Il ballerino e coreografo olandese Rudi Van Dantzig, uno dei nomi piu’ famosi della danza contemporanea, e’ morto ieri in un ospedale di Amsterdam all’eta’ di 78 anni dopo una lunga malattia. Nato ad Amsterdam il 4 agosto 1933, Van Dantzig studio’ inizialmente con Sonia Gaskell, una delle principali animatrici di balletto nei Paesi Bassi, per poi essere influenzato dalla leggendaria coreografa americana Martha Graham.
Debutto’ nel 1952 e fu danzatore e coreografo del Balletto nazionale olandese dal 1954, di cui in seguito, dal 1965 ne assunse la co-direzione per esserne poi il solo direttore dal 1971 al 1991. Sebbene fondamentalmente basate sullo stile classico-accademico, le sue coreografie fanno uso frequente di movimenti attinti dallamodern dance Tra i suoi balletti piu’ celebri figurano”Jungle (1961), ”Monument for a dead boy” (1965), ”Ramifications” (1973), ‘Life” (1979), ”No Man’s Land” (1983) e ”Archangels Butcher the Heavens Red”.
Autore di diversi libri, nel 1986 Van Dantzig pubblico’ ‘For a lost soldier(Per un soldato perso), romanzo a carattere autobiografico che, nel 1992, ispiro’ un film dall’omonimo titolo del regista olandese Roeland Kerbosch. Il libro racconta la storia di un ragazzo di 12 anni che, inviato lontano dai genitori in Frisia, s’innamora di un soldato canadese alla fine della seconda guerra mondiale.
Sara Zuccari
Direttore www.giornaledelladanza.com