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Andrea Canavesio, Amministratore Mag. Da. “Dopo Settimane di silenzio Ecco La mia verità”

Andrea Canavesio

Dopo meno di cinque mesi si è chiusa la collaborazione tra la società Mag. Da. e il Maggio Musicale Fiorentino, ossia la società esterna che gestiva il corpo di ballo del Maggio. Di seguito la lettera inviata alla redazione del www.giornaledelladanza.com dell’amministratore unico Andrea Canavesio.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Buongiorno,

dopo settimane di silenzio in cui ho visto scrivere di tutto credo che sia giusto far sentire la mia voce riguardo alla questione Fondazione del maggio musicale e Mag.Da., si è scritto di tutto ma purtroppo mai la verità.

I nostri legali hanno scritto in data 30 settembre 2014 una lettera in cui si sottolineava, a nostro avviso, una serie di illegalità compiute dalla Fondazione nei nostri confronti, è recapitata tramite raccomandata r/r al Sovrintendente della Fondazione Dott. Bianchi ma ad oggi, 16 ottobre 2014, non c’è stata nessuna risposta, il silenzio assoluto, l’arroganza più totale.

Eppure la nostra società ha investito nei primi quattro mesi di gestione della compagnia quasi 80.000 euro senza nessun ritorno, almeno fino ad oggi, abbiamo fatto un cartellone che tutt’ora è in vigore, stavamo lavorando su molti progetti di sponsorizzazione, di collaborazioni e di tour in Italia e all’estero, e poi io e i miei soci non facciamo parte di quella società civile che con le sue tasse fa vivere anche la Fondazione ? Un po’ di considerazione da chi prende lauti stipendi che vengono dai soldi dei cittadini italiani non credo sia un utopia chiederla  ? O sbaglio ?

Oltretutto ci stanno scippando nel silenzio generale lo spettacolo “Punto d’azione – Omaggio a Morricone” che nasce da una mia idea e che fu presentato nel progetto “Anghel per la danza” nel settembre del 2013, questo scippo toglierà,  oltretutto, anche lavoro all’Orchestra “I Nostri tempi”, che è citata in cartellone insieme al Maestro Edoardo Rosadini e al Flautista Paolo Zampini, ma che non ha mai fatto un contratto con la Fondazione ma ha un accordo ormai da mesi con noi, oltretutto da notizie certe sappiamo che all’ultimo momento sarà sostituita da altri musicisti in barba a chi ha comprato i biglietti.

Inoltre abbiamo anche una copia del contratto per l’acquisto dello spettacolo inviataci dalla Fondazione per la firma in data 12 settembre 2014, non basta per capire che lo spettacolo era una nostra produzione ?

Ma nonostante tutto questo ci sono già state delle proposte della Fondazione, con un incontro a Firenze il 25 settembre 2014, a Matteo Levaggi, il coreografo dello spettacolo, per fare un accordo diretto, ricordo che Laveggi è stato da noi contattato, con lui avevamo già un accordo economico con tanto di contratto speditomi da lui stesso,  aveva fatto la prima parte di prove per due settimane in teatro con la Compagnia, questo tentare di saltarci, mi pare una mossa molto poco onesta se poi, oltretutto, fatta da un ente pubblico.

Ci hanno cacciato dal teatro con tutti i nostri dipendenti (3 ballerini, un maestri di danza, una pianista e il coreografo Matteo Levaggi e la sua assistente) nel giro di 5 minuti, come degli appestati e lo hanno fatto da un luogo di lavoro dove anche loro sono ospiti visto che, ma posso sbagliarmi, non mi pare sia mai stato ratificato un accordo di cessione della gestione del Teatro dell’Opera di Firenze da parte della Fondazione del Maggio Musicale.

E’ stata fatta un interrogazione al consiglio comunale alla quale è stato risposto, dalla Vice Sindaco,  con delle bugie, ho scritto al Sindaco Nardella e al Ministro Franceschini senza ricevere nessuna risposta.

Tutto stanno chiedendo la collaborazione di privati per salvare la cultura, ma se poi i privati ci sono, si impegnano, investono perché trattarli così ? Che strano gioco di potere c’è dietro a tutta questa storia ? Come mai la Fondazione e il Comune hanno PAURA ad incontrarci ? Quali sono le clausole contrattuali che non sono state rispettate ?

Noi stiamo aspettando risposte  e visto che non le abbiamo ricevute, pur cercando di mantenere fino ad ora un profilo basso per non creare questioni pubbliche che fanno sempre del male  a tutti, ora siamo costretti a chiederle pubblicamente sperando che l’opinione pubblica ci possa dare una mano almeno a far aprire le porte di questi “signori” e a farci dare spiegazioni.

Forse pensavano che avremmo mollato la questione perché le cause sono lunghe e costose, perché non abbiamo appoggi politici importanti, perché non facciamo parte di un certo mondo, forse però hanno fatto male i conti, io potrei anche non esistere più ma prima di farlo ho deciso di rendere pubblica tutta la vicenda perché sono stufo dell’arroganza con cui vieni trattato se non sei uno di loro.

Ora chiedo a tutti voi che possa essere data, attraverso i vostri mezzi di comunicazione, la giusta dignità ai mie soci e a tutti i miei collaboratori e che sia finalmente scritta la verità su una vicenda che è stata tenuta ben nascosta dalla Fondazione, credo che sia giunto il momento che chi gestisce soldi pubblici debba farlo con la massima chiarezza possibile senza usarli in forma poco chiara.

Cordiali saluti

Andrea Canavesio – Amministratore Unico Mag. Da

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