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Tag Archives: Yvette Chauviré

Gala Fracci alla Scala: programma e ospiti del tributo

Prosegue il tributo della Scala e dei suoi artisti a Carla Fracci, che è stata e rimane una figura cardine della storia della danza, fonte di ispirazione per generazioni di giovani, non solo nel mondo del balletto. Appena insediato alla Direzione del Ballo, Frédéric Olivieri, che ha al suo attivo la realizzazione di molti e fortunati Gala nelle precedenti direzioni, prosegue la tradizione, istituita a partire dal 2022 da Manuel Legris per celebrare nel nome di Carla Fracci la danza e il balletto. Per la edizione 2025, Olivieri ha voluto incentrare il programma su brani che si rifanno direttamente ai ruoli creati per Carla Fracci o che la sua interpretazione ha reso immortali, che rivivranno attraverso i protagonisti di questa edizione: il Corpo di Ballo, i Primi ballerini, i Solisti, e gli ospiti internazionali Marianela Nuñez e Reece Clarke, stelle del Royal Ballet già acclamate sul palcoscenico scaligero, mentre sarà un debutto per Romina Contreras, principal dancer al Balletto di Santiago e ora in forza presso lo Czech National Ballet di Praga. L’Orchestra del Teatro alla Scala sarà diretta da Valery Ovsyanikov e per confermare il fil rouge tra Scuola e Compagnia, il programma vedrà impegnati anche gli Allievi della ...

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La Péri (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Balletto pantomimico-fantastico in due atti e tre scene, La Péri fu coreografato da Jean Coralli sulla partitura musicale di Johann Friedrich Franz Burgmüller e libretto di Théophile Gautier con Jean Coralli. La prima andò in scena nel 1843 al Théâtre de l’Opéra (Salle Le Peletier) di Parigi con Carlotta Grisi al fianco di Marius Petipa nel ruolo di Achmet, dello stesso Coralli nel ruolo del Marchand d’Esclaves, di J.B. Barret (Roucem) e Delphine Marquet (Nourmanhal). Il debutto al Palais Garnier dell’Opéra vide la luce nel 1931, in occasione di un gala benefico con la coreografia di Léo Staats, interpreti Camille Bos e Serge Peretti. La trama racconta una storia complessa basata su una favola persiana che narra di Iskender, il Re, il quale, rendendosi conto che i giorni della sua giovinezza erano finiti, vagò per l’Iran alla ricerca del Fiore dell’Immortalità. Quando giunse ai confini della Terra, trovò una Péri (serva dei Puri) addormentata nella sua veste di gioielli preziosi. Una stella brillava sopra la sua testa e nella sua mano brillava il Fiore. Iskender si chinò silenziosamente sulla Dormiente e, senza svegliarla, le prese il Fiore che ardeva tra le sue mani caldo come il sole di mezzogiorno. La ...

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Addio a Jean Pierre Bonnefous, storico étoile e principal

Il mondo della danza internazionale piange la scomparsa di Jean-Pierre Bonnefoux (Bourg-en-Bresse, 9 aprile 1943 – Charlottesville, 15 aprile 2025) importante primo ballerino e insegnante di danza classica. Direttore artistico, in diversi incarichi, tra cui al “Charlotte Ballet” e alla “Chautauqua Institution”. Nel 1952 viene ammesso alla Scuola di danza dell’Opéra di Parigi presso la quale studia con i docenti Raymond Franchetti, Suzanne Lorcia e Gérald Mulys, mentre nel 1957 si unisce alla Compagnia del Palais Garnier di cui ne diviene danseur étoile all’età di 21 anni. Sotto la direzione di George Balanchine, Bonnefoux ricopre la carica di principal del “New York City Ballet”. Ha danzato con il Bolshoi di Mosca, il Kirov di Leningrado e il Teatro alla Scala di Milano. Numerosi sono i ruoli che lo hanno visto interprete di successo, tra i tanti si ricordano “Études” di Harald Lander, “Apollon Musagète”, “Agon” e “Orphée” di George Balanchine, “Giselle” di Alicia Alonso, “Noces” e “Webern op. 5” di Maurice Béjart. Nel 1965 crea il ruolo di Febo in “Notre-Dame de Paris” di Roland Petit all’Opéra di Parigi. Ha inoltre ballato in diverse creazioni di Jerome Robbins, come “An Evening’s Waltzes” e opere di George Balanchine, come il “Concerto ...

