Find the latest bookmaker offers available across all uk gambling sites www.bets.zone Read the reviews and compare sites to quickly discover the perfect account for you.
Home / News / Amina Boschetti: la stella dimenticata del balletto romantico

Amina Boschetti: la stella dimenticata del balletto romantico

Nel cuore dell’Ottocento una giovane ballerina italiana incantava i teatri con la sola forza del suo movimento.

Il suo nome era Amina Boschetti: figura luminosa del balletto romantico, oggi avvolta da un velo di ingiusto oblio.

Nata a Milano nel 1836 con il nome di Giacomina, fu ribattezzata artisticamente Amina, quasi a evocare quell’aura eterea che l’avrebbe accompagnata per tutta la vita.

Fin da bambina, il suo destino apparve segnato: fu ammessa alla scuola di Carlo Blasis, il più influente maestro di danza del suo tempo.

Il suo talento fu così precoce che a soli dodici anni debuttò come prima ballerina al Teatro Re, affiancando icone del calibro di Fanny Cerrito e Marie Taglioni.

La sua danza non era solo tecnica: era emozione, teatralità, presenza. Il pubblico non vedeva una bambina sul palco, ma uno spirito danzante capace di trasformare il movimento in poesia.

Giovanissima, fu scritturata dall’impresario Domenico Ronzani e intraprese una tournée internazionale che la portò a Barcellona, Vienna, Firenze, Trieste.

Ovunque andasse, lasciava dietro di sé un’eco di entusiasmo e lacrime di commozione.

Ogni città diventava un altare dove il pubblico adorava la sua leggerezza come un dono divino.

Nel 1852 approdò alla Scala di Milano, consacrandosi definitivamente tra le stelle della danza.

Londra la accolse pochi anni dopo, e poi ancora Parigi, dove calcò il prestigioso palco dell’Opéra, e Bruxelles, dove ispirò persino la penna di Charles Baudelaire.

La sua vita fu segnata anche dalla passione: per anni fu legata sentimentalmente a Luigi, conte di Trani, fratello del re delle Due Sicilie.

Dopo un periodo di silenzio e ritiro dalle scene, tornò ad esibirsi negli anni Settanta del XIX secolo. E il pubblico la accolse come si accoglie un’amica ritrovata, tra applausi e lacrime. Napoli, Genova, Roma: i teatri italiani si inchinarono ancora una volta alla sua arte.

Amina Boschetti si spense prematuramente nel 1881, nella quiete della sua villa a Portici, colpita da un malore improvviso.

La sua scomparsa passò quasi in silenzio, come accade spesso ai grandi artisti, dimenticati dal presente troppo presto.

Eppure, chi ha visto Amina danzare non la dimenticò mai.

La sua figura resta un esempio purissimo di come l’arte possa illuminare anche le epoche più cupe. Il suo corpo raccontava storie d’amore, dolore, leggerezza. La sua carriera, interrotta troppo presto, continua a danzare nei ricordi di chi ancora cerca nell’arte la bellezza senza tempo.

Michele Olivieri

www.giornaledelladanza.com

©️ Riproduzione riservata

Check Also

La memoria del gesto sottile [RECENSIONE]

Con Elegie, nuovo lavoro autoriale di Oliviero Bifulco per la compagnia Eko Dance Project, il ...

La presenza mentale è il pilastro del danzatore

Nel mondo della danza, ogni passo è frutto non solo di studio e tecnica, ma ...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. E maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi