Questa sera, al Teatro Filarmonico di Verona, debutta XX Secolo, il secondo spettacolo di danza firmato da Renato Zanella per la Stagione di Balletto 2014-2015 proposta da Fondazione Arena.
La serata, che vede protagonisti i Primi ballerini Teresa Strisciulli, Evghenij Kurtsev e Antonio Russo, insieme ai Solisti ed al Corpo di ballo dell’Arena di Verona, presenta due coreografie in Prima Nazionale costruite su due capolavori sinfonici del Novecento: Notte trasfigurata di Arnold Schönberg e Duo concertante di Igor Stravinsky. Completa il trittico la creazione coreografica che Zanella ha presentato con successo al pubblico veronese nel 2012 sulla celebre musica del Bolero di Maurice Ravel, questa volta danzato dalla Prima ballerina ospite Myrna Kamara. Accompagna dal vivo le performance dei danzatori l’Orchestra dell’Arena di Verona diretta dal maestro Roman Brogli-Sacher.
Nel periodo di San Valentino l’amore viene raccontato attraverso il linguaggio internazionale della danza ed il fine lavoro coreografico di Renato Zanella, Direttore del Corpo di ballo areniano e coreografo di fama internazionale.
La prima proposta parte dal poema sinfonico Notte trasfigurata di Schönberg e vuole restare fedele alla vicenda raccontata dalla narrazione musicale, ispirata all’omonima poesia di Richard Dehmel tratta dalla raccolta Weiß und Welt del 1896. La coreografia, nata per il San Francisco Ballet e proposta in Prima Nazionale per il pubblico di Verona, narra la vicenda, ambientata di notte al chiaro di luna, di una donna che confessa al suo uomo di portare in grembo un figlio non suo, e tuttavia ne riceve conforto; il compagno riesce infatti a perdonarla e decide di continuare a vivere con l’amata. Una storia d’amore profonda, che Zanella, in virtù di una forte esperienza nella regia d’opera che si fonde con l’ispirazione coreografica, rappresenta chiaramente grazie all’utilizzo di un linguaggio neoclassico, altamente tecnico ed espressivo.
Il secondo quadro di XX Secolo è rappresentato da Duo Concertante, sull’omonima musica stravinskiana per pianoforte e violino composta nel 1932: “Nella coreografia i cinque movimenti della composizione musicale – Cantilene, Eglogue I, Eglogue II, Gigue e Dithyrambe – riflettono le cinque fasi nella vita di un rapporto: conoscersi, innamorarsi, attraversare una passione, separarsi e diventare amici. È un passo a due che ho creato originariamente a Stoccarda per Marcia Haydée e Richard Cragun, étoiles indiscusse dell’era John Cranko, ed era un po’ la loro storia. Ora il balletto, rimontato anche per Montecarlo e per l’Opera di Vienna, ha acquisito una sostanza più universale”.
Lo spettacolo si conclude con il noto Bolero di Ravel, l’opera forse più popolare del compositore francese, proposto secondo l’apprezzata interpretazione presentata da Zanella al pubblico del Filarmonico già nel 2012, in occasione dello spettacolo Omaggio a Ravel: “Danzai il Bolero di Béjart a Stoccarda poi, quando andai a lavorare a Vienna, pregai Béjart di rimontarlo per la compagnia viennese. Ma erano gli anni in cui Béjart faceva ritirare tutte le sue opere dai repertori dei complessi con cui aveva collaborato. Perciò rifiutò, e io mi trovai a dover creare il mio Bolero, allontanandomi dal modello béjartiano e seguendo quello originario di Ida Rubinstein”, la ballerina russa che commissionò la musica a Ravel nel 1928. Da qui nasce la coreografia di Zanella che, accompagnando le note del compositore in un crescendo coinvolgente ed incalzante, racconta della lotta tra melodia e ritmo, incarnati rispettivamente da una donna che tiene testa a quattro uomini, fino ad esserne sopraffatta. E proprio in Bolero spicca la sensualità e la perfezione tecnica di Myrna Kamara, l’étoile che molte volte in Arena ha caratterizzato il ruolo della schiava durante il Trionfo dell’Aida verdiana.
ORARI & INFO
12 e 13 febbraio ore 20.30
14 e 15 febbraio ore 15.30
Teatro Filarmonico
Via dei Mutilati 4/k
Verona
Tel. 045 8002880
Redazione www.giornaledelladanza.com
Foto Ennevi