Definito dalla critica ‘the wonder of wonders’, meraviglia delle meraviglie, torna a Roma, al Teatro Olimpico, ‘Bothanica’ dei Momix. Lo spettacolo, ideato da Moses Pendleton, geniale fondatore della compagnia di ballerini illusionisti, sara’ in scena dall’8 al 22 marzo in apertura del Festival Internazionale della Danza, un progetto ideato dall’Accademia Filarmonica Romana, cui sono legati e che li ha ospitati dal 1984, e dal Teatro Olimpico.
‘Bothanica’, spettacolo dal fascino incontrastato per le mirabolanti serie di coreografie, nasce da una fortissima passione per la natura del coreografo Moses Pendleton. Si avvale delle coreografie dello stesso Pendleton e co-diretto da Cynthia Quinn. Entrambi ne disegnano i costumi insieme a Phoebe Katzin. Gli interpreti sono: Autumn Burnette, Jonathan Bryant, Jennifer Chicheportiche, Simona Di Tucci, Rory Freeman, Morgan Hulen, Donatello Iacobellis, Anila Mazhari, Emily Mcardle e Matt Schanbacher. Il design dei pupazzi e’ di Michael Curry, mentre quello delle luci e’ firmato da Joshua Starbuck e Moses Pendleton.
Da sempre vicino all’ecologia, l’autore di coreografie imprevedibili guida il pubblico nell’esplorazione di una natura affascinante, ma minacciata dall’irragionevolezza dell’uomo. Lo spunto, in ‘Bothanica’, e’ la morte delle api, guerrieri sconfitti in battaglia dalle forze dell’inquinamento. Uno spettacolo il cui tema e’ il rapporto dell’essere umano col mondo naturale, quello fatto di piante, animali e anche minerali, come spiega Moses Pendleton in una recente intervista, ma che “resta comunque un work in progress”.
Secondo il coreografo americano questo e’ “un viaggio all’interno di una natura meravigliosa e affascinante, minacciata dalla sconsiderate azioni dell’uomo. L’ispirazione viene dal mondo dei fiori, degli insetti -aggiunge il leader dei Momix ma anche dalla vita segreta degli alberi e delle rocce, che per me sono dotate di vita. In un momento dello spettacolo si vede una roccia che, come se fosse un utero, partorisce una donna bellissima“.
Bothanica inizia con l’inverno di un’aurora boreale, attraversa le tinte vivaci della primavera, continua con l’estate e finisce con l’autunno. “Il mio approccio e’ stato simile a quello poetico di Pablo Neruda -prosegue Pendleton- il mio poeta preferito, che leggo ogni mattina prima di andare a nuotare in un lago freddissimo. Ma ho cercato ispirazione anche nel ciclo delle ‘Quattro Stagioni’ di Vivaldi, seguendone la scansione attraverso il violino di Anne Sophie Mutter, e nell’apporto suggestivo della musica di Peter Gabriel. In ‘Bothanica’ ci sono ben trentacinque diverse fonti sonore. Nei nostri spettacoli cerchiamo di provocare quella che io chiamo ‘optical confusion’: un modo per eccitare i nervi del cervello e stimolare la creativita“.
Dopo le ultime repliche di ‘Bothanica’ il Festival Internazionale della Danza ospitera’ al Teatro Olimpico dal 24 al 27 marzo – per la prima volta in Italia – la compagnia American Ballet Theatre II , compagnia ‘da camera’ dell’American Ballet, con lo spettacolo ‘U.S.A. Great Dance’ dallo straordinario programma tutto dedicato ai coreografi della danza americana: Balanchine, Tudor, Robbins, Van Fleteren, Jodie Gates. Ultimo ospite del Festival sara’, dal 29 marzo al 10 aprile, Emiliano Pellisari che dopo il successo di ‘Inferno’, ritorna a Roma con il suo nuovo spettacolo ‘Cantica II – Divina Commedia’.
Sara Zuccari
Direttore del www.giornaledelladanza.com