È per il 1 ottobre il primo appuntamento del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, tra i più attesi della scorsa stagione: finalmente va in scena, in prima assoluta, Madina, creazione musicale e coreografica, progetto nuovo nell’approccio e nelle tematiche attuali ma universali, raramente declinate in balletto, con nomi di prima grandezza che congiungono per la prima volta le proprie sensibilità e originalità artistiche. Con le coreografie di Mauro Bigonzetti, alla Scala la prima mondiale della composizione di Fabio Vacchi su libretto di Emmanuelle de Villepin tratto dal suo romanzo La ragazza che non voleva morire è una nuova sfida d’interprete per l’étoile Roberto Bolle (in scena il 1,7,12 e 14), accanto a Antonella Albano nel ruolo di Madina e agli artisti del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, in un paesaggio teatrale e sonoro abitato dalle voci dell’attore Fabrizio Falco e dei cantanti Anna-Doris Capitelli e Chuan Wang. Sul podio per questa prima assoluta di uno dei nostri maggiori compositori è il Maestro Michele Gamba. Luci e scene sono di Carlo Cerri, i costumi sono firmati da Maurizio Millenotti con la collaborazione di Irene Monti.
Madina affronta con tutti i linguaggi del palcoscenico il dramma del terrorismo e la capacità di scegliersi un destino diverso da quello che le tragedie del nostro tempo sembrano aver scritto per noi. Dal libretto sono stati eliminati i riferimenti più diretti alla cronaca, ma si tratta di una storia vera: quella di una ragazza il cui paese è stato invaso, la famiglia distrutta e che dopo aver subito violenza dalle truppe di occupazione viene spinta dai familiari a commettere un attentato suicida in una grande città occidentale. Si ribellerà all’ultimo momento ma finirà sotto processo. La sua vicenda interroga le coscienze di chi l’ha spinta al martirio come di chi ha creato o tollerato le condizioni in cui è maturato il suo gesto.
La giovane Madina, kamikaze non per scelta, sceglie dunque di non uccidere, non vuole morire. Un atto che scuote dal torpore, innesca reazioni, sentimenti contrastanti, speranza di cambiamento. Pulsioni ancestrali, luoghi simbolici, dinamiche perverse di una violenza che stritola se stessa, in cui il bene e il male si contrappongono ma continuano a mescolarsi, in un lavoro di Danza e di Teatro, dove coesistono parola, canto, musica e corpo per una sintesi delle forme tradizionali e contemporanee dei tanti generi del teatro musicale, che cancella i confini fra queste diverse espressioni.
Fabio Vacchi è uno dei principali compositori del nostro tempo. Ha avuto commissioni tra l’altro dal Teatro alla Scala, dal Festival di Salisburgo, dai Berliner Philharmoniker, dal Maggio Musicale e dalla Biennale di Venezia e da direttori come Claudio Abbado, Riccardo Muti, Riccardo Chailly e Antonio Pappano. Ha ricollocato la musica contemporanea al centro della scena culturale collaborando con figure come Tonino Guerra, Giuseppe Pontiggia, Dacia Maraini, Franco Marcoaldi, Amos Oz, Giulio Paolini, Arnaldo Pomodoro, Michele Serra. Ha scritto colonne sonore per film di Ermanno Olmi e Patrice Chéreau. L’Opera di Firenze gli ha commissionato la nuova opera Jeanne Dark la cui prima è stata rimandata a causa della pandemia, mentre il suo nuovo pezzo Was Beethoven African? è in prima assoluta alla Philharmonie di Parigi il 18 settembre.
Mauro Bigonzetti, tra i più attivi coreografi europei, si forma come danzatore all’Opera di Roma e quindi all’Aterballetto, che dirige per dieci anni prima di dedicarsi alle collaborazioni con compagnie come il New York City Ballett, la Scala, il Bol’soj, l’English National Ballett, la Deutsche Oper, i balletti di Stoccarda e Norimberga, l’Alvin Ailey Dance Theatre. È stato direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, dove ha debuttato nel 1993 con Foreaction e per cui ha creato Le streghe di Venezia, Omaggio a Nino Rota, la ripresa di Mediterranea, Cinderella, Progetto Haendel, Do a Duet.
Roberto Bolle è il volto della danza italiana del mondo. Straordinaria Étoile del Teatro alla Scala e principal per 10 anni dell’American Ballett, è ugualmente celebre sulle due sponde dell’Atlantico. All’attività di ballerino accosta progetti speciali che hanno riportato la danza al centro dell’attenzione del grande pubblico come le serate Roberto Bolle and Friends, la trasmissione Danza con me su Rai1 e la festa della danza OnDance a Milano. Attesissimo il suo ritorno sul palcoscenico della Scala davanti al pubblico, dopo l’emozionante Boléro nel Gala di Balletto dell’autunno scorso e prima di ritornare a vestire i panni di Onegin nel corso della prossima stagione.
Antonella Albano, prima ballerina, entra a far parte del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala nel 2000 e prende parte alle produzioni del repertorio classico, moderno e alle creazioni per la Compagnia. Ha interpretato diversi lavori di Mauro Bigonzetti alla Scala, tra cui le creazioni Cinderella e Progetto Haendel, oltre che Mediterranea, la creazione di Do a Duet e recentemente è stata in scena con il passo a due da Cantata.
Fabrizio Falco dopo il diploma in Arte Drammatica si mette in luce in palcoscenico con Lehmann Trilogy di Luca Ronconi e davanti alla macchina da presa con È stato il figlio di Daniele Ciprì, Bella addormentata di Marco Bellocchio, Meraviglioso Boccaccio dei fratelli Taviani e Blue Kids di Andrea Tagliaferri. Nel 2018 ha debuttato come regista con L’illusion comique di Corneille allo Stabile di Torino.
Emmanuelle de Villepin è autrice dei romanzi Tempo di fuga, La ragazza che non voleva morire, La vita che scorre e La parte del diavolo, tutti editi da Longanesi, e La notte di mattia, edito da Skira. Il suo ultimo romanzo Dall’altra riva è uscito nel 2020 per Longanesi.
Michele Gamba è stato assistente di Antonio Pappano al Covent Garden e di Daniel Barenboim alla Staatsoper di Berlino. Dopo aver sostituito all’ultimo momento Michele Mariotti in una recita de I due Foscari alla Scala, è stato invitato per Le nozze di Figaro e L’elisir d’amore, che riprenderà nel prossimo novembre, e tornerà nel 2022 per la nuova produzione di Rigoletto con la regia di Mario Martone. Per Milano Musica dirigerà alla Scala l’Orchestra Verdi nella prima italiana del concerto per pianoforte di Rebecca Saunders con Nicholas Hodges. In settembre riprende Linda di Chamounix al Maggio Fiorentino. In veste di pianista ha accompagnato in recital alla Scala il tenore Francesco Meli mentre tra i recenti impegni ricordiamo Winterreise con Markus Werba a Martina Franca.
Sara Zuccari
Photo Brescia – Amisano
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