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Intervista esclusiva a Gabriella Cohen: Tersicore mi ha teso la mano

Gabriella Cohen nasce a Torino e si diploma presso il Teatro alla Scala di Milano e al Teatro Bolscioj di Mosca. È stata acclamata interprete di Giselle; ideale personificazione delle eroine romantiche, indimenticabile nella trasfigurazione dei suoi cigni. Gabriella Cohen viene riconosciuta dalla critica italiana come l’erede della grande tradizione del balletto classico italiano. Una carriera da étoile internazionale, la partnership con grandi danzatori quali Attilio Labis, Patrice Bart, Raffaele Paganini, Vladimir Derevianko, Paolo Bortoluzzi, Marco Pierin, Fredéric Olivieri, Gabor Kevehasi, Peter Breuer e la volontà di recare nel mondo lo stile di danza italiano. All’età di sedici anni partecipa alla tournée europea dei Giovani Solisti del Bolscioj ed è la prima volta per una danzatrice italiana; in seguito sarà ospite fra l’altro, del London Festival Ballet, dell’Opera di Budapest, del Ballet Royal de Wallonie, di svariate compagnie europee oltre che di tutti i principali Teatri italiani, svolgendo numerose tournées in Inghilterra, Belgio, Israele, Ungheria, Francia, Germania, Stati Uniti, Porto Rico e Canada. Nei primi anni Settanta si esibisce al Centro per le Sperimentazioni Artistiche di Boissano con il recital Musica per una Ballerina. Fra il pubblico lo scultore Cèsar, il pittore Arman e la vedova di Lucio Fontana. In seguito a questo evento il celebre artista della pop art, Andy Warhol decide di ritrarla. Gonfalone d’Oro, Sagittario d’Oro (1979), Premio Positano nel ...

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Romeo e Giulietta (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

La tragedia dei due innamorati di Verona, scritta da William Shakespeare nel 1593, è una grande storia d’amore diventata eterna e trasposta in musica da uno dei più talentuosi compositori vissuti nel periodo sovietico, Sergej Sergeevič Prokof’ev. Basti pensare che nel 1914 si diplomò al Conservatorio con i voti più alti, vincendo il premio “Anton Rubinstein” come miglior allievo di pianoforte. Partì per un viaggio a Londra, dove conobbe, tra gli altri Claude Debussy, Maurice Ravel, Richard Strauss e in particolare Sergej Diaghilev (fondatore dei “Ballets Russes) nel 1912 mentre assisteva agli spettacoli di danza “L’uccello di fuoco”, “Petruskha” e “Dafni e Cloe”. Fu proprio su richiesta di Diaghilev che iniziò a comporre il suo primo balletto dal titolo “Ala e Lollij” su testo di Serghei Gorodecki. Nel 1915 Prokof’ev incontrò nuovamente Diaghilev a Roma e gli sottopose la partitura (ricca di ritmi selvaggi tanto da rimandare a “La Sagra della Primavera” di Stravinsky). Il celebre impresario mosse diverse perplessità (soprattutto rivolte alla carente russicità melodica) e invitò Prokof’ev a scrivere la musica per un altro balletto tratto da una fiaba popolare russa dello scrittore Aleksandr Nikolaevič Afanas’ev. A differenza di “Ala e Lollij” che rimase incompiuto (venne poi rielaborato ...

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Il lago dei cigni: storia, personaggi, curiosità e trama

  Balletto fantastico in tre atti e quattro scene, nel 1877 per la prima volta in assoluto venne portato in scena al Teatro Imperiale Bolshoi di Mosca con le coreografie firmate da Julius Wenzel Reisinger, il libretto di Vladimir Petrovic Begicev insieme a Vasil Fedorovich Geltzer (basato su una fiaba tedesca dal titolo “Der geraubte Schleier” di Jophann Karl August Musäus), con protagonisti Polina Karpakova, Vittore Gillert, Sergej Sokolov, Sergej Nikitin, Wilhelm Wanner, Olga Nikolayeva e le musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij senza ottenere successo tanto da essere ritirato dalle scene.   Nel 1894, al “Memorial Matinée” in omaggio a Čajkovskij da poco scomparso, venne riproposto solamente il secondo atto, riallestito per volere del direttore del Teatro Imperiale Mariinskij, che ne affidò la coreografia a Marius Petipa il quale lo diffuse al suo assistente Lev Ivanov. In seguito il tutto venne rielaborato dalla coppia Petipa/Ivanov, che per l’occasione superarono le loro rivalità e si divisero la stesura della coreografia: Lev Ivanov curò gli “atti bianchi” (II e IV atto) e Marius Petipa si occupò del I e del III atto, gli “atti neri”. Si divisero anche i divertissement del secondo atto: Petipa coreografò la danza spagnola e la mazurka, mentre ...

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Storici balletti ad oggi scomparsi dalle scene

 LA PÉRI: è da considerare in quel genere definito “ballo fantastico”. Fu creato in due atti e tre scene da Jean Coralli sulla partitura musicale di Johann Friedrich Franz Burgmüller e libretto di Théophile Gautier e Jean Coralli. La prima andò in scena nel 1843 al Théâtre de l’Opéra (Salle Le Peletier) di Parigi con Carlotta Grisi (1819-1899) al fianco di Marius Petipa nel ruolo di Achmet, dello stesso Coralli nel ruolo del Marchand d’Esclaves, di J.B. Barret (Roucem) e Delphine Marquet (Nourmanhal). Il debutto al Palais Garnier dell’Opéra vide la luce nel 1931, in occasione di un gala benefico con la coreografia di Léo Staats, interpreti C. Bos e Serge Peretti. La trama racconta del principe Iskender, a cui era stata predetta una fine molto vicina, stanco della sua esistenza e desideroso di vivere con rinnovato spirito, va alla ricerca del Fiore dell’eterna giovinezza; arrivato ai confini della Terra incontra una Péri addormentata e si accorge che il Fiore è fra le sue mani. Il principe ruba il Fiore, ma si lascia incantare dalla bellezza della Péri. Quando si risveglia la fata inizia a danzare in modo voluttuoso con l’intento di sedurre Iskender e riprendere il Fiore, senza il ...

