Quando pensiamo alle danze latinoamericane quasi sempre viene alla mente l’immagine di Cuba. Gran parte dei balli latini, in voga oggigiorno in Italia, sono originari di Portorico. L’isola, infatti, ha dato i natali a grandi musicisti, ballerini e cantanti del novecento. Costretti ad emigrare negli Stati Uniti, questi grandi artisti svilupparono le loro tradizioni musicali in un’America straordinariamente ricca di novità sonore. Un itinerario alla scoperta di una cultura lontana, ma imitata dagli italiani amanti del ballo: quella portoricana. Per chi arriva per la prima volta nell’isola di Portorico non c’è nessuna forma di battesimo migliore che una festa patronale. A Portorico queste rappresentazioni festive sono un vero e proprio spettacolo nello spettacolo. La festa patronale è una vera festa di popolo, frequentata da giovani e meno giovani, tutti desiderosi di dare sfogo alla loro gioia di vivere. E lo fanno ballando in bermuda, ciabatte o abiti alla buona, lontanissimi da quello stereotipo di giacca e cravatta che molti hanno quando si parla di Puerto Rico. La cosa curiosa delle feste patronali è che, mentre l’orchestra suona, c’è chi ascolta comodamente seduto, chi mangia, chi beve e chi invece balla sull’asfalto grondante di sudore. In questo luogo niente è costruito, è tutto spontaneo; ed è proprio in questo clima che meglio riesci ad esprimere la tua creatività che ti sorge dal cuore e non dal tuo raziocinio.
Per poterne apprezzare sia la musica sia il ballo, la festa in cui si venera Santiago Apostolo protettore a Loiza è l’occasione migliore. Forse perché è la cittadina più africana di tutta l’isla de l’encanto. Per comprendere cosa sia un ballo tradizionale, bisogna spingersi nella piazza pubblica. Qui, infatti, va in scena un mega bombazos con gruppi musicali e grandi star del firmamento boricua quali William Cepeda e Jesus Cepeda. A Loiza la Parada del Loizano Ausente, ovvero la sfilata del cittadino di Loiza emigrato all’estero, in cui sfilano carri e gruppi che suonano la plena, è un tripudio di folclore e cultura locale. Perla del sud di Portorico è Ponce, una città famosa per aver dato suoi natali a grandi cantanti: Héctor Lavoe, Cheo Feliciano, Pete el Conde Rodriguez, Ismael Quintana. Visita obbligata al monumento all’jibaro, ovvero il tipico contadino portoricano che è il simbolo dell’isola. Un’isola molto montuosa al punto che attraversandola a volte ti dà l’impressione di essere in Svizzera. Una località particolare è Guancha de Ponce, una piccola marina turistica piena di chioschi gastronomici, rallegrata dalla presenza di bellissimi pellicani. Tra le montagne, invece, Aibonito, una piccola località nota per il pollo e per la fiera dei fiori. Nella graziosa piazza pubblica, la locale festa patronale è animata dalla presenza del cantante Ismael Miranda e della sua orchestra Abran Paso. Uno degli eventi più belli che si tengono in estate a Puerto Rico, però, è la Festa nel Batey dei Los Hermanos Ayala. Il Batey è una tipica abitazione di legno situata nel municipio di Loiza. In questa occasione tutti gli appassionati del ritmo tradizionale della Bomba si ritrovano per dare vita ad un happening musicale dove ognuno è libero di partecipare suonando e ballando.
È un meraviglioso spettacolo che esalta fino all’inverosimile la negritudine di quest’isola. La festa nel Batey è poi caratterizzata da una bellissima sfilata in cui partecipano carri allegorici e tipiche maschere locali che servono a mantenere lontani gli spiriti maligni dalle proprie case. Insomma l’Italia vista dai caraibi è molto lontana. Le danze latinoamericane, del resto, non ci appartengono come cultura direttamente. Gli italiani, a quanto pare però, ne sono molto affascinati. È quello che il maestro Enzo Conte ha voluto farci scoprire con una serie di notizie tradizionali del suo ultimo viaggio e reportage dall’isola portoricana.
Massimiliano Raso