Andrijasenko Timofeijs giovane allievo dell’accademia – Russian Ballet College di Genova – diretta da Irina Kashkova. Ha vinto e ottenuto incredibili risultati in molti concorsi italiani: Concorso di Spoleto, Concorso di Rieti e il Premio MAB. Ha danzato come ballerino solista con lo Spoleto Ballet per lo spettacolo il “Valore di una Vita” del Prof. Alberto Testa, al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Ha ricevuto i complimenti, il sostegno e l’ammirazione di molti personaggi della danza internazionale per il suo talento, e dopo numerosi riconoscimenti come il Premio Positano per la Danza, il Premio Roma in Danza, in ultimo insignito del Premio Napoli Cultural Classic alla eccellenze, Andrijasenko Timofeijs è destinato a diventare, senza ombra di dubbio: una stella della danza.
Sei stato il vincitore assoluto dell’edizione 2011 del Concorso Internazionale della Danza di Spoleto: Come è cambiata la tua vita?
Non posso dire che la mia vita, sia cambiata dopo la vincita dell’edizione 2011 del concorso. Una cosa è certa mi sono accorto che sempre più persone mi riconoscono ovunque vada, e sono sempre più richiesto in diversi Galà.
Come inizia la tua passione per la danza e come arrivi al Russian Ballet College?
A nove anni alle elementari, non andavo molto bene a scuola e mio padre una volta mi ha detto: se finisci male questo anno ti porto in una Accademia di Danza, nei fatti avevo solo un brutto voto e mio padre ha mantenuto la promessa. Nei primi mesi ho scoperto che ero dotato per la danza. Al quinto anno di studio con gli allievi dell’Accademia di Riga, abbiamo partecipato alla Settimana Internazionale della Danza di Spoleto, avevo 14 anni. In quel periodo ho avuto modo di conoscere il Russian Ballet College e la Direttrice Irina Kashkova, che mi ha proposto una stage estivo che ho accettato. Durante quel periodo ho scoperto una struttura unica e bellissima con ottimi insegnanti ed una buona atmosfera per perfezionare la disciplina della danza.
Hai appena ricevuto il Premio Roma in Danza 2012 e il Premio Napoli Cultural Classic come giovane talento italiano. Ripercorrendo le tappe della tua carriera in ascesa, quali sono stati i momenti importanti della tua formazione e quale insegnante è stato per te decisivo e perché?
Come avevo accennato il Concorso di Spoleto mi aveva permesso di conoscere realtà italiane come il Russian Ballet College, e le tante esperienze nazionali ed internazionali non hanno mai cambiato la mia vita, solo una lenta maturazione nelle esecuzioni, merito degli insegnanti del College Genovese
Quale esperienza stai portando avanti a Genova?
Oltre ad acquisire una disciplina ferrea della danza, sono impegnato al Liceo Gobetti, in modo di acquisire quel minimo di cultura utile alla mia persona. Inoltre ho imparato a convivere con ragazzi e ragazze, come in una grande famiglia.
Quali sono stati i passaggi più significativi nella tua vita di ballerino?
Il passaggio dalla Lettonia all’Italia, l’acquisizione della lingua italiana nonché la partecipazione a numerosi concorsi e spettacoli, come “Il Valore di una vita” di Alberto Testa, mi hanno maturato professionalmente, la mia conoscenza del russo unito all’italiano mi ha consentito di dialogare con mondi diversi.
Che generi e coreografi ti piace interpretare?
Il genere classico, fa parte del mio dna, i ruoli di principe mi sono confacenti – dicono – Mi è piaciuto molto ballare Petit Pan di Smoucki. Nelle danze di Carattere tipo Gopak ritrovo la mia origine di ballerino.
Lo stile in cui più ti riconosci?
Classico e neo classico
Andrijasenko fuori della scena?
Socievole e simpatico e giocoso fino a essere definito un pò matto, dicono che è l’età.
A quale grande danzatore della storia della danza ti ispiri?
Peter Schaufus, grandissimo ballerino e per i suoi tempi pulitissimo nei movimenti, con grande tecnica
Con quale delle grandi étoile di oggi ti piacerebbe fare un pas de deux?
Con Polina Semionova incontrata a Firenze, bellissima ballerina
C’è qualcuno che devi ringraziare in particolar modo per averti sostenuto in questi anni?
Irina Kashkova e Paolo Boncompagni, sia dal punto di vista della formazione che da quello economico
La sensazione più bella provata da quando hai iniziato?
All’Opera di Riga in Biancaneve e sette nani, lo spettacolo si concludeva con una danza irlandese, bellissima, il pubblico applaudiva in piedi al ritmo della musica. Una sensazione di energia pazzesca, dal palco il pubblico non lo vedi ma quella volta ho avuto la sensazione di essere un tutt’uno con il pubblico. Una emozione fortissima indimenticabile
Progetti per il futuro?
Perfezionarmi per i vari concorsi e spettacoli per arrivare ad una forma fisica e tecnica necessaria per diventare un serio professionista
Bello, bravo, elegante, diciamo tutte le carte in regola per diventare un grande étoile: cosa ti aspetti dalla danza?
Mi aspetto di dare tanto, colpire nell’anima molte persone, farle felici in quell’attimo di spettacolo dove si ferma il tempo.
Sara Zuccari
Direttore www.giornaledelladanza.com