Le scarpette da punta richiedono di elevata manutenzione e necessitano di molto tempo per raggiungere la morbidezza che le rende funzionali, quindi non sorprende che numerosi danzatori ne prolunghino la naturale durata. Tuttavia, ballare con le scarpe rovinate può aumentare seriamente il rischio di alcuni tipi di lesioni.
Le scarpe da punta sono formate da cinque elementi principali: la tomaia che ricopre il piede ed è solitamente in raso; la mascherina realizzata in tela o carta imbevute di resine speciali; la soletta che sostiene il piede e presenta varie consistenze, quella esterna è in cuoio, mentre quella interna è frutto della combinazione di cartone pressato e altri materiali; i nastri in raso o nylon che trattengono la caviglia limitando il rischio di infortuni; l’elastico il cui compito è evitare che la calzatura scivoli via dal tallone ed quindi è cucito in corrispondenza del tendine d’Achille.
Ballare sulle punte non è un’attività naturale e richiede un indirizzamento del peso corporeo sui piedi, ragion per cui è importante cercare di trasmettere il più uniformemente possibile la forza necessaria a eseguire i passi attraverso le ossa, le articolazioni e i tessuti molli.
Il piede è composto di ventisei ossa, trentatré articolazioni e oltre cento tra legamenti e tendini. Una scarpa correttamente aderente supporta l’allineamento di queste strutture, al contrario una usurata può causarne il collasso su se stesse, portando a un sovraccarico delle articolazioni con conseguenti problemi di allineamento a lungo termine, borsiti e danni cartilaginei che possono a loro volta causare artrite, speroni calcaneari e perdita di movimento nell’articolazione.
Quando la scarpetta non supporta più il piede, infatti, cambia anche il baricentro, la forza non è più uniformemente distribuita e si scarica eccessivamente sulla parte superiore del piede, ponendo le ossa di piede e caviglia rischio di fratture da stress e provocando lesioni ai tessuti molli.
Come possiamo prevenire le lesioni causate da scarpe eccessivamente usurate?
Come prima cosa, possiamo assicurarci che le scarpe da punta siano adattabili ai nostri piedi la cui morfologia muscolare e ossea cambia man mano che il piede acquista forza e flessibilità. In secondo luogo, è bene essere guidati da un insegnante esperto, anche nella scelta del primo paio di scarpette da acquistare e sul conseguente utilizzo.
E’ preferibile cambiare le scarpe prima che si rompano, indicativamente ogni dieci o venti ore di utilizzo, a seconda del livello di allenamento. Importantissimo è imparare a conoscere e ‘ascoltare’ le proprie scarpette prima e dopo aver danzato, verificare eventuali asimmetrie, punti deboli o aree di eccessiva usura, monitorandole per capire il motivo per cui alcune zone si rovinano più rapidamente di altre. Infine, lasciare asciugare completamente le scarpe dal sudore dopo ogni utilizzo e averne sempre un paio di scorta, in modo da evitare di ballare su scarpe umide.
Stefania Napoli
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