Dal 14 al 16 novembre tre serate di galà dedicate a tre grandi miti della danza: Vaslav Nijinsky, Isadora Duncan e Anna Pavlova, al Teatro Centro di Torre del Greco, per celebrare le biografie di tre tra i danzatori più eccelsi della storia della danza. Lo spettacolo, con coreografie di Alba Buonandi e Salvatore Russo, vedrà in scena i danzatori Daniele Nocera (Nijinski), Ivana Riccio (Duncan) e Candida Sorrentino (Pavlova).
Coppia ospite Vesseleva Vassileva e Stoyan Fortunov, solisti bulgari del Teatro Lirico di Ruse che danzeranno pas de deux dal Don Chisciotte e una parte del balletto Romeo e Giulietta, coreografia di Silvia Tomova del Teatro Lirico di Ruse. L’iniziativa parte da un’idea di Alba Buonandi, già interprete del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli, che con questo evento celebra i suoi 40 anni di carriera. Sul podio il Maestro Francesco Izzo, che dirigerà l’orchestra di fiati giovanili i “Corallini”.
Ciò che accomuna questi tre danzatori che hanno fatto la storia della danza è sicuramente un grande spirito innovativo. Vaslav Nijinsky, di natura ardente e sognatrice, fu uno dei danzatori e coreografi più straordinari del suo tempo. La sua carriera folgorante, lo portò al centro dell’attenzione del pubblico di tutto il mondo, sia per le sue incredibili doti sia per la rottura con gli schemi del tempo che egli introdusse con la sua Sagra della Primavera, in cui per la prima volta apparvero movimenti asimmetrici, duri, primitivi, in netto contrasto con le regole della tradizione ballettistica creando uno stile completamente nuovo, basata sulla modernità delle linee e su un uso dello spazio totalmente diverso. La complessità strutturale del suo estro creativo e la forza espressiva della sua opera resero la sua creazione rivoluzionaria e anticipatrice di un filone assolutamente unico. Genio assoluto, ha lasciato un segno indelebile nella memoria coreutica di tutti i tempi.
Isadora Duncan, considerata una delle madri della danza moderna americana, fu un’artista libera e violentemente anticonvenzionale. Orientata ad un concetto di espressione dello stato naturale dell’uomo, operò una vera e propria rivoluzione della danza, incentrata sulla liberazione spirituale e corporea: non più ballerini in calzamaglia, tutù e scarpette, bensì danzatori a piedi nudi, avvolti in abiti essenziali, drappeggiati, per favorire una maggiore naturalezza del corpo e dei movimenti. Ispirata dal concetto di eleuteron greco, la Duncan creò una “danza naturale”, affrancata da costrizioni e da condizionamenti, basata su pochi movimenti naturali e caratterizzata da gesti di trasparente simbolismo.
Anna Pavlova, che nei primi anni dei Ballets Russes lavorò per Diaghilev danzando con Nijinsky, prima di fondare la sua compagnia ed esibirsi in tutto il mondo, cambiò per sempre l’ideale della ballerina. Alla fine dell’Ottocento le ballerine dovevano essere forti tecnicamente e questo in genere significava avere un corpo compatto, muscoloso e forte. La Pavlova invece era magra, di aspetto delicato ed etereo, perfetta per ruoli romantici, con uno splendido collo del piede, per il quale creò delle scarpe da punta rafforzate aggiungendo un pezzo di cuoio sulla suola per avere maggior sostegno, da cui si può far risalire l’inizio della scarpa da punta moderna. Passò inoltre alla storia per la sua incomparabile esibizione ne La morte del Cigno di Fokine, che divenne nel tempo un simbolo di una danza in grado di combinare tecnica ed espressività e fece di lei un vero e proprio mito.
ORARI&INFO
Dal 14 al 16 novembre 2015, ore 20:30
Teatro Centro
Via Libia, 6 – Torre del Greco (NA)
Lorena Coppola
www.giornaledelladanza.com