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Balletti nell’arte coreografica: La morte del cigno

  In origine chiamato “Il cigno” o “Il cigno morente” è un assolo di Michel Fokine su un brano musicale firmato da Camille Saint–Saëns, tratto da “Il carnevale degli animali” (assolo per violoncello “Il Cigno”). Venne ideato e coreografato nel 1901 espressamente da Fokine per la grandiosa artista e prima ballerina Anna Pavlova che fu subito d’accordo. Per la sua interiorizzazione si ispirò ai cigni che aveva visto nei parchi pubblici e alla poesia di Alfred Lord Tennyson “The Dying Swan” scritta nel 1830. L’assolo con il titolo “Il Cigno” lo portò in scena al debutto in un Gala a Pietroburgo presso un circolo privato e in seguito il 22 dicembre 1907 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo con il titolo definitivo “La morte del cigno”. Riscosse enorme successo grazie ai suoi celebri “pas de bourrèe suivi” e ai “ports de bras” che restituivano appieno il batter d’ali (in circa quattro minuti di esecuzione). La miniatura rappresenta la trasfigurazione esistenziale nell’ambito delle esperienze spirituali e ha trasmesso fin da subito empatia ed emotività allo spettatore. Una leggenda segnala che i cigni all’avvicinarsi della morte anziché spegnersi mestamente, emettano la felicità con canti maggiormente melodiosi e straordinari di quelli della loro ...

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“La Musa della danza, Auguri Carla!”: Il Teatro San Carlo di Napoli omaggia Carla Fracci

“Ricordiamo Carlina” in omaggio a Carla Fracci

Giovedì 27 giugno dalle ore 17,30 presso l’Auditorium della Mole Vanvitelliana ad Ancona verrà reso omaggio alla grande étoile Carla Fracci, a cura di Fidapa Ancona-Riviera del Conero in collaborazione con il Comune del capoluogo marchigiano. Il programma ad ingresso libero sarà così articolato, saluti e introduzione con Anna Maria Bertini (Assessore alla Cultura del Comune di Ancona), Cristina Gorajski Visconti (Presidente Fidapa Ancona- Riviera del Conero), Patrizia Bianchi modererà l’incontro (Past Presidente Fidapa Ancona- Riviera del Conero). In collegamento interverranno il Maestro Beppe Menegatti che parlerà sul “nostro progetto di una compagna nazionale italiana di danza”, a seguire Luisa Signorelli tratterà il tema “non solo danzatrice ma mente e anima della compagnia Ex-Ballet”, ed Elena D’Aguanno converserà su “Danza parità di genere? Ruoli, competenze e opportunità”. Dopo la presentazione storico-tecnica sarà la volta della visione del balletto “Giselle” con Carla Fracci al fianco di Erik Bruhn. Carla Fracci (Milano, 20 agosto 1936 – Milano, 27 maggio 2021) è stata una delle più importanti ballerine della Storia. Muove i primi passi nel mondo tersicoreo con le maestre Edda Martignoni, Vera Volkova, Paolina Giussani, Esmée Bulnes, diplomandosi nel 1954 presso la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala. Nel 1955 partecipa ...

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Una vita per la danza Éric Vu-An: stella tra le stelle

Molteplici personalità del mondo culturale e dello spettacolo, figure internazionali della danza, gente comune, istituzioni, fondazioni, enti lirici, compagnie di danza, tra cui “Ballet Nice Méditerranée”, “Teatro alla Scala”, “Opéra National de Paris”, “Les Ballets de Monte-Carlo”, “Fondation Maurice Béjart” e “Béjart Ballet Lausanne”, hanno ricordato in questi giorni la straordinaria levatura artistica di Éric Vu-An scomparso prematuramente l’8 giugno 2024. Era nato il 3 gennaio 1964 a Parigi con origini vietnamite da parte del padre adottivo (quello naturale era di Guadalupa). Da sempre aveva voluto danzare, era il suo desiderio più grande. Infatti a soli cinque anni entra nello Studio di Rue de Tournon a Parigi e prende la sua prima lezione di classica da Madame Edith George (maestra di danza di origini italiane, il cui vero nome era Adèle Marie Romana Lazzarotto che fu in precedenza ballerina, cantante e attrice anche nel celebre film musicale “Folies-Bergère” diretto da Henri Decoin con Eddie Constantine e Zizi Jeanmaire). Nel 1974 Éric Vu-An prende parte al Concorso per l’ammissione alla “Ecole de Danse de l’Opéra National de Paris” sostenendo l’audizione da solo senza accompagnamento di un insegnante, convinto che l’arte di Tersicore fosse la sua unica e insostituibile guida. La Scuola ...

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