Spellbound Contemporary Ballet, la compagnia di balletto italiana guidata dal coreografo romano Mauro Astolfi, presenterà in scena Le quattro stagioni. Prodotto con il contributo del Ministero poer i beni e le Attività Culturali in collaborazione con il Teatro Verdi di Pisa, lo spettacolo, che ha debuttato nel 2010, comprende sia l’omonima partitura di Antonio Vivaldi, i primi quattro concerti per violino della raccolta Il cimento dell’Armonia e dell’Inventione (1725), e sia le interpolazioni musicali originali di Luca Salvadori: un incontro dialettico, che trova il suo compimento nell’immaginario danzato dei corpi in movimento. Un’operazione sonora e coreografica di grande impegno. Non c’è musica più celebre delle Quattro stagioni di Vivaldi. Ma il coreografo Mauro Astolfi, con lo strepitoso Spellbound Contemporary Ballet, fa uso della partitura per creare un lavoro coreografico del tutto nuovo. Tutto si accentra in un unico elemento scenico: un grande cubo mobile che si rivelerà una casa stilizzata. È il corpo, nella sua complessa interiorità, concepito come dimora, e la pelle come le pareti del nostro mondo. Astolfi crea un affascinante gioco di echi e di rimandi e la casa diventa rifugio, albero, cielo, terra, e a visualizzarlo sono immagini e filmati proiettati – uno stelo che diventa pianta, la pioggia battente, le nuvole passeggere – che suggeriscono lo scorrere delle diverse stagioni, in una dimensione spaziale, insieme alle suggestive luci disegnate da Marco Policastro e le fluide elaborazioni video di Enzo Aronica, che nell’insieme inscrivono invece una vera e propria autonoma e riconoscibile drammaturgia nei corpi dei danzatori.
I lavori di Mauro Astolfi sono spesso ispirati a precise linee narrative disegnate anche in modalità astratte ma sempre in rapporto a un movimento di forte suggestione teatrale. Spellbound è una compagnia nata a cavallo tra il 1994 e il 1995, ma nel 2011 ha esteso il suo nome ‘storico’ con l’accezione di Contemporary Ballet. In questo cambiamento si precisa anche una poetica, oltreché l’esigenza di uno stile. Da una parte, l’espressione di una danza che si offre al pubblico con un vocabolario ampio e in continua sperimentazione, dall’altra la coerente conferma di una forza, di una convinzione in una personale “filosofia professionale” praticata come in costante evoluzione.
ORARI & INFO
dal 5 al 7 maggio, ore 20:45
Teatro Manzoni
Via Manzoni, 42 – Milano
Tel: 02.763.69.01
Michele Olivieri
Foto: Cristiano Castaldi
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