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“Manon” in scena per la prima volta al Teatro dell’Opera di Roma

Prove Manon Abbagnato Cocino - Ph Yasuko Kageyama

Per la prima volta, Manon di Kenneth MacMillan va in scena al Teatro Costanzi, dal 25 al 31 maggio.

Kenneth MacMillan, una delle maggiori figure del balletto del dopoguerra – celebrato proprio lo scorso autunno a Londra in occasione dei venticinque anni dalla sua morte – è al Teatro capitolino nel 1965 e nel 1982 con il suo Romeo e Giulietta, interpretato dal Royal Ballet di Londra. Oggi viene omaggiato e interpretato dal Balletto del Teatro dell’Opera di Roma con la sua Manon, cameo entrato nel repertorio di ben trentatré compagnie. Sarà interpretato dall’étoile, dai primi ballerini, dai solisti e dal Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma ed eccezionalmente dall’étoile dell’Opéra di Parigi e Direttrice del Ballo Eleonora Abbagnato nel ruolo di Manon, dall’étoile ospite Friedemann Vogel nel ruolo di Des Grieux, e dall’étoile de l’Opéra di Parigi e assistente alla Direzione del Balletto del Teatro dell’Opera di Roma, Benjamin Pech nel ruolo di Monsieur G.M.

La Direttrice del Corpo di Ballo Eleonora Abbagnato ha dichiarato: “Sono fiera di parlare di Manon, balletto che amo, e del nostro Corpo di Ballo che lo interpreterà, per la prima volta, tra qualche giorno. Ringrazio Patricia Ruanne che ha lavorato per tanti anni con Kenneth MacMillan, per essere qui con noi e per aver capito insieme a me che era il momento di affrontare un titolo di valore, difficile nella tecnica e nell’espressione. Karl Burnett, per la prima volta qui al Teatro dell’Opera di Roma, ha fatto un lavoro minuzioso e attento. Insieme a lui e a Patricia, i ballerini stanno dando il massimo e hanno dimostrato di avere il carattere giusto per farlo, la costanza di lavorare giorno dopo giorno per portare in scena un Balletto così complesso. Balleranno con me lo straordinario Friedemann Vogel, il mio assistente alla Direzione Benjamin Pech, l’étoile Alessandra Amato, i nostri meravigliosi solisti e il primo ballerino Manuel Paruccini per l’ultima volta su questo palcoscenico.”

Manon – creato nel 1974 e rappresentato per la prima volta il 7 marzo al Royal Opera House di Londra con il Royal Ballet – è il secondo balletto in tre atti del magistrale coreografo scozzese MacMillan durante il suo incarico come Direttore Artistico del Royal Ballet dal 1970 al 1977. Il libretto si basa sul romanzo dell’Abbé Prévost intitolato Histoire du Chevalier des Grieux et de Manon Lescaut (1731). La triste storia della giovane Manon che nelle parole dello stesso MacMillan “più che avere paura di essere povera, prova vergogna per questa condizione” ha attratto e ispirato nel tempo grandi creatori come Jules Massenet, Giacomo Puccini e diversi registi cinematografici. Manon, affascinata dall’ardore del giovane Des Grieux con il quale intrattiene una relazione, è introdotta nella società parigina da suo fratello Lescaut dissoluto e senza scrupoli. Manon viene sedotta dalla ricchezza di Monsieur G.M. e intrattiene con lui una relazione priva di sentimenti: abbandona Des Grieux pur amandolo. Durante una festa Manon spinge però Des Grieux, che la ama devotamente, a barare a carte: viene scoperto. La situazione precipita, Manon viene denunciata e deportata come prostituta in Louisiana. Des Grieux la segue, pugnala a morte un carceriere che abusa di lei e scappano insieme nelle vicine paludi dove Manon trova la morte sopraffatta dagli spettri del suo passato.

MacMillan con il suo genio ha dato una chiara identità al balletto nazionale britannico: autore di balletti in un atto, ne crea diversi a serata intera arricchendo la forma del balletto in tre atti. La sua forza creatrice si basa sul linguaggio classico accademico, ma si fa audace e coraggiosa nell’invenzione e nelle scelte. MacMillan è particolarmente interessato alla Psiche che tramite la danza fa parlare lo spirito, è molto attento ai registri emotivi che pervadono e animano i suoi balletti drammatici. Per questo Manon allo stesso tempo raffigura l’innocenza corrotta, incarna l’amore sensuale e la rapacità. La sua eccezionale sensibilità musicale lo spinge a chiedere a Leighton Lucas, ex ballerino dei Ballets Russes, Direttore d’orchestra e compositore di colonne sonore per il cinema, di mettere insieme e orchestrare una selezione tratta da 24 diverse fonti musicali di Jules Massenet. Questa scelta conferisce alla narrazione una struttura decisamente operistica, dove intimi passi a due di straordinaria inventiva si alternano a elaborate scene di massa ottenendo grande fluidità compositiva. I passi a due dalla bellezza impressionante sono il punto di partenza e di forza di MacMillan, e rappresentano tre fasi cruciali della loro relazione amorosa: l’innocente felicità del primo incontro, la carica erotica ed emotiva del loro amore, l’angoscia della separazione con la morte di Manon.

La scenografia e i costumi sono del geniale designer greco Nicholas Georgiadis, collaboratore favorito di McMillan, che si è sempre distinto per la quantità e qualità di idee creative che hanno fatto di lui un artista di grande raffinatezza. La scenografia e i costumi si connotano tra l’opulenza e la decadenza: i due termini si mescolano sapientemente creando quell’atmosfera in cui Manon agisce inconsapevole del tragico destino che l’attende.

Il meraviglioso balletto di MacMillan è riallestito dal Maestro Karl Burnett, esperto della Benesh Movement Notation e grande conoscitore dei maggiori capolavori del coreografo scozzese. Al suo fianco Madame Patricia Ruanne che ha lavorato a stretto contatto con i grandi della scena internazionale tra cui MacMillan. Oltre alle étoiles ospiti, l’étoile del Teatro dell’Opera di Roma Alessandra Amato vestirà i panni della Maîtresse, i primi ballerini Manuel Parruccini, Claudio Cocino, Susanna Salvi rispettivamente quelli di Monsieur G.M., Des Grieux, Manon.

ORARI & INFO

25, 29, 30 e 31 maggio ore 20.00

26 maggio ore 18.00

27 maggio ore 16.30

 

Teatro dell’Opera di Roma

Piazza Beniamino Gigli, 1

Roma

https://www.operaroma.it/

 

www.giornaledelladanza.com

Foto di Yasuko Kageyama

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