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Nel giorno in cui Alicia Alonso avrebbe compiuto 105 anni, il mondo della danza si ferma a ricordare una figura che non è stata soltanto una ballerina straordinaria, ma un vero e proprio simbolo di arte, resistenza e identità culturale.
Nata il 21 dicembre 1920 a L’Avana, Alicia Alonso ha attraversato il Novecento lasciando un’impronta incancellabile nella storia del balletto classico.
Prima ballerina assoluta, étoile leggendaria, fondatrice del Ballet Nacional de Cuba, è stata una delle rarissime artiste capaci di unire rigore tecnico, intensità drammatica e una forza interiore che sfidava ogni limite umano.
Il suo nome è indissolubilmente legato a Giselle, ruolo che ha interpretato con una profondità emotiva tale da ridefinirne il significato.
Ogni suo gesto raccontava una storia, ogni silenzio era carico di poesia. Eppure, dietro quella grazia eterea, si celava una volontà di ferro: gran parte della sua carriera si è svolta in condizioni di grave compromissione visiva, una battaglia personale che Alicia non ha mai permesso diventasse un ostacolo all’arte. Al contrario, ha trasformato la fragilità in forza, l’oscurità in visione interiore.
Alicia Alonso non è stata solo una stella dei più importanti teatri del mondo — dal Metropolitan di New York al Bol’šoj di Mosca — ma anche una costruttrice di futuro.
Con il Ballet Nacional de Cuba ha dato vita a una scuola riconosciuta a livello internazionale, capace di fondere la tradizione accademica con il temperamento e la musicalità caraibica.
Generazioni di danzatori sono cresciute sotto il suo sguardo esigente e appassionato, portando nel mondo l’eredità della scuola cubana.
La sua arte era disciplina, ma anche identità. Era bellezza, ma anche determinazione. Alicia Alonso ha dimostrato che la danza non è solo movimento, ma atto di fede, una promessa fatta al pubblico e a se stessi: quella di continuare, nonostante tutto.
Oggi, a 105 anni dalla sua nascita, il suo corpo non è più sulla scena, ma la sua presenza continua a danzare. Vive nei teatri, nelle sale prova, nei sogni di chi indossa le scarpette per la prima volta. Vive in ogni passo che cerca la verità, in ogni artista che sceglie l’eccellenza come forma di rispetto per l’arte.
Ricordare Alicia Alonso significa celebrare il potere immortale della danza, capace di superare il tempo, il dolore e i limiti umani.
E finché ci sarà qualcuno disposto a danzare con coraggio e anima, il suo nome continuerà a risuonare, eterno, sulle punte della storia.
Michele Olivieri
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