A seguito della spontanea decisione di Emanuele Masi, attuale direttore artistico del Festival Bolzano Danza, di lasciare la guida della manifestazione, a conclusione della quarantesima edizione in programma dal 12 al 27 luglio 2024, il Consiglio di amministrazione della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento, indice un bando internazionale per la selezione di una figura per la direzione artistica del Festival Bolzano Danza.
La manifestazione di interesse per il ruolo – sul sito della Fondazione Haydn – si rivolge a professionisti e professioniste della cultura, che sappiano raccogliere l’eredità del Festival e si rendano artefici di una nuova pagina della programmazione artistica, pur mantenendo allo stesso tempo saldi i valori e le dimensioni che il Festival oggi rappresenta.
Monica Loss, direttrice generale della Fondazione Haydn: “Prendiamo atto della volontà di Emanuele Masi di voler cedere il testimone della direzione artistica del Festival Bolzano Danza dopo quattordici anni ininterrotti, ringraziandolo per il lavoro svolto e per i molti successi condivisi. Con lui il Festival è stato una fucina di progetti innovativi, un trait d’union tra le arti e i settori artistici della nostra Fondazione, ha promosso l’esplorazione delle nuove tecnologie digitali, si è diramato sul territorio, promuovendo relazioni tra le comunità. Molti i prestigiosi riconoscimenti ottenuti, tanto dalla critica che a livello ministeriale in termini di qualità artistica”.
Emanuele Masi spiega così la sua decisione: “Dirigo Bolzano Danza da più di un decennio e ho deciso di concludere la mia direzione artistica nel clima festoso della prossima quarantesima edizione. Ho iniziato a occuparmi del Festival nel 2008, avevo 31 anni ed ero segretario artistico del Teatro Comunale; nel 2011 ne ho co-firmato il programma e nel 2013 sono stato nominato direttore artistico. 14 edizioni sono un tempo lungo nel quale ho rinnovato a più riprese il taglio della manifestazione: cercando di interpretare le necessità del Festival quasi come fosse una creatura vivente, ho alternato azioni di radicamento a momenti di crescita e raccolto di volta in volta nuove sfide.
Ho sempre cercato la complicità di artisti e artiste che potessero arricchire la mia visione con altri punti di vista, ma ora mi sembra necessario che il Festival riceva stimoli ulteriori, magari anche molto diversi dai miei. Ci sono tante, troppe manifestazioni culturali che decennio dopo decennio, successo dopo successo, finiscono per identificarsi con ‘un uomo solo al comando’, diventandone un feudo, una proprietà. Questo non è il mio credo: considero invece Bolzano Danza come un bene pubblico e, come tale, penso debba continuare a essere plurale. Guardando indietro in questi 40 anni, dal 1985 a oggi, è possibile notare come ogni cambio di governance abbia fatto crescere il Festival, ne abbia rafforzato l’identità. Sono convinto che sia avvenuto anche con la mia direzione artistica, con i suoi successi e con i suoi errori, ma proprio perché amo e tengo molto a Bolzano Danza, voglio vederlo crescere ancora e ancora”.
Sara Zuccari
Foto Andrea Macchia
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