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Addio a Paul Taylor, icona della danza moderna americana

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Lutto nel mondo della danza e del teatro. È  morto all’età di 88 anni, Paul Taylor, coreografo, direttore artistico, produttore teatrale ma sopratutto icona della danza moderna americana. Paul Taylor, si è spento mercoledì scorso in un ospedale di Manhattan, a New York, dove era stato ricoverato per l’aggravarsi improvviso delle sue condizioni di salute a causa di una insufficienza renale. Paul Taylor infatti era ancora attivo come direttore artistico del suo gruppo di danza newyorchese, che tante volte e con successo si è esibito anche di recente in Italia. Nato nel 1930 a Wikinsburg, nello stao della Pennsylvania, Taylor è stato fino a pochi giorni fa l’ultimo gigante vivente della cosiddetta “modern dance” statunitense.
Passò l’adolescenza nell’area di Washington ma negli anni Cinquanta si innamorò della danza nella biblioteca del college dove era studente. Una passione che lo portò via da Syracuse nel 1952 per studiare con Martha Graham al Connecticut College e poi al Julliard a New York. Agli esordi della sua carriera firmò anche balletti, 18 dei quali in collaborazione con Robert Rauschenberg . Taylor già da giovane ballò per maestri coreografi come Merce Cunningham, Martha Graham e George Balanchine, poi iniziò a creare i suoi progetti mettendo insieme una piccola compagnia di ballerini e arrivanod poi a collaborare con numerosi e diversi artisti di calibro assoluto ed esponenti della Pop Art. Particolarmente produttiva fu la collaborazione  di Taylor con il pittore Alex Katz, scenografo e costumista. Il rapporto di lavoro con Katz risale al decennio successivo  e con lui arrivarono due dei lavori di Taylor più significativi: “Sunset” del 1983 e “Last Look” di due anni dopo. Taylor divenne famoso in tutto il mondo con le prime di “Aureole” (1962, su musica di Handel) e “Orbs” (1966, Beethoven). Interpreti delle sue opere personaggi come  Rudolf Nureyev, Pina Bausch e Twyla Tharp.  Il successo proseguì anche dopo il ritiro dalla scena come ballerino nel 1974.

Redazione www.giornaledelladanza.com

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