La presenza della danza nella scuola è nulla o limitata a vaghi cenni contenuti nei programmi ministeriali o a qualche liceo dedicato. Non esistono una programmazione specifica e docenti adatti a insegnare questa disciplina.
Eppure l’elemento ritmico-musicale riveste un’importanza fondamentale nella formazione dell’individuo. La danza attua una connessione organizzata e coerente delle facoltà mentali, emotive e fisiche, ragion per cui ricopre un ruolo fondamentale nello sviluppo del corpo e della personalità.
Il movimento può essere usato per sperimentare, osservare e indagare un argomento o un fenomeno oggetto di studio.
Lo studio della geometria, per esempio, è importante per comprendere lo spazio che ci circonda ed è uno dei più complessi edifici concettuali sviluppati dall’essere umano. Danzando si creano figure in movimento, quindi la danza è anche geometria. Non quella statica dei libri, ma quella vissuta nello spazio fisico. La componente geometrica della danza si esprime cognitivamente. Corpo e mente rielaborano i concetti geometrici, tracciano linee, cerchi, e interagiscono con i movimenti di altri studenti.
La scuola è un luogo in cui gli allievi stanno prevalentemente seduti, e le attività extrascolastiche dei ragazzi si svolgono spesso di fronte al computer o peggio allo smartphone. Incrementano così la sedentarietà, l’obesità infantile e i rischi a esse connessi.
La librazione dell’energia viene limitata e di conseguenza aumenta la necessità di sfogarsi anche emotivamente in modi spesso non positivi. I ragazzini sono sempre più nervosi, arrabbiati e stressati. I recenti casi di cronaca che vedono come protagoniste le cosiddette ‘baby gang’ ne sono un esempio lampante.
La danza aiuta anche in questo, perché favorisce il rilassamento e l’armonia psicofisica. Permette di incanalare l’aggressività in un’attività artistica costruttiva sia per l’individuo che la pratica, sia per chi gli sta intorno.
La danza dunque dovrebbe essere considerata a tutti gli effetti una materia scolastica che può supportare le altre e contribuire all’educazione cognitivo-comportamentale dei bambini in modo sano, stimolante e divertente.
Stefania Napoli
© www.giornaledelladanza.com