Torna lei, Alice. Torna la fiaba più romanzata, raccontata e danzata di tutti i tempi. Aterballetto porta sul palco la bellissima pièce Alice nel paese delle meraviglie, balletto per grandi e piccini, in una versione rivisitata. Ma chi è Alice? È semplicemente Alice Liddell, malinconica bambina inglese che si lasciava ritrarre in fotografie misteriose e, chissà, allusive, e cullare dalle parole nonsense di Charles Dogsdon, alias Lewis Carroll, sulle rive del Tamigi, nelle estati vittoriane fatte di cantilene, giochi di parole, sciarade e invenzioni di creature fantastiche? Oppure è l’incarnazione poetica di uno stato della vita nel quale anima e corpo stanno per trasformarsi e assumere una propria identità – che ne determinerà il ruolo futuro nell’esistenza? Fortemente legato alla parola, ma ugualmente stimolante per la potenza immaginifica, il viaggio metaforico di Alice ha sfidato teatranti e coreografi.
Uno su tutti? Francesco Nappa, danzatore dal prestigioso curriculum, da qualche tempo felicemente attratto dalla composizione coreografica, che ha scelto di affrontare il labirinto di Alice per la sua prima commissione ‘a serata’ con Aterballetto. La scelta di una nuova messa in scena, in forma di balletto, del famoso racconto di L. Carroll Alice nel paese delle meraviglie, affidandone la creazione a Francesco Nappa nasce non solo da una sua proposta, radicata da molto tempo in una sua affascinata attrazione per quel testo, ma anche per l’originalità di un’impostazione che fa emergere costante una modernità del racconto, in una dialettica tra senso e non-senso, duplice modalità di rapporto della propria esperienza nella vita che ci circonda, sia su di un livello reale che su un livello psicologico ed onirico.
In base a questo assunto interpretativo, Nappa si fa accompagnare, in questa costruzione coreografica, dalla creazione di video-proiezioni, realizzate da Gilles Papain, videodesigner di fama internazionale in modo tale da ottenere atmosfere fantastiche. Il coreografo Nappa rileva ed evidenzia una costante immedesimazione di Carroll in alcuni personaggi, in una ricerca di molteplicità di rapporti: il bruco, che conforta Alice in una caratterizzazione quasi paterna; il cappellaio matto, che giunge ad esprimere un puro sentimento di amore, evidenziato in un conclusivo passo a due, lasciando, proprio nel finale, al risveglio di Alice, un’indefinibile eppure forte sensazione di magico ricordo.
Aterballetto è la principale Compagnia di produzione e distribuzione di spettacoli di danza in Italia e la prima realtà stabile di balletto al di fuori delle Fondazioni liriche. Nata nel 1979, formata da danzatori solisti in grado di affrontare tutti gli stili, gode di ampi riconoscimenti anche in campo internazionale. Aterballetto ha oggi assunto il profilo di compagnia di balletto contemporaneo che ha come elemento fondante della propria identità artistica l’impegno a sostenere e sviluppare l’arte della coreografia e il linguaggio assoluto della danza, intesa come dinamica e forma nello spazio, incarnazione di risonanze espressive e estetiche, dialettica con la musica. Perché vederlo? Per scoprire un’Alice nuova e diversa, non il solito cartone animato conosciuto da tutti. Perché fa bene al cuore e, last but not the least, perché Aterballetto è una delle più importanti compagnie di danza contemporanea in Italia.
ORARI & INFO
14 Luglio ore 21.30
Castello di Romeo
Montecchio Maggiore (Vicenza)
biglietteria@comune.bassano.vi.it
C.V.