La Fondazione Milano per la Scala ha organizzato per il 27 marzo alle ore 18,00 al Ridotto dei palchi Arturo Toscanini del Teatro alla Scala un incontro pubblico con Alessandra Ferri(ingresso fino ad esaurimento posti). Una conversazione con un’artista dal carisma unico per cui la danza è intimamente connessa alla vita.
L’incontro è l’occasione per percorrere la carriera internazionale dell’étoile italiana, a Milano in occasione dell’allestimento scaligero il 7 aprile di Woolf Works, capolavoro di Wayne McGregor dedicato al mondo di Virginia Woolf che vede Ferri protagonista fin dal debutto londinese nel 2015.
Étoile internazionale, Alessandra Ferri ha iniziato il suo percorso formativo alla Scuola di Ballo della Scala, per concludere i suoi studi alla Royal Ballet School di Londra. La sua carriera, sbocciata quando era giovanissima al Royal Ballet, l’ha vista trasformarsi dai primi anni Ottanta in poi nelle eroine tragiche di Kenneth MacMillan, Manon e Giulietta, danzare all’American Ballet Theatre chiamata da Baryshnikov, diventare prima ballerina assoluta della Scala dal 1992 al 2007. Ha dato volto a personaggi come Giselle, Carmen, Marguerite Gautier per la firma di maestri della coreografia come Roland Petit, John Neumeier, ha danzato titoli di William Forsythe, svettato in capolavori di Jerome Robbins, John Cranko e molti altri. All’apice della carriera, nel 2007, lascia le scene, commuovendo il Teatro alla Scala con un’indimenticabile Dame aux Camélias di John Neumeier al fianco di Roberto Bolle.
Sei anni lontana dal palcoscenico e poi, nel 2013, a cinquant’anni, il ritorno. Spettacoli intimi, da camera come Chéri di Martha Clarke, nato a New York e danzato insieme al Principal Dancer dell’American Ballet Theatre Herman Cornejo, o come TrioConcertDance, un viaggio magnetico dentro la musica e la danza ideato e interpretato con Cornejo e il pianista Bruce Levingston, ma anche creazioni comeDuse di John Neumeier e Woolf Works di Wayne McGregor, un successo internazionale cheFerri riprende ora in Scala con lo stesso partner con cui il balletto nacque a Londra, Federico Bonelli, Principal Dancer italiano del Royal Ballet. Un balletto rivoluzionario sul rapporto tra letteratura e movimento, danza e narrazione.
Sara Zuccari
Direttore www.giornaledelladanza.com