“Prospettive01” è una rubrica rivolta ad artisti e contesti che rappresentano un mondo di talenti in continua evoluzione. Ideata e curata da Lorena Coppola, la rubrica si propone di raccogliere una serie di interviste e di articoli mirati a dar voce e spazio a tutte le fasce creative del mondo coreutico che costituiscono giovani realtà in via di sviluppo ed espansione, progetti innovativi, o realtà già consolidate, di spiccato talento, meritevoli di attenzione. Un luogo di rivelazione e di incontro di nuove prospettive.
Si svolgeranno il 27 e il 28 gennaio 2018 presso il Centro Ariota le audizioni tenute da Margherita Parrilla per individuare i cinquanta elementi del nascituro corpo di ballo per il Romeo e Giulietta di Maria Grazia Garofoli, musiche di Piotr Ilich Ciaikovskij ed arrangiamento di Marco Schiavoni, che debutterà il 21 luglio 2018 a Tivoli. La prima rappresentazione risale all’8 maggio 2016 al Teatro Municipale di Piacenza con Giuseppe Picone e Letizia Giuliani. Lo spettacolo rientra nella sesta edizione del progetto didattico ed artistico “Danza & Professione”, ideato e diretto da Sergio Ariota, che ebbe luce il 24 novembre 2013 al PalaPartenope con “Serata di Balletto”, a cui sono seguiti poi negli anni altri grandi titoli di repertorio: Giselle, Don Chisciotte, La Bayadère, Le Corsaire e le suite de Lo Schiaccianoci e de Il Lago dei cigni, rappresentati nelle location più prestigiose.
Gli ospiti invitati in scena nelle precedenti edizioni sono l’étoile dell’American Ballet Theatre Daniil Simkin, le prime ballerine del Teatro dell’Opera di Vienna Liudmilla Konovalova ed Ekaterina Kukhar dell’Opera di Kiev al fianco di Olexander Stoyonov, le coppie Tatiana e Vaslav Menlik e Arianne Lafita e Vittorio Galloro, fino alla prossima rappresentazione nelle mani e sulle punte di Nicola Del Freo e Virna Toppi, prossima interprete dell’Apollon Musagète con Roberto Bolle, Nicoletta Manni e Martina Arduino.
Il progetto si prefigge il raggiungimento di unire il mondo dello studio della danza al mondo professionale. Gli allievi selezionati hanno l’opportunità, unica nel suo genere, di rapportarsi con un lavoro coreografico professionale ed essere uniti in un contesto di nomi di professionisti dal quale poter accrescere il proprio bagaglio professionale e personale. Rispetto alle scorse edizioni, potrebbe essere (in corso di definizione) da questa edizione sotto l’egida dell’UNESCO tramite il CID, Consiglio Internazionale della Danza. Alcune volte quando si affida ad un coreografo il compito di un nuovo lavoro, si sottintende senza saperlo un qualcosa di questo tipo: prendi la musica e lavora! – afferma Maria Grazia Garofoli – Ma a forza di lavorare, l’originale grido spontaneo potrebbe non far rinascere in noi la musica stessa; accade allora che le vecchie coreografie ma anche tutto ciò che aveva contribuito allo svilupparsi delle stesse, ha in qualche modo oscurato la luce dell’immediatezza originale.
In definitiva – continua Gartofoli – noi coreografi diventiamo lo strumento di un ritorno alla concordia, fra la gestualità corporea ed i canoni accademici, alla ricerca di quella melodia primitiva che nel corso degli anni non è stata ritrovata, allora l’artificio (l’arte) da giusta opposizione che era, diventa rimedio di una nuova forza comunicativa ritrovata ed è proprio in virtù di questa forza dell’arte che nuove preposizioni si possono acquisire, quali il sogno della bellezza sia nel gesto virile che nella femminilità. A noi danzatori non piace invecchiare, vogliamo essere sempre come bambini in una grandissima pasticceria o meglio ancora in una immensa culla dove si può ancora sognare di essere Romeo e Giulietta. Sarà dunque vivere un sogno o un sogno da vivere? Nella mia visione coreografica è Shakespeare stesso che vuole narrare le sue storie, ma ispirate dagli stessi interpreti che gli consegnano la loro gioia, i loro amori….. la loro anima E tutta la narrazione sfuma nell’intensità delle emozioni, e nella profondità della passione.
Lorena Coppola
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Photo Credits: Press Office Danza & Professione