L’italiano Emio Greco e l’olandese Pieter C. Scholten sono stati nominati nel 2014 direttori artistici del Ballet National de Marseille dal Ministro francese della cultura e della comunicazione, al fine di promuovere l’innovazione nella danza contemporanea europea e lo sviluppo del talento a livello internazionale. Nessuno meglio di loro poteva raccogliere il testimone: nato a Brindisi nel 1965, Emio Greco ha unito presto la propria vocazione artistica con il drammaturgo/coreografo Pieter Scholten, creando con lui la compagnia ICKamsterdam e consolidando una forte visione della danza. Il progetto artistico per il Ballet National de Marseille, che coinvolge anche la compagnia di Greco e Scholten, si è articolato su due temi principali, uno sull’espressione della danza e sulla posizione dell’artista nella società e l’altro sullo sviluppo di una nuova forma di balletto contemporaneo.
Il duetto Two incarna la malìa della ricerca artistica di Greco e Scholten, incentrata sin dalla metà degli anni Novanta sul tema del doppio. Già con Extra Dry, due danzatori interpretavano un solo raddoppiato. Con Two il tema si riverbera a tutti i livelli e si anima degli stilemi dei due artisti: duello, gioco sospeso tra maschile e femminile, riflesso di gesti da un corpo all’altro. Non c’è dialogo tra i due danzatori in scena, solo un effetto di mimetismo che nega la comprensione di chi il gesto lo ha lanciato rispetto a chi lo ha subito. La partitura coreografica è sospesa tra i cedimenti al vocabolario classico e una struttura postmoderna alla ricerca dell’eterna utopia (junghiana) della sincronicità.
Il Boléro di Ravel viene eseguito per la prima volta a Parigi nel 1928, con un balletto coreografato da Bronislava Nijinska, la sorella del ballerino Vaslav Nijinsky. La colonna sonora orchestrale è lunga circa 17 minuti, e come ebbe modo di dichiarare il compositore, era composta esclusivamente di un «graduale crescendo. Non ci sono contrasti, e praticamente nessuna invenzione ad eccezione del piano e delle modalità di esecuzione… Ho scritto un capolavoro, ma purtroppo non c’è musica in esso». Emio Greco incantò pubblico e critica nel 2002 con la sua travolgente interpretazione del Boléro, che rappresentava il suo ritorno in Italia dopo i lunghi anni trascorsi in Olanda. Oggi quel lavoro, che ha così profondamente segnato la sua carriera, torna in scena rivisitato e riscritto per quindici danzatori del Ballet National de Marseille. Si conferma quel meraviglioso scontro tra corpi e musica, tra il ritmo incalzante e a tratti ipnotico della composizione di Ravel e i danzatori. Musica dunque come simbolo di lotta interiore che riflette la dualità di ciascuno.
ORARI & INFO
10 e 11 novembre ore 20.45
Fonderie Limone
Moncalieri (To)
www.torinodanzafestival.it
www.giornaledelladanza.com
Foto di Jean Charles Verchere