Dall’11 al 22 settembre l’Het Nationale Ballet di Amsterdam metterà in scena Don Chisciotte, dall’originale di Marius Petipa ed Alexandre Gorsky con adattamenti di Alexei Ratmansky, su musiche di Ludwig Minkus eseguite dalla Holland Symphonia Orchestra diretta da Kevin Rhodes. Il balletto, basato sul famoso romanzo di Miguel de Cervantes, Don Quijote de la Mancha, narra del tentativo infruttuoso di un uomo molto ricco, Gamache, di sposare la bella Kitri, che invece si innamora di Basilio, un giovanotto del villaggio.
La storia fu adattata al balletto per la prima volta nel 1740 da Franz Hilverding a Vienna. Un’altra versione fu montata all’Opéra di Parigi nel 1743 con il titolo di Don Quichotte chez la Duchesse, su musiche di Joseph Boismortier. Nel 1768 Jean Georges Noverre ne montò un’altra versione su musica di Joseph Starzrin, molto simile a quella di Hilverding. Ci fu anche un adattamento di Angelo Tarchi er La Scala di Milano 1783 e un’altra versione in due atti creata da Charles Didelot a San Pietroburgo nel 1808. L’anno successivo James Harvey d’Egville montò una diversa versione per l’Her Majesty’s Theatre di Londra e successivamente Paolo Taglioni ne creò un’ulteriore versione per l’Opera di Stato di Berlino nel 1839, ripresa poi nel 1843 da suo zio, Salvatore Taglioni, per il Teatro Regio di Torino. La versione più celebre che si è tramandata nel tempo è quella di Marius Petipa, su musiche di Ludwig Minkus, che fu rappresentata per la prima volta il 14 dicembre 1869 al Bolshoi di Mosca riscuotendo un enorme successo. In seguito Petipa allestì il balletto con una produzione più imponente per i Balletti Imperiali di San Pietroburgo, che ebbe il suo debutto nel 1871, in 5 atti, undici episodi, un prologo e un epilogo. Nel 1900 Alexander Gorsky allestì il balletto per il Teatro Bolshoi, rimpiazzando la produzione originale di Petipa del 1871 per i Balletti Imperiali. Questa versione ebbe un cast eccezionale: Mathilda Kshesinkaya (Kitri), Nikolai Legat (Basilio), Aleksei Bulgakov (Don Chisciotte), Enrico Cecchetti (Sancho Panza), Pavel Gerdt (Gamache), Olga Preobrazhenskaya (la danzatrice di strada), Tamnara Karsavina (Amore) e Anna Pavlova (Juanita). Per le produzioni del 1900 e del 1903, Gorsky aggiunse nuove danze e nuove musiche composte da Anton Simon: una variazione per la Regina delle Driadi (un personaggio creato da Gorsky), una danza per le amiche della Regina delle Driadi e una danza spagnola per l’ultima scena. Altre musiche furono aggiunte nel 1903 da Riccardo Drigo per le due famose variazioni di Kitri con il ventaglio per il pas de deux finale del balletto e di Kitri nei panni di Dulcinea per la scena del sogno di Don Chisciotte. Queste variazioni sono presenti nelle produzioni contemporanee del balletto. In seguito Gorsky vi interpolò il Grand Pas des Toréadors dal balletto Zoraiya coreografato da Petipa nel 1881, un pezzo che è ancora incluso nelle produzioni moderne. Mentre altre produzioni furono soppresse in Russia dopo il 1917, Don Chisciotte durò ben oltre la Rivoluzione e divenne parte del repertorio permanente sia del Bolshoi che del Kirov. La prima a portare il Don Chisciotte in Occidente fu Anna Pavlova con la sua compagnia, nel 1924, in una versione ridotta. Il balletto intero non fu allestito in Occidente per molti anni. Il famoso Grand Pas de Deux dal balletto fu presentato agli inizi del 1940, messo in scena per la prima volta dai Ballets Russes de Monte-Carlo. Il balletto intero fu montato per la prima al di fuori della Russia dal Ballet Rambert nel 1962. Nel 1966 Rudolf Nureyev allestì la sua versione per il balletto dell’Opera di Stato di Vienna, con la musica di Minkus adattata da John Lanchbey e nel 1973 la ripropose con l’Australian Ballet. Mikhail Barishnikov montò la propria versione nel 1980 per l’ American Ballet Theatre. Oggi Don Chosciotte è allestito da molte compagnie in diverse versioni ed è considerato una pietra miliare del balletto di repertorio. Nel 1965 George Balanchine ne creò un adattamento moderno per il New York City Ballet, su musiche di Nicolas Nabokov, che fu rappresentato fino a metà degli anni settanta e poi tolto dal repertorio della compagnia. Nel 2005 questa versione fu ricostruito da Suzanne Farrell e continua tutt’oggi ad essere rappresentata.
ORARI
Sabato 11 settembre, ore 20:00
Domenica 12 settembre, ore 14:00
Mercoledì 15 settembre, ore 20:00
Giovedì 16 settembre, ore 20:00
Sabato 18 settembre, ore 14:00 e ore 20:00
Domenica 19 settembre, ore 14:00
Martedì 21 settembre, ore 20:00
Mercoledì 22 settembre, ore 20:00
INFO
Het Muziektheater Amsterdam
Tel. (+31) 20 551 8117
Lorena Coppola
Foto di Angela Sterling