Il nuovo film-documentario sulla danza, proiettato al Festival Internazionale del film di Roma con la regia di Emilia Zazza, si intitola Termini Underground. Il racconto è quello di un luogo, i sotterranei della Stazione Termini di Roma, che diventa lo scenario di opportunità perse, colte, rimandate, sfruttate, ignorate. È qui, infatti, che l’Associazione Ali Onlus, nata dal progetto di Angela Cocozza, una coreografa e ballerina attiva nel sociale, ha iniziato ad accogliere i “suoi” ragazzi. Adolescenti o poco più, prevalentemente di origini non italiane, a cui Angela insegna hip-hop e break-dance, ma anche le regole della convivenza, della tolleranza, del rispetto reciproco e del lavoro offrendo opportunità di crescita e inserimento sociale. La Cocozza ha dato vita ad un percorso di integrazione alla pari attraverso l’hip hop, creando così un vero e proprio corpo di ballo di danza urbana. Di questo corpo di ballo si conoscono anche i lati più intimi come le questioni di cuore, l’urgente necessità di trovare un lavoro che permetta il rinnovo del permesso di soggiorno, la richiesta di cittadinanza, la necessità di una casa, il bisogno di un avvocato per chi si è messo nei guai, la voglia di partire in cerca di un futuro migliore. Uno sguardo particolare è data alla preparazione dell’ultimo spettacolo realizzato dal gruppo, l’Eneide di Virgilio, rappresentato il 10 giugno 2010 al Teatro Palladium di Roma con grande successo di pubblico e stampa. La storia del naufragio dell’eroe troiano sulle coste italiche è messa in scena da questi ragazzi attraverso quadri di danza hip hop, break-dance, immagini video e brani recitati. Nella sala del dopolavoro, provando e riprovando la storia di Enea, profugo per volere del fato, i ragazzi crescono, stanno insieme e immaginano un futuro possibile.
Alessandro Di Giacomo