel lavoro fatto con Forsythe. A coronamento del suo progetto di esplorazione nel tessuto musicale del compositore britannico James Blake, iniziato nel 2016, William Forsythe ha destinato nel 2023 al Balletto scaligero la prima versione completa di questo lavoro, in una nuova e inedita serata. Dopo aver rappresentato nel corso delle passate Stagioni alcuni dei suoi più famosi pezzi storici, il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala è diventato protagonista di una nuova avventura creativa, una completa immersione nello stile di Forsythe che ha portato in scena le architetture coreografiche di Prologue, The Barre Project e Blake Works I. Proprio con Blake Works I, creato ...

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“Romeo e Giulietta”: Prokof’ev si fa gesto al Regio di Torino

La danza è un appuntamento che scandisce da sempre la Stagione del Regio, un rito collettivo che torna e si rinnova; in questa Stagione 2025/2026 rafforza la sua presenza dando appuntamento già nel mese di novembre per proseguire fino a fine dicembre. Dal 27 al 29 novembre Roberto Bolle inaugura il percorso con Caravaggio, creazione di Mauro Bigonzetti su musiche di Bruno Moretti ispirate a Monteverdi (produzione Artedanza). A dicembre il Rosso della Stagione si fa amore, conflitto, incanto e perdita: dal 5 al 14 dicembre il Balletto del Teatro Nazionale di Praga presenta Romeo e Giulietta di Sergej Prokof’ev nella coreografia di John Cranko, e dal 19 al 28 dicembre debutta il Balletto dell’Opera Nazionale di Riga con Il lago dei cigni di Čajkovskij nella ripresa di Aivars Leimanis. Da venerdì 5 a domenica 14 dicembre per 10 rappresentazioni va in scena Romeo e Giulietta, balletto in tre atti musicato da Sergej Prokof’ev sul libretto che lo stesso Prokof’ev e Sergej Radlov trassero dalla tragedia di Shakespeare. L’interpretazione è affidata al prestigioso Balletto del Teatro Nazionale di Praga, già ospite nel 2023 con La bella addormentata di Čajkovskij. La coreografia è di John Cranko; scene e costumi originali di ...

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Prima versione completa alla Scala per The Blake Works

Dall’11 al 29 novembre è di scena al Teatro alla Scala con il Corpo di Ballo diretto da Frédéric Olivieri la Serata William Forsythe – The Blake Works. Attesissimo il ritorno di questa straordinaria suite di balletti che nel 2023 ha visto il Corpo di Ballo scaligero diventare parte dello sviluppo creativo del grande coreografo: a coronamento del suo progetto di esplorazione nel tessuto musicale di James Blake iniziato nel 2016, William Forsythe destinò proprio al Balletto scaligero la prima versione completa di questo lavoro, in una nuova e inedita serata. Composta da Prologue (creazione per la Scala), The Barre Project e Blake Works I, Serata William Forsythe – The Blake Works suggellerà in grande stile la Stagione di Balletto 2024-2025. ****************** 11, 13, 14, 16, 19, 28, 29 novembre 2025 SERATA WILLIAM FORSYTHE THE BLAKE WORKS PROLOGUE Coreografia, scene e costumi William Forsythe Musiche James Blake Luci Tanja Rühl sui disegni originali di Brandon Stirling Baker Prima rappresentazione 10 maggio 2023, Teatro alla Scala THE BARRE PROJECT Coreografia, scene e costumi William Forsythe Musiche James Blake Luci Tanja Rühl sui disegni originali di Brandon Stirling Baker BLAKE WORKS I Coreografia e scene William Forsythe Musiche James Blake Costumi Dorothee ...

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Il Prix de Lausanne assegna il Premio alla Carriera a Sylvie Guillem

Il Prix de Lausanne è orgoglioso di annunciare che Sylvie Guillem riceverà il Premio alla Carriera 2026, in riconoscimento del suo straordinario contributo all’arte della danza e della sua duratura influenza su generazioni di artisti in tutto il mondo. Il premio verrà consegnato durante l’Interludio delle Finali, sabato 7 febbraio 2026, al Théâtre de Beaulieu di Losanna. L’intera cerimonia sarà trasmessa in diretta sulle piattaforme ufficiali del Prix de Lausanne. Icona internazionale della danza, Sylvie Guillem ha lasciato un segno indelebile nella storia del balletto grazie al suo virtuosismo tecnico e al suo spirito indipendente. Formatasi alla Scuola di Ballo dell’Opéra di Parigi, entrò a far parte del Balletto dell’Opéra di Parigi a 16 anni e fu promossa a Étoile a 19 da Rudolf Nureyev, diventando la più giovane stella nella storia della compagnia. Si affermò come una pioniera del balletto classico, coniugando maestria tecnica con libertà interpretativa e un audace approccio al repertorio contemporaneo. La sua carriera internazionale, che include collaborazioni con coreografi di spicco come Maurice Béjart, William Forsythe, Mats Ek e Akram Khan, ha avuto un profondo impatto sul panorama della danza mondiale. La sua interpretazione del Boléro di Béjart rimane uno dei momenti salienti del suo ...

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La nuova stagione del Ballet de l’Opéra de Lyon

Le luci del foyer si accendono e il sipario si prepara a sollevarsi su una stagione che non si accontenta di replicare il passato. Il Ballet de l’Opéra de Lyon, sotto la direzione sensibile e radicale di Cédric Andrieux, compone un programma che guarda al futuro con i piedi ben piantati nella memoria della danza. La stagione si apre con un trittico potente, Nuits transfigurées, firmato da tre coreografe iconiche: Anne Teresa De Keersmaeker, Mercedes Dassy e Katerina Andreou. In scena, corpi che si fanno paesaggio notturno, mutante e interiore, in un progetto sviluppato nell’ambito della Biennale de la danse de Lyon. Non è solo un inizio: è una dichiarazione d’intenti. Lione non vuole essere vetrina, ma fucina. Qui, la danza non viene semplicemente mostrata — viene pensata, discussa, spinta al limite. Entra in repertorio House di Sharon Eyal, una pièce elettrica e notturna, dove la musica pulsante e il minimalismo ipnotico spingono i danzatori in uno spazio nuovo, quasi rituale. È una sfida fisica e percettiva, tanto per chi danza quanto per chi guarda. Accanto a questa novità, Canine jaunâtre 3 della visionaria Marlène Monteiro Freitas promette una teatralità sovversiva, mentre Último helecho creazione firmata da François Chaignaud con ...

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Il danseur étoile Benjamin Pech “allo specchio”

Balletto classico preferito? Il Lago dei cigni. Balletto contemporaneo preferito? La sagra della primavera di Pina Bausch. Il Teatro del cuore? Palais Garnier di Parigi. Un romanzo da trasformare in un balletto? Il libro della giungla. Un film da cui trarre uno spettacolo di balletto? Billy Elliot. Il costume di scena che hai indossato e che hai preferito? Petrouchka. Quale colore associ alla danza? Bianco. Che odore ha la danza? Legno. La musica più bella scritta per il balletto? Tutti quelli di Čajkovskij. Il film di danza imperdibile? White Night con Mikhail Baryshnikov. Due miti della danza del passato, maschile e femminile? Rudolf Nureyev e Sylvie Guillem. Il tuo “passo di danza” preferito? Détourné. Chi avresti voluto essere nella vita reale tra i personaggi del grande repertorio del balletto classico? Nessuno, la maggior parte muore o rimane con il cuore spezzato. Chi è stato il genio per eccellenza dell’arte coreografica? George Balanchine e William Forsythe. Ripensandoci, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Fammi volare! Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Essenziale / obiettiva / meditativa. Come ti vedi oggi allo specchio? Non riflette la mia realtà. Michele Olivieri Foto di Rémy Artiges www.giornaledelladanza.com © Riproduzione riservata 

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Royal Swedish Ballet 25/26: tra sogno e contemporaneità

Il sipario del Teatro dell’Opera di Stoccolma si apre su una nuova stagione che non è solo un programma, ma un manifesto d’identità artistica. Il Royal Swedish Ballet, tra le compagnie più longeve e raffinate d’Europa, presenta per il 2025/2026 una linea coreografica che miscela tradizione e coraggio, evocazione e rischio, in un continuo dialogo tra memoria e movimento. Il viaggio comincia nel cuore dell’immaginario nordico, con Midsommarnattsdröm firmata da Alexander Ekman. Un inno scenico alla leggerezza, all’assurdo e alla bellezza spontanea del solstizio svedese. Ekman — enfant terrible della coreografia europea — rilegge Shakespeare con ironia visiva, sfruttando ogni centimetro del palco come uno spazio vitale dove il corpo diventa poesia surreale. Poi arriva Swan Lake, da novembre a gennaio. Ma non è un Lago qualsiasi: è quello “nureyeviano”, potente, carnale, strutturato come un dramma psicologico più che una favola. Un ritorno che consolida il legame tra il repertorio classico e la ricerca drammaturgica del teatro moderno. La stagione non vive solo di grandi nomi: Julia & Romeo, in scena da febbraio 2026, propone una visione nuova dell’amore tragico per eccellenza. Il racconto si sposta, lo sguardo cambia: i protagonisti non sono più archetipi shakespeariani, ma adolescenti fragili, ribelli ...

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La Direttrice Artistica Amanda Bennett “allo specchio”

Balletto classico preferito? Tra i balletti classici tradizionali: La Bella Addormentata. Inoltre, le opere di Balanchine, come Serenade, Concerto Barocco, Duo Concertant e molte altre. Balletto contemporaneo preferito? Le opere di William Forsythe. Mi è piaciuto anche Grand Finale di Hofesh Shechter. Il teatro del cuore? I miei teatri preferiti sono il Koch Theater al Lincoln Center di New York (ex State Theater), il palcoscenico della Semper Oper di Dresda è fantastico e ho un debole e bellissimi ricordi del palcoscenico del Theater Basel. Un romanzo da trasformare in un balletto? Non sono una coreografa, ma forse Via col vento di Margaret Mitchell. Un film da cui trarre uno spettacolo di balletto? Di nuovo, forse Via col vento, prodotto da David O. Selznik e diretto da Victor Fleming. Il costume di scena che hai indossato e che hai preferito? Il mio secondo costume da La fille mal gardée di Heinz Spoerli e il mio costume “russo” dal terzo atto del Lago dei cigni di Spoerli. Quale colore associ alla danza? Bianco, soprattutto la luce bianca, poiché comprende tutti i colori dello spettro visibile. Che odore ha la danza? Come la somma di tutte le emozioni e l’intelletto umano. La musica più bella scritta per ...

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