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“ALICE. La grammatica delle nuvole”: Alice in Wonderland danza al Teatro Astra di Torino

Alice La grammatica delle nuvole

Tra il 17 e il 19 gennaio, il Teatro Astra di Torino diventa uno speciale Paese delle Meraviglie. Nella città piemontese debutta, infatti, ALICE. La grammatica delle nuvole, racconto danzato a firma C.ie Zerogrammi presentato in anteprima in Sala Prove.

Il viaggio fantastico della piccola Alice di Lewis Carroll, cui questa creazione è ispirata, ci conduce nei luoghi di una psichedelica avventura interiore che è ricerca e ridefinizione dell’identità. Il mondo straordinario visitato dalla piccola protagonista si presenta come una geografia capovolta, un cammino verticale oltre lo specchio e attraverso una grottesca molteplicità di maschere di pirandelliana memoria. Un mondo chimerico simile a quei luoghi immaginati dai bambini quando alzano gli occhi al cielo. All’interno della pièce “nascono” creature ogni volta diverse, ogni volta proiezioni delle paure e delle contraddizioni che solo lo sguardo magico di un bambino può trasformare in protagonisti di un viaggio iniziatico in un mondo delle meraviglie: un luogo in cui rifugiarsi per sfuggire ai dover essere. Al tempo stesso, un luogo da attraversare per giungere alla scoperta della “giusta” misura senza perdere innocenza e stupore, senza dover acconsentire a uno stato di cose precostituito, per non dimenticare ciò che vogliamo essere, senza arrenderci a ciò che dobbiamo sembrare.

In dissintonia con una realtà verso cui si sente estranea, Alice è proiettata verso un avvenire di domande e attese. Parla senza capo né coda, è assurda, magnetica. Filosofa singolare, è in grado di trovare l’eterno nell’ordinario, di vedere l’invisibile. Racconta una storia di interrogativi che smarriscono. Trovando risposte mute si veste di sogno per diventare stupore, nostalgia, tenerezza, infinito. In un tempo sospeso, sempre presente, in un labirinto astratto, un “paese delle meraviglie” ridicolo e grottesco, il racconto di Alice diventa un invito a chiudere gli occhi per accettare l’impossibile e lo straordinario. Alice desidera un nuovo punto di vista, un luogo dove tutto possa essere rovesciato. Per entrarvi occorrerà essere piccolissimi, poi giganteschi, poi di nuovo minuscoli, diventare grandi, diventare adulti? Diventare sé stessi? Qual è la dimensione giusta? Come fare a diventare grandi senza essere chiusi, giudicanti e aridi? Come fare a rimanere piccoli senza essere sopraffatti dal vasto mondo interiore degli archetipi e delle verità paradossali? Essere dunque pronti a una ricerca costante, continuando a sognare con innocenza per proseguire il viaggio che conduca alla scoperta della misura. Alice ci conduce nel senza-tempo o piuttosto nella caricatura delle convenzioni, dei luoghi comuni, del trascorrere e della durata.

Questo viaggio nell’indefinito, in un Eden dei sogni e fuori dalla realtà convenzionale, è tentativo di definizione delle proprie origini. Alice “rompe” sé stessa, dichiara l’insufficienza del proprio sapere e si prepara a vivere il disorientamento del suo tempo con curiosità infantile. Alice è ogni personaggio della sua “meravigliosa” avventura sotterranea. È il suo racconto un invito a chiudere gli occhi, a essere disponibili a una caduta all’indietro per accettare le metamorfosi del mondo e abbandonarsi al meraviglioso divenire. Impareremo crescendo, ma senza maturare pericolose certezze, a trovare il tempo giusto per fare e dire, ascoltare e osservare, il giusto spazio per le nostre dimensioni e la dimensione adatta allo spazio che ci è offerto. Combatteremo con la regina di cuori sconfiggendola con la verità. Ne ricaveremo lo scrigno del mondo infantile, cui attingere quando ci sembrerà di diventare aridi e massificati, perché mai più ci abbandoni la curiosità, l’entusiasmo, la capacità di vedere prima e oltre i significati e le convenzioni, la disponibilità a ingaggiare noi stessi nella ricerca di nuovi punti di vista in un’avventura fantastica che, rompendo la convenzione del linguaggio e l’inevitabilità del senso, ci offra una realtà in continuo rinnovamento e capace di dare un altro significato alla nostra esistenza. Uno spettacolo intenso, da non perdere.

ORARI & INFO

17 e 18 gennaio ore 19.00

19 gennaio ore 16.00

Teatro Astra – Sala Prove

Via Rosolino Pilo 6
10121 Torino

Tel. +39 0115634352 

http://fondazionetpe.it

Valentina Clemente

www.giornaledelladanza.com

Foto S.Mazzotta

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