La coreografia contemporanea trova un nuovo palcoscenico e una nuova dimensione sospesa sull’acqua: è Caracalla Danza, una iniziativa della Soprintendenza Speciale di Roma con il Centro Coreografico Nazionale Aterballetto, in scena il 26, 27 e 28 settembre, in collaborazione con Romaeuropa. Per la prima edizione, con prevendita on line dal 1° settembre, sarà ospite una delle maggiori compagnie europee, la Gauthier Dance, che assieme ad Aterballetto presenterà i lavori – alcuni in prima nazionale o assoluta- dei più importanti coreografi contemporanei, Sharon Eyal, Marco Goecke, Angelin Preljocaj, Hofesh Shechter e una nuova creazione danzata nell’acqua di Diego
Tortelli.
«È in atto una rivoluzione alle Terme di Caracalla che è iniziata con l’inaugurazione dello Specchio d’Acqua -spiega Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma- per ridisegnarne i percorsi e la modalità di visita: la danza contemporanea è un coronamento delle tante attività che rendono vitale questo sito archeologico. L’attenzione al lavoro dei coreografi racconta il nostro tempo in un contesto magico, sospeso sull’acqua dello Specchio tra passato e presente, e lo dobbiamo all’inventiva e alla creatività dei curatori di Caracalla Danza: Mirella Serlorenzi e Gigi Cristoforetti, direttore del CCN/Aterballetto». Lo sguardo metafisico di Preljocaj con Reconciliatio, la scanzonata cinetica trasmessa da Bonus track di Shechter, il potere ipnotico di Alone di Eyal e l’energia di Mostruoso Grande e l’omaggio a Pina Bausch di Goecke con Infant Spirit costituiscono l’impaginato stimolante e suggestivo di Caracalla Danza: «Se in teatro siamo concentrati soltanto sulla perfezione dell’esecuzione – prosegue Gigi Cristoforetti – presentare una performance in un luogo monumentale significa aggiungere magia ed emozione all’esperienza dello spettatore. Il progetto con la Soprintendenza Speciale di Roma è, senza paragone, il più interessante che ci sia capitato. Un dialogo con le grandiose rovine delle terme, ma anche con l’acqua che è stata reintrodotta con geniale intuizione. I corpi dei danzatori sembrano scivolare sulla superficie della vasca specchiante d’acqua, e l’effetto è straordinario. Ma molto dipende dalla luce del tramonto e da condizioni naturali che non sono completamente prevedibili!».
Dal 2024 le Terme di Caracalla hanno un palcoscenico: «Si vuole dare centralità al monumento – racconta Mirella Serlorenzi – con un nuovo punto di osservazione: lo specchio d’acqua, un collegamento tra antico e contemporaneo per riattivare le funzioni originarie che comprendevano le attività culturali. Fin dalla sua inaugurazione lo scorso anno, con Gigi Cristoforetti e il CCN/Aterballetto è iniziata una ricerca di spettacoli sensibili al contesto in cui si svolgono, che respirino nella luce naturale, stavolta al tramonto, ai quali si possa assistere da punti diversi. E la coreografia contemporanea sembra rispondere perfettamente a queste sollecitazioni, ma in futuro pensiamo anche ad altre forme di spettacolo, come il teatro, la performance, il concerto».
Sara Zuccari
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