Basterebbe il solo nome del protagonista per convincere le folle di ballettomani e di neofiti della danza per andare a teatro a vedere un’antologia del balletto: Roberto Bolle, lo sappiamo già, riempie teatri e luoghi storici da tempo, eppure non possiamo non occuparci ogni volta dei suoi spettacoli, anche quando è in tournée da tempo, specie se è accompagnato da i suoi friends, gli amici dell’American Ballet Theatre.
Siamo però agli sgoccioli di questa tournée 2014, che continua, dopo la data del 24 novembre a Firenze, il 26 al Teatro Creberg di Bergamo, il 28 novembre al Teatro La Fenice di Venezia e si conclude con un gran finale di tre date a concludere (e iniziare) l’anno in Bellezza: il 29, 30 e 31 dicembre al Teatro Regio di Torino.
Ormai principal dell’ABT dal 2009, Bolle è un ballerino internazionale nel vero senso della parola, dato che dopo il Romeo e Giulietta alla Scala è volato a Londra per Manon e mentre è in tour prepara anche Lo Schiaccianoci per il Teatro alla Scala (da non perdere soprattutto per la co-protagonista Maria Eichwald, splendida ballerina ci ha incantati nel ruolo di Tatiana in Onegin), ma non manca di tornare sempre su buona parte dei palcoscenici italiani portando con sé i colleghi dei migliori teatri al mondo e le ultime novità tecnologiche legate alla danza.
Novità di queste ultime date infatti è la creazione Through the light che, come in Passage (coreografia di Marco Pelle e video e musica di Fabrizio Ferri), gioca con la tecnologia, ma non in un passo a due con un alter-ego digitale, bensì in un’interazione con uno sfondo luminoso in cui la danza passa attraverso la luce, appunto, grazie alla coreografia di Massimiliano Volpini.
Insieme a queste coreografie di avanguardia, troviamo dei grandi classici come il pas de deux da Excelsior su coreografia di Dell’Ara, dallo Schiaccianoci di Petipa (quello della Scala sarà invece nella versione di Nacho Duato) il pas de deux del secondo atto, e il virtuosistico classico russo Flammes de Paris, presentato sempre in pas de deux.
Nella passeggiata nella storia del balletto eseguito ai massimi livelli, non può mancare Balanchine, con il suo Tschaikovsky Pas de Deux, nato dalla scoperta di un pezzo quasi inedito del compositore russo, e reso protagonista della coreografia neoclassica e musicale che richiede tecnica e bravura. Accanto al neoclassico, il contemporaneo dinamico, vivace e sempre moderno di Twyla Tharp, che in fondo sfida anche il pubblico a non alzarsi e ballare (o cantare) con i ballerini in Sinatra Suites, pezzo del 1983, ma tanto elegante da essere senza tempo.
Una passeggiata nella storia abbiamo detto, ma non in ordine cronologico, studiata anzi per alternare momenti di emozioni intense a momenti più giocosi, come accade nell’accostamento tra l’emozionante pas de deux dell’atto III de La Dame aux Camélias di Neumeier e il divertente assolo coreografato da Van Cauwembergh su musica di Jaques Brel Le Bourgeois, che gioca con i virtuosismi tipici dei ballerini e con i clichés della società borghese, denunciati attraverso la vecchia formula dell’in vino veritas…
Spazio anche per due coreografi contemporanei: l’uno già protagonista con diverse creazioni, l’altro emergente all’attenzione del grande pubblico, benché già attivo da un po’ e in diversi campi artistici. Parliamo di Liam Scarlett, e di Pontus Lidberg, coreografo che ha lasciato senza fiato il pubblico newyorkese lo scorso ottobre con le sue coreografie poetiche come This was written on water.
In questa carrellata però, abbiamo tenuto per ultimi gli attesissimi nomi dei friends…ecco, dunque direttamente dall’ABT i ballerini che il pubblico avrà la fortuna di vedere nei loro cavalli di battaglia:
Isabella Boylston, Skylar Brandt, Julie Kent, Hee Seo, Daniil Simkin, Cory Stearns, James Whiteside.
ORARI&INFO:
Roberto Bolle and Friends from ABT
26 novembre, Teatro Creberg – Bergamo,
28 novembre, Teatro La Fenice – Venezia,
29, 30 e 31 dicembre, Teatro Regio – Torino
Greta Pieropan
Foto: Luciano Romano, Gene Schiavone