“La bella addormentata nel bosco” della Carlo Colla & Figli, creata nel 2001, è subito diventato uno degli spettacoli più amato dal pubblico e più rappresentato anche all’estero. Lo spettacolo, dall’anno della sua prima messa in scena, ha girato il mondo. È stato rappresentato infatti a Dubai, a New York, a Muscat, a Novosibirsk, a Charleston, a Satka e a Boston. Pertanto, ne è stata realizzata una versione in inglese, una in russo e una terza in arabo che in questa stagione verranno proposte nell’Atelier per le comunità multietniche milanesi fino a domenica 9 febbraio all’Atelier Carlo Colla & Figli di via Montegani a Milano.
Sulla falsariga delle connotazioni letterarie di Perrault e di La Fontaine si inserisce la struttura teatrale della fiaba, sospesa fra nuvole bianche o minacciose che nulla hanno di vero e di reale. Due soli gli ambienti chiamati a restituire luoghi legati al mondo della natura: una terrazza edificata fra i colori e la curva dell’arcobaleno, e il bosco, tempio consacrato al lungo sonno e all’amoroso risveglio. In questi ambienti si muovono i personaggi in bilico fra la narrazione fabulistica di Perrault (in una brillante traduzione di Collodi, da cui Eugenio Monti Colla ha tratto il testo teatrale) e la struttura librettistica del balletto di Čajkovskij da cui lo spettacolo attinge la parte musicale.
Stizza, ira e invidia sono alla fonte di una maledizione terribile che il dispiegarsi degli eventi trasforma in una lunga attesa a cui partecipano i mortali e le creature del sogno. Il castello che si addormenta altro non è che teatro nel teatro. Alla misteriosa profezia che ferma il tempo, si contrappone la filastrocca della Fata Armonia in cui rime e assonanze si susseguono teneramente a ripetere l’eterno rito della figura materna che acquieta l’animo del bimbo con racconti fantastici. L’arrivo del Principe Desiderio restituisce al fabulistico il sapore della vita cavalleresca: una leggenda che suscita curiosità, fascino e subitaneo amore per la bella principessa vittima del maleficio, l’incontro con il Male e i suoi sortilegi. Ma la vicenda si snoda verso l’immancabile lieto fine: sconfitte le creature evocate dalla perfida fata, il sentimento si sostituisce a ogni eroica impresa; il bacio profetizzato risveglia la bella e gli abitanti del castello e annuncia le nozze dei due giovani principi. Ed ecco, infine, il magico libro delle fiabe che si apre per accogliere i celebri personaggi simboli di paure, di trepidazioni, di trasalimenti e di soluzioni gioiose, nel perenne susseguirsi delle generazioni.
Fiaba in due tempi di Eugenio Monti Colla, musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij, scene e luci di Franco Citterio, costumi di Eugenio Monti Colla, direzione tecnica di Tiziano Marcolegio, regia di Eugenio Monti Colla ripresa da Franco Citterio e Giovanni Schiavolin, produzione ASSOCIAZIONE GRUPPORIANI, con i marionettisti Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella, Camillo Cosulich, Debora Coviello, Carlo Decio, Cecilia Di Marco, Michela Mantegazza, Tiziano Marcolegio, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette; voci recitanti Milena Albieri, Loredana Alfieri, Véronique Andrin, Marco Balbi, Roberto Carusi, Mariagrazia Citterio, Fabrizio De Giovanni, Lisa Mazzotti, Gianni Quillico, Franco Sangermano (durata dello spettacolo: 95 minuti incluso intervallo – spettacolo consigliato dai 5 anni).
INFO: 02.89531301 / info@marionettecolla.org / www.marionettecolla.org
Michele Olivieri
Foto: Archivio Grupporiani
www.giornaledelladanza